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Team Missione Apollo 1617

Report Lezione 3

Titolo del Report di Monitoraggio

Ciak si gira: alla scoperta del Teatro Apollo

Link a Report di monitoraggio pubblicato su Monithon.it

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Domanda 1

Il restauro del Teatro è avvenuto secondo una logica di tipo conservativo o, al contrario, sono state apportate delle modifiche strutturali e non, che hanno, in parte, alterato l'originaria fisionomia e consistenza fisica dell’immobile in linea con il cambiamento dei tempi?

Risposta 1

“Abbiamo lavorato sul progetto di recupero con la logica conservativa ma guardando anche alla sua polifunzionalità: non solo spettacoli - ha aggiunto l'ingegnere del Comune - ma anche tele-conferenze, attività congressuali e didattiche per la formazione. Ma la ciliegina sulla torta di questo progetto è la creazione di un impianto scenografico mobile a livello europeo. Abbiamo inoltre avuto cura nella scelta dei materiali: saranno semplicemente pietra leccese, legno e acciaio, nel rispetto sempre del recupero e del restauro conservativo. La copertura del teatro - ha spiegato ancora Dell'Anna - è interamente in metallo e l'intero complesso è essenzialmente costituito da strutture portanti verticali in muratura con conici in tufo e pietra leccese. Quest'ultima in corrispondenza della platea presenta una cupola metallica di grande impatto per forma e dimensioni”.

Domanda 2

Avendo ridotto la capienza del Teatro da 1300 a 828 posti a sedere (36% in meno), non si corre il rischio che i prezzi dei biglietti da praticare durante gli spettacoli siano eccessivi e ciò possa determinare una inevitabile selezione elitaria da parte dei possibili fruitori e soprattutto i giovani possano, in questo modo, essere dissuasi dall’avvicinarsi a questo tipo di contenitore culturale?

Risposta 2

“Il nostro obiettivo, come amministratori della città, è quello di creare, attraverso l’Apollo, un progetto di promozione culturale di ampio respiro, che punti alla diversificazione e all’inclusione. La sfida è quella di pensare a una proposta non certamente elitaria, ma flessibile e adattativa. Rispettosa al contempo di radici e identità locali e capace di distinguersi per un’impronta moderna, uniformata ai gusti delle nuove generazioni. I giovani ci appaiono distratti e preda di futili occupazioni. Chi ci lavora, però, sa bene quanto reclamino il bisogno di spazi di formazione e di partecipazione. Da questo punto di vista, creare una “rete” di teatri comunali cittadini consentirebbe di diversificare l’offerta, in modo da rendere il palcoscenico fruibile quotidianamente, a giovani e meno giovani, studenti e professionisti, appassionati o semplici curiosi”.

Domanda 3

Secondo quale modello verrà presumibilmente gestito il Teatro e quali saranno gli eventi che potranno essere ospitati nello stesso?

Risposta 3

“Con la riapertura dell’Apollo il patrimonio culturale della città di Lecce cresce notevolmente e si arricchisce di una struttura, che ha un suo valore storico ed architettonico, perché è un teatro di tradizione, che ha più di un secolo di vita. Gestire una simile struttura costerà non poco e il Comune, da solo, non se lo può permettere. Per questo è indispensabile coinvolgere altri organismi pubblici: la Regione Puglia, innanzitutto. Ci sono già stati dei contatti in tal senso e attendiamo risposte. La mia idea è di creare un organismo, una fondazione che sia pubblico-privata - precisa Pagliaro - con il Comune e la Regione, ovviamente, ma anche col coinvolgimento di altre istituzioni pubbliche. Credo, inoltre, che la fondazione debba dare spazio pure ai privati sia nella fase gestionale che in quella di reperimento delle risorse. Da questo punto di vista, non mi scandalizzo di avere una gestione con privati, che favoriscano collegamenti, finanziamenti, managerialità. Penso ad una direzione artistica importante e ad una gestione di qualità, con teatro, spettacoli, eventi di un certo livello. Un contenitore polifunzionale per intenderci”.

Video del Monitoraggio Civico

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Edizione ASOC: 1617

Scuola di appartenenza:

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LECCE (BT)

Europe Direct Barletta
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