Il team “Operativi Gioacchino”, appartenente al Liceo Classico Gioacchino Da Fiore, sito in Rende, provincia di Cosenza, si è occupato di un tema molto importante nella nostra regione Calabria: l'ambiente e in particolar modo il dissesto idrogeologico delle pendici delle zone collinari di Rende. L'argomento è stato scelto all’unanimità, dopo un’attenta analisi di gruppo, attraverso la piattaforma online della pagina “Open Coesione”. Infatti, il territorio del comune di Rende, da diversi anni, è oggetto di dissesto idrogeologico a causa del cambiamento climatico, delle forti piogge, alluvioni e dei lunghi periodi di siccità che si abbattono, sia nei mesi estivi che in quelli invernali, sul nostro territorio, fenomeni che provocano lo sbriciolamento e il dissesto di diverse aree collinari e rocciose. Non è una questione da sottovalutare, poiché dai dati che abbiamo analizzato è emerso che il problema del dissesto idrogeologico è molto diffuso, sia nel territorio comunale, provinciale che regionale. Gli eventi franosi e i disastri ambientali possono essere evitati con una giusta campagna preventiva, un ordinato piano di azione e di tutela delle zone a rischio. Dalla pagina di Open coesione abbiamo evidenziato che il costo del progetto è stato pari a 1.500.000,00 di euro rispettivamente suddivisi in 1.023312 di euro finanziati dall'Unione Europea, 108.062 finanziati dal Fondo di Rotazione; 233.042 finanziati dalla Regione Calabria; 135.584 Finanziati dal comune di Rende.
I lavori sono stati affidati alla ditta HYpro gruppo Esse Ingegneria che a suddiviso la realizzazione del progetto in tre step principali.
Il costo del progetto è stato pari a 1.500.000,00 di euro rispettivamente suddivisi in 1.023312 di euro finanziati dall'Unione Europea, 108.062 finanziati dal Fondo di Rotazione; 233.042 finanziati dalla Regione Calabria; 135.584 Finanziati dal comune di Rende.
I lavori sono stati affidati alla ditta HYpro gruppo Esse Ingegneria che a suddiviso la realizzazione del progetto in tre step principali.Il lavoro è stato così suddiviso:
Primo step: progettualità, sondaggi e individuazione delle zone di rischio
Secondo step: interventi di contenimento e sistemazione idraulica
Terzo step: collaudo e fine cantierizzazione
Nel primo step sono stati infatti, finanziate le opere relative ai sondaggi nel terreno effettuate con tecnologie moderne sostenute dalla Facoltà di Geologia dell'UNICAL. Dopo la costituzione e rilevazione delle zone di rischio e del terreno friabile, si è passati alla stesura del progetto con i vari interventi concreti alla risoluzione dell'evento franoso.
Nel secondo step progettuale sono stati finanziati la riqualificazione delle terre franose e da scavo; il muro di sostegno in C. A. (0S03) che funge da protezione alla viabilità; il muro in gabbioni (0S04) che servono come contenimento dei terrazzamenti (0S04); Trincee drenanti ovvero canali di scolo per l'acqua piovana; sistemazione idraulica dell'impluvio.
Nel terzo step sono stati effettuati i vari collaudi.
Il progetto è stato terminato nel dicembre 2019.
Il fulcro della nostra ricerca è stato capire l’impatto sociale e ambientale del problema dando, uno sguardo concreto a come sono stati spesi i fondi pubblici, per gli interventi pratici e tecnici, dopo aver individuato i tempi di realizzazione della messa in sicurezza delle zone a rischio.
Dalle informazioni raccolte sul sito di Open Coesione e attraverso una verifica presso enti competenti abbiamo constatato che il progetto risulta concluso. Il risultato più importante che è stato raggiunto riguarda la creazione di una rete di contenimento delle zone rocciose e una canalizzazione delle acque che permette la stabilità della zona collinare. L'idea che ci pare giusto proporre è relativa ad un piano regionale in accordo con le province e i comuni che servirebbe attraverso una divisione tra zone a rischio basso - medio - elevato, a intervenire responsabilmente in merito ai problemi che il dissesto idrogeologico causa sull'intero territorio regionale. Così facendo, seppur noi giovani potremmo non avere piena contezza di quanto tempo occorrerebbe per stilare questo piano, sentiamo la necessità di affermare la nostra opinione: gli eventi franosi, gli smottamenti causati da alluvioni o eventi sismici sono materia quotidiana del nostro territorio, ecco perchè dal monitoraggio compiuto pensiamo che una politica volta alla prevenzione e alla messa in sicurezza delle zone a rischio, sia sicuramente migliore e meno dispendiosa degli interventi compiuti in occasione di emergenza.