Contatti

Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Team blog 1617_044

Team Salutis Mater 1617

Report Lezione 3

Titolo del Report di Monitoraggio

Esplorare, capire e comunicare per valorizzare

Link a Report di monitoraggio pubblicato su Monithon.it

Per visualizzare il contenuto Monithon devi accettare i cookie di Monithon cliccando sul banner dei cookie in fondo alla pagina e poi aggiornare la pagina

Immagine in evidenza

Domanda 1

Abbiamo chiesto a Don Francesco Simone: Potrebbe darci qualche informazione in più sulla storia del Santuario con notizie sulle opere pittoriche e scultorre, presenti nella struttura? ?

Risposta 1

È importante sapere che il Santuario è l’unica struttura a croce greca del centro storico di Taranto, ed è questo uno dei tanti motivi che rendono il luogo unico da un punto di vista storico e architettonico. Il Santuario è chiuso da circa venticinque anni al culto, a causa di “dissesti statici”, provocati dalla caduta di un fulmine che, durante il temporale danneggiò la cupola. Molto probabilmente, la costruzione è del 1763. La facciata richiama l’architettura barocco-gesuitica, presente anche nella chiesa del Gesù di Roma ed anche nella chiesa San Francesco De Geronimo in Grottaglie. Alla chiesa è annesso il collegio, struttura del 1600, sede del seminario, luogo in cui si formò il Santo patrono della città di Grottaglie: San Francesco De Geronimo, che nel 1664 ricevette gli ordini minori, il suddiaconato, ed il diaconato. Nel 1773 con la cacciata dei Gesuiti da parte di Clemente XVI gli ordini furono acquisiti dai padri olivetani. Così il complesso prese il nome di Monteoliveto, in uso ancor oggi. Quell’ordine rimase fino al 1808, quando fu soppresso per le leggi napoleoniche. Con il concordato tra Santa Sede e il re di Napoli nel 1822 ci fu il passaggio ai Domenicani, i quali sopra il portale della chiesa apposero lo stemma ancora visibile: un cane che regge con i denti una fiaccola, sovrastati da rami incrociati di olivo e di palma. Fino al 1861 restarono i Domenicani, successivamente furono soppressi tutti gli ordini religiosi. Il convento fu utilizzato prima come tribunale e poi come ufficio postale. Nel 1879 dal Demanio fu concessa alla Confraternita del Rosario. Quest’ultima la mantenne fino al 1923, quando la cedette alla curia. L’arcivescovo Orazio Mazzella nell’aprile del 1924 fece in modo che la chiesa ritornasse ai Gesuiti e nel 1936 l’arcivescovo Ferdinando Bernardi la elevò a Santuario, in quanto conserva l’icona della Madonna della Salute, avuta in dono dal padre generale dei Gesuiti. Interessanti sono all’interno del Santuario gli affreschi concentrati sulla cupola a cielo stellato, il cui autore ancora oggi risulta ignoto. La struttura è poggiata su quattro pennacchi su cui appaiono le immagini dei quattro evangelisti, dipinti da P. P. Salinaro. In particolare, l’evangelista San Luca volge lo sguardo verso la Madonna. Molto probabilmente sul presbiterio del Santuario ci sarebbero dovute essere due tele di ignoto autore del 1600, raffiguranti la “Pietà” e “San Nicola di Bari” e attualmente conservate in Arcivescovado. Nella chiesa originariamente c’erano tre tele di De Matteis, pittore della scuola napoletana, e conservate oggi dai Gesuiti presso la sede di Grottaglie. All’interno del Santuario sono state trovate diverse opere scultoree: la statua di San Luigi Gonzaga, patrono degli studenti, infatti Luigi Gonzaga è raffigurato mentre abbraccia un bambino, un crocifisso in cartapesta, la statua di San Giuseppe, la statua di Sant’Anna. All’interno della chiesa erano presenti due immagini sacre una dedicata a Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti e l’immagine di San Francesco De Geronimo che impugna il crocifisso, entrambi di ignoti autori. Suggestiva è l’icona della Madonna della Salute. Il dipinto su tela era posto sull’altare, ed è una copia del dipinto venerato a Roma in Santa Maria Maggiore. Particolari del quadro sono: la tunica rossa e il manto azzurro, sulla cui parte destra è riportata una stella, gli indumenti indossati dalla Madonna sono impreziositi con i decori in oro. Il bambino, posizionato in braccio alla Madonna, con la mano destra benedice, mentre con la sinistra regge un libro. Ai lati della Vergine sono riportate le scritte a professione di fede M^P (MADRE) e E^Y(DIO) In occasione della consacrazione della città a Maria avvenuta il 3 maggio del 1936, furono montati sul dipinto i monili e le corone che la resero un’opera ancora più preziosa e di valore.

Domanda 2

Abbiamo chiesto a Augusto Ressa: Qual è il ruolo della soprintendenza in questo intervento di restauro?

Risposta 2

"Prima di rispondere nel merito, devo spiegarvi cosa è la Soprintendenza. È un ente che si occupa della tutela dei beni culturali. La Soprintendenza oggi è in evidenti difficoltà nel ruolo di tutela per il recupero del patrimonio artistico, soprattutto da quando con il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, si è portato avanti nel 2016 la riforma del MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo,) con la finalità di ridisegnare geograficamente le sedi dell’Ente, accorpandole per competenze. In tal modo si è ottenuta la riduzione delle sedi, a cominciare dalla “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari”, con sede a Bari. E ancora: la “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per province di Barletta-Andria-Trani e Foggia, con sede a Foggia"" e infine l’omologa per le province Brindisi, Lecce e Taranto, con sede a Lecce. Insomma la sede di Taranto è stata accorpata… Si sperava che la riduzione dei presidi di tutela semplificasse il rapporto tra cittadini e le amministrazione e migliorasse l’organizzazione nei servizi per gli stessi cittadini e le imprese, riducendo tempi e costi burocratici. Pertanto con tale progetto si è realizzata la distribuzione ottenendo: 41 presidi e 39 soprintendenze più due Soprintendneze speciali: Colosseo e Pompei. La ridefinizione delle sedi è stata stilata, nel rispetto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori. Tutto questo in realtà non ha portato ai risultati che si sperava di poter ottenere. La sede unica ha comportato una serie di situazioni problematiche di natura burocratica e finanziaria, soprattutto, per quel che riguarda la divisione dei fondi, stabiliti per i diversi progetti di restauro. Nel caso specifico l’Ente, solo in riferimento all’art.21 del D.L. n.42 /2004 ha potuto approvare il progetto di restauro del Santuario della Madonna della Salute, ritenendolo valido e completo. Tuttavia bisogna tener presente che in corso d’opera le risorse economiche stabilite nella scheda finanziaria iniziale, possono risultare insufficienti, a seconda delle problematiche che si possono incontrare nel corso del restauro. Vi posso descrivere in dettaglio specifici interventi di consolidamento e ristrutturazione che, nel tempo, sono stati interrotti e non portati a compimento. Mi auguro tuttavia, che questo non accada per il Santuario, un luogo che se ristrutturato potrebbe contribuire al rilancio culturale, sociale ed economico di una parte della “città vecchia” che mai dovrebbe essere abbandonata e trascurata per l’importanza storica che ha sempre avuto nel tempo."

Domanda 3

Abbiamo chiesto a Laura Tonti: Quali soluzioni tecniche sono state adottate per l’intervento di restauro?

Risposta 3

Vi rispondo illustrandovi le slide e i rilievi cartografici, per descrivere lo stato iniziale del manufatto architettonico e gli interventi previsti e in corso d’opera per mettere in stato di sicurezza la struttura… L’obiettivo del gruppo che segue i lavori è quello di restituire al luogo quella stessa luminosità alle parti e alla meravigliosa cupola, mediante il ripristino delle stesse cromie di cui godeva all’origine. Lesioni di una certa importanza sono state riscontrate in corrispondenza della cupola, che hanno procurato infiltrazione di acqua compromettendo nell’insieme tutto lo stato della struttura. Per le soluzioni relative alla struttura e agli affreschi ritengo di non poter riportare con certezza tutti gli interventi che verranno effettuati, in quanto potranno esserci variazioni in fase d’avanzamento.

Video del Monitoraggio Civico

Per visualizzare il contenuto Monithon devi accettare i cookie di Monithon cliccando sul banner dei cookie in fondo alla pagina e poi aggiornare la pagina

Edizione ASOC: 1617

Scuola di appartenenza:

LICEO ARTISTICO "Vincenzo Calò"

TARANTO (BT)

Europe Direct Barletta
CollettivoZebù - Associazione di Promozione Sociale

Sito Web:

https://www.facebook.com/Restyling-30-231307710636633/