Il giorno 23 Marzo, per iniziare la fase di ‘esplorazione’ prevista nell’ambito della quarta lezione, ci siamo recati al “Laboratorio Urbano MAT”. Il giro di perlustrazione è iniziato con la visita dei vari ambienti che abbiamo deciso di immortalare grazie alla nostra fotografa d’eccezione, Carla. Avendo precedentemente visionato foto e video che ritraevano lo stato di abbandono in cui versava dagli Anni Ottanta la struttura del vecchio mattatoio comunale, siamo rimasti sopraffatti dallo sbalorditivo effetto dell’opera di ristrutturazione degli spazi e ci siamo sentiti investiti della responsabilità di doverli descrivere al meglio. Abbiamo visitato spazi in cui arte e tecnica convivono in esaltanti forme di promozione delle capacità creative dei giovani. Da uno splendido laboratorio di falegnameria in cui si stavano costruendo lampade con materiale di riciclo, siamo passati in un laboratorio di serigrafia che ci ha  grandemente sorpreso per il modo in cui veniva applicata una tecnica di cui non avevamo un’idea precisa. Uno dei collaboratori del MAT, colpito dal nostro entusiasmo, ci ha condotto in una delle sale ‘clou’ della struttura, la sala teatrale oggi anche sala cinematografica. E’ arrivato il momento più importante della nostra visita: l’intervista. Temevamo di sembrare banali nelle nostre domande. Invece no!!! Dopo che la nostra compagna Simona ha posto la prima domanda, abbiamo letto negli occhi degli interlocutori molto entusiasmo e sincero piacere nel risponderci. Anche questa fase di ricerca si è dimostrata ancora una volta un’esperienza istruttiva e allo stesso tempo piacevole da trascorrere insieme!!!

Diamo voce ai protagonisti

Il giorno 23 Marzo, per iniziare la fase di ‘esplorazione’ prevista nell’ambito della quarta lezione, ci siamo recati al “Laboratorio Urbano MAT”. Il giro di perlustrazione è iniziato con la visita dei vari ambienti che abbiamo deciso di immortalare grazie alla nostra fotografa d’eccezione, Carla. Avendo precedentemente visionato foto e video che ritraevano lo stato di abbandono in cui versava dagli Anni Ottanta la struttura del vecchio mattatoio comunale, siamo rimasti sopraffatti dallo sbalorditivo effetto dell’opera di ristrutturazione degli spazi e ci siamo sentiti investiti della responsabilità di doverli descrivere al meglio. Abbiamo visitato spazi in cui arte e tecnica convivono in esaltanti forme di promozione delle capacità creative dei giovani. Da uno splendido laboratorio di falegnameria in cui si stavano costruendo lampade con materiale di riciclo, siamo passati in un laboratorio di serigrafia che ci ha  grandemente sorpreso per il modo in cui veniva applicata una tecnica di cui non avevamo un’idea precisa. Uno dei collaboratori del MAT, colpito dal nostro entusiasmo, ci ha condotto in una delle sale ‘clou’ della struttura, la sala teatrale oggi anche sala cinematografica. E’ arrivato il momento più importante della nostra visita: l’intervista. Temevamo di sembrare banali nelle nostre domande. Invece no!!! Dopo che la nostra compagna Simona ha posto la prima domanda, abbiamo letto negli occhi degli interlocutori molto entusiasmo e sincero piacere nel risponderci. Anche questa fase di ricerca si è dimostrata ancora una volta un’esperienza istruttiva e allo stesso tempo piacevole da trascorrere insieme!!!

(Domanda rivolta a Pasquale Ricciotti e Gaetano Corriere - membri del Collettivo Zebù): Quanto è stato capace il collettivo “Zebù” di attirare con le sue iniziative all’interno del Mat la cittadinanza terlizzese e dei paesi limitrofi?

All’interno del Mat opera da quasi due anni un gruppo ‘informale’ di una trentina di ragazzi chiamato “Collettivo Zebù”. Esso ha attivato una serie di progetti riguardanti l’ambito musicale: eventi concerti proiezioni di video operazioni di registrazione. Lo scorso agosto si è svolto un festival di carattere artistico della durata di cinque giorni durante il quale hanno esposto le loro opere artisti di levatura nazionale. Nel teatro del Mat si è tenuta una rassegna teatrale denominata “Frontiere” alla quale hanno partecipato compagnie provenienti da tutta Italia. In apposite sale della struttura sono stati allestiti un laboratorio di serigrafia ed uno di falegnameria.Per la prossima estate è previsto il prosieguo della stagione teatrale già attivata in particolare di quella dedicata a ragazzi e bambini denominata “Piccole frontiere”.Sono previste inoltre nell’ambito del bando che ha permesso la costituzione del laboratorio di serigrafia registrazioni di eventi musicali e la creazione di un packaging artigianale.

(Domanda rivolta al dott. Marco Barone - Direttore Laboratorio Urbano Consorzio MAT): Come primo gestore quale bilancio può trarre da questi cinque anni di vita del Mat ?

Siamo al quinto e ultimo anno di gestione del Mat; nel complesso posso trarre un bilancio positivo: si è partiti come sempre nella gestione dei laboratori urbani con qualche difficoltà superata negli ultimi due anni. In primo luogo il Mat ha offerto alla comunità terlizzese la possibilità di usufruire di uno spazio reso architettonicamente pregiato grazie all’opera di ristrutturazione effettuata. In secondo luogo ha dato ai giovani l’opportunità di incontrarsi per svolgere sia attività di studio che svariate attività laboratoriali ma anche per proporre iniziative da sviluppare in sinergia col Mat.

(Domanda rivolta al dott. Ninni Gemmato – Sindaco di Terlizzi): Come Sindaco della città di Terlizzi quale pensa sia stata l’incidenza delle attività svolte dal Mat sulla cittadinanza?

La domanda alla quale non è semplice dare una risposta suggerisce importanti spunti di riflessione: è sicuramente utile infatti fare un bilancio dell’attività svolta dal Mat e capire quale sia stata l’incidenza sulla cittadinanza. Mi impegno nei prossimi giorni e mesi ad “accendere i riflettori” sull’attività svolta dal Mat per capire quanto abbia inciso sulla vita della città e della comunità in prospettiva soprattutto della futura assegnazione della gestione di un laboratorio urbano destinato ad offrire senz’altro servizi utili all’intera collettività terlizzese.