Pitch

“Avanti affrancamento dalla violenza attraverso networking territoriale inclusivo” è un fondo sociale europeo (FSE) che si pone l’obiettivo di incrementare l’occupabilità e la partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili, come le donne che sono state vittime di violenza.

Noi ragazze abbiamo scelto di occuparci della tematica della violenza, in quanto, nel 2004, una ragazza che frequentava il nostro istituto scolastico, Cinzia Visone, fu ammazzata dal suo compagno. La nostra classe e il corpo docenti sono per gran parte al femminile per cui avvertiamo maggiormente il problema. L’area geografica interessata da tale progetto è proprio il comune in cui ha sede il nostro istituto scolastico, ovvero Marcianise, quindi non abbiamo riscontrato grosse difficoltà nel cercare notizie in merito al tema centrale del nostro interesse.

Visionando il progetto sui siti web dei comuni del distretto C05, abbiamo recuperato la locandina che testimonia l’inizio della progettualità. Sono stati di supporto il centro “Europe Direct Caserta” con la dottoressa Antonia Girfatti, il professore Domenico Rosato, amico di ASOC e l’associazione “Volontà donna”, con le dottoresse Marika Orfanelli e Giovanna Menditto. In seguito abbiamo intervistato la dottoressa Sara Mezzacapo, assessore alle politiche sociali del comune di Marcianise, e ci siamo confrontate con la dottoressa Ilenia Sanzo della cooperativa “Spazio donna”, per ricevere delucidazioni in merito allo stato del finanziamento. Infine abbiamo anche intervistato l’avvocato penalista Ilenia Vitrone che ci ha parlato della violenza di genere da un punto di vista giuridico.

Il progetto presenta gravi punti di debolezza che devono essere oggetto di revisione, affinché non si tratti un problema di così vasta entità come la violenza di genere con misure davvero minime. Nel nostro percorso di monitoraggio abbiamo compreso che i fondi spesi per la causa sono scarsi e non sufficienti a combattere un problema che da sempre affligge la nostra società con conseguenze spiacevoli. Combattere uno stigma non è facile, specialmente con soli € 64.000!

Inoltre abbiamo inteso che il progetto è stato poco condiviso dagli enti competenti che stavano erogando i servizi previsti. Purtroppo non è stato attuato alcun piano di diffusione e sensibilizzazione e si è quasi vanificata l’efficacia degli sforzi fatti, anche se oggi la condivisione via social è ormai fondamentale!