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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

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Team I Paladini dell'Ecosistema 1516

Report Lezione 3

Breve descrizione dell'evento realizzato

Ieri, 2 aprile 2016, ci siamo recati sul luogo (Costa della Gaveta - Potenza) oggetto del nostro progetto, luogo raggiungibile non senza qualche difficoltà perché la zona è impervia e la strada dissestata. Con noi si è offerta di venire la ch.ma prof.sa Caterina di Maio dell'UNIBAS che nel giorno precedente ci aveva incontrato, date molte spiegazioni sulla frana e soprattutto espertissima in quanto la sta monitorando dal 2005.  Non  avremmo capito tutto se lei non ci avesse illustrato tante cose di cui non potevamo essere a conoscenza.  C'era fra noi tanta curiosità di vedere la frana dal vivo dopo che per tanti mesi ne avevamo parlato. WIN_20160402_16_02_23_Pro Lasciate le auto e fatta un po' di strada a piedi siamo arrivati a monte della frana, vedevamo i drenaggi a forma di spina di pesce, il serbatoio per la potabilizzazione dell'acqua alle spalle e la vallata dalla quale si vedevano diverse abitazioni e la SS407 Basentana e la ferrovia. Tutto questo panorama meraviglioso era a rischio idrogeologico. La prof.sa Di Maio ci diceva che la frana è a una profondità di 40 metri, nel frattempo dal primo gabbione vedevamo uscire acqua, ci siamo avvicinati ai due drenaggi laterali e anche lì c'era acqua che scivolava a valle ma cosa ancora più strana è stata vedere il canale di scolo completamente deteriorato nonostante i lavori fossero terminati non molti mesi fa. WIN_20160402_15_52_20_Pro_Moment Abbiamo rivolto il nostro sguardo alla prof.ssa, sapeva che avevamo bisogno di spiegazioni, un lavoro costato oltre 400.000€ alla vista di occhi inesperti sembrava solo uno sperpero di soldi che non aveva portato a nulla. Cattura Google earth   A monte, il serbatoio era a rischio perchè le frane possono essere anche retrospettive, a valle l'acqua che doveva defluire fino al fiume Basento scorreva tranquillamente a cielo aperto, continuando a scendere la situazione non migliorava e sui nostri volti c'era un qualcosa che somigliava alla rabbia e alla incredulità. Avevamo ascoltato tante belle parole dal Commissario Straordinario Rischio Idrogeologico, ci aveva detto che l'unica criticità era il canale di scolo che non giungeva al fiume, ma quel canale era già distrutto, quasi non esisteva più come si può vedere anche dalle foto. WIN_20160402_15_51_52_Pro   WIN_20160402_15_54_28_Pro Come confermatoci anche dalla prof.sa Di Maio, gli ingegneri che avevano progettato quei lavori non hanno tenuto conto delle indagini fatte dall'Università, l'intervento probabilmente doveva essere di natura diversa e soprattutto doveva tenere in considerazione le indagini fatte precedentemente, erano stai spesi soldi pubblici per le indagini e per il progetto, i risultati erano sotto i nostri occhi, quei soldi erano stati in parte buttati, ci auguriamo che un intervento più attento e mirato possa questa volta davvero mitigare il rischio idrogeologico.

Titolo del Report di Monitoraggio

Comprendere i meccanismi di scorrimento delle frane è possibile!

Link a Report di monitoraggio pubblicato su Monithon.it

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Blog Post di racconto

Ieri, 2 aprile 2016, ci siamo recati sul luogo (Costa della Gaveta - Potenza) oggetto del nostro progetto, luogo raggiungibile non senza qualche difficoltà perché la zona è impervia e la strada dissestata. Con noi si è offerta di venire la ch.ma prof.sa Caterina di Maio dell'UNIBAS che nel giorno precedente ci aveva incontrato, date molte spiegazioni sulla frana e soprattutto espertissima in quanto la sta monitorando dal 2005.  Non  avremmo capito tutto se lei non ci avesse illustrato tante cose di cui non potevamo essere a conoscenza.  C'era fra noi tanta curiosità di vedere la frana dal vivo dopo che per tanti mesi ne avevamo parlato. WIN_20160402_16_02_23_Pro Lasciate le auto e fatta un po' di strada a piedi siamo arrivati a monte della frana, vedevamo i drenaggi a forma di spina di pesce, il serbatoio per la potabilizzazione dell'acqua alle spalle e la vallata dalla quale si vedevano diverse abitazioni e la SS407 Basentana e la ferrovia. Tutto questo panorama meraviglioso era a rischio idrogeologico. La prof.sa Di Maio ci diceva che la frana è a una profondità di 40 metri, nel frattempo dal primo gabbione vedevamo uscire acqua, ci siamo avvicinati ai due drenaggi laterali e anche lì c'era acqua che scivolava a valle ma cosa ancora più strana è stata vedere il canale di scolo completamente deteriorato nonostante i lavori fossero terminati non molti mesi fa. WIN_20160402_15_52_20_Pro_Moment Abbiamo rivolto il nostro sguardo alla prof.ssa, sapeva che avevamo bisogno di spiegazioni, un lavoro costato oltre 400.000€ alla vista di occhi inesperti sembrava solo uno sperpero di soldi che non aveva portato a nulla. Cattura Google earth   A monte, il serbatoio era a rischio perchè le frane possono essere anche retrospettive, a valle l'acqua che doveva defluire fino al fiume Basento scorreva tranquillamente a cielo aperto, continuando a scendere la situazione non migliorava e sui nostri volti c'era un qualcosa che somigliava alla rabbia e alla incredulità. Avevamo ascoltato tante belle parole dal Commissario Straordinario Rischio Idrogeologico, ci aveva detto che l'unica criticità era il canale di scolo che non giungeva al fiume, ma quel canale era già distrutto, quasi non esisteva più come si può vedere anche dalle foto. WIN_20160402_15_51_52_Pro   WIN_20160402_15_54_28_Pro Come confermatoci anche dalla prof.sa Di Maio, gli ingegneri che avevano progettato quei lavori non hanno tenuto conto delle indagini fatte dall'Università, l'intervento probabilmente doveva essere di natura diversa e soprattutto doveva tenere in considerazione le indagini fatte precedentemente, erano stai spesi soldi pubblici per le indagini e per il progetto, i risultati erano sotto i nostri occhi, quei soldi erano stati in parte buttati, ci auguriamo che un intervento più attento e mirato possa questa volta davvero mitigare il rischio idrogeologico.

Immagine in evidenza

Domanda 1

1) A che punto sono i lavori della frana a Costa della Gaveta?

Risposta 1

Commissario straordinario delegato Rischio Idrogeologico dr. Gerardo Calvello: I lavori sono terminati ma i fondi stanziati non sono stati sufficienti per poter costruire un prolungamento del canale di scolo che giungesse fino al fiume Basento attualmente il canale che c’è lascia defluire l’acqua a cielo aperto ovviamente la realizzazione della parte finale del canale renderebbe più sicuro un eventuale danno da rischio idrogeologico. I 450.000€ stanziati sarebbero stati sufficienti a realizzare tutto ma quando si chiede al Ministero dell’Economia una certa somma generalmente il Ministero concede l’80% di quello che si è chiesto e Costa della Gaveta ha subito questo processo.

Domanda 2

2) Durante la realizzazione è stata prevista una variante? In cosa consiste? E’ stata realizzata?

Risposta 2

Commissario straordinario delegato Rischio Idrogeologico dr. Gerardo Calvello: Mentre scavavano hanno trovato altre falde e mi hanno chiesto di aumentare il numero di drenaggi è stato realizzato un drenaggio a spina di pesce cioè un drenaggio centrale e dei drenaggi laterali che fanno confluire l’acqua sotterranea tutta in un punto.

Domanda 3

3) Come pensate di continuare il canale di scolo fino al fiume Basento?

Risposta 3

Commissario straordinario delegato Rischio Idrogeologico dr. Gerardo Calvello:Nella Banca d’Italia sono depositati poco più di un milione di euro rimasti da altri progetti ma non ho l’autorità di decidere liberamente come impegnare questi fondi ho chiesto al MATTM di sbloccarli e decidere insieme di affidarli alla realizzazione dell’ultima parte del canale approssimativamente serviranno 30.000€.

Video del Monitoraggio Civico

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Edizione ASOC: 1516

Scuola di appartenenza:

Istituto Professionale Servizi per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale "Giustino Fortunato"

POTENZA (PZ)