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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

UN PASSO AVANTI VERSO L’INCLUSIONE SOCIALE IN PIEMONTE

Il team DOEST ha scelto sul portale di OpenCoesione il seguente progetto: “WECARE - strategie d’innovazione della Regione Piemonte”. È bene ricordare che l'obiettivo del POR (Programma Operativo Regionale), ha lo scopo di favorire l'inclusione sociale nei comuni di Moncalieri, La Loggia e Trofarello. Tuttavia il nostro team-class ha preso in considerazione la possibilità di analizzare i dati secondari suggeriti dagli esperti ISTAT, al fine di arricchire i dati di contesto per la nostra attività di monitoraggio civico.

L'incontro formativo è stato svolto in data 9 gennaio in videoconferenza ed è stato illuminante. Subito dopo la lezione, il nostro team è andato a caccia di dati.

Analizziamoli insieme.

 

Secondo una statistica dell’ISTAT aggiornata al 2019, in Italia le persone che sono a rischio di povertà o esclusione sociale sono più di 15 milioni (il 25 % della popolazione). Nella parte Nord-Ovest dell’Italia, invece, queste persone sono più di 2 milioni, cioè il 16,4% della media totale italiana.

La povertà è un fattore che influenza in maniera quasi intensa tutte le zone d’Italia, ma, come rilevato dalla percentuale sopra citata, il Piemonte non presenta tuttavia una situazione di grave disagio economico. Si possono distinguere due tipologie di povertà: quella assoluta, legata alle necessità fisiologiche di base e cioè necessarie alla sopravvivenza; e quella relativa, che dipende dagli standard prevalenti in una determinata comunità, per esempio la non completa accessibilità a beni e servizi di tipo secondario, ma ugualmente importanti. Nel nostro Paese l’incidenza di povertà assoluta varia da 4,1% a 15,9% in base ai componenti di una famiglia, con una media generale del 5,8%. Quella di povertà relativa familiare invece va da 4,7% a 21,8%, con un totale generale di 6,8%.

Sempre nello stesso anno in Piemonte circa la metà delle famiglie non è riuscita a risparmiare, mentre ben un terzo non è riuscito a fronteggiare spese impreviste. Secondo un dato dell’agosto del 2020 il picco massimo di percentuale di disoccupazione (31,2%) riguarda i ragazzi tra i 15 e i 24 anni in cerca di un impiego, ma anche molto colpita è la fascia che comprende individui disoccupati fino ai 34 anni di età (17,5%). Dai dati emerge la difficoltà di molti giovani nel momento in cui devono inserirsi nel mondo del lavoro in modo stabile.

Anche il nostro team “DOEST” ha notato questo problema e quindi ha scelto di monitorare il progetto intitolato “WE CARE”, poiché volto a rafforzare l’inclusione socio-lavorativa e il finanziamento di progetti di pubblica utilità in tre comuni piemontesi: Moncalieri, Trofarello e La Loggia, come già anticipato prima. A tal proposito, abbiamo scoperto che nel 2019, le forze lavoro in cerca di occupazione corrispondono al 10,7% nel comune di Moncalieri, 9,3% in quello di Trofarello e 7,2% a La Loggia.  Gli investimenti per ora effettuati in favore del progetto scelto sul portale di OpenCoesione, sono pari al 40% del costo pubblico (331.661,49€) e la sua fine è prevista entro il 31/12/2021.

L’analisi dei citati dati ISTAT  richiede uno studio lungo e approfondito, ma possiamo già trarre delle conclusioni: le percentuali non sono preoccupanti ma saranno destinate ad abbassarsi grazie al contributo dell’Unione europea, la quale sostiene l’inclusione sociale dei lavoratori più giovani e anziani, al fine di allontanare dal rischio povertà milioni di persone.  È importante sottolineare che l’obiettivo dell’iniziativa, ossia l’inclusione sociale, costituisce una delle undici priorità della politica di coesione. Infatti, secondo una visione umanistica, la mancanza di una sicurezza di base provoca negli individui e nelle rispettive famiglie l’incapacità di assumersi responsabilità professionali, familiari e sociali. La realtà che stiamo trattando è quella che vede protagonisti tanti giovani della società odierna, costretti a vivere in condizioni precarie, legate a insicurezze multiple e persistenti, che intrecciandosi vanno a generare disagi fisiologici e psicologici (ad esempio: l’alloggio inadeguato può portare a condizioni precarie di salute; la discriminazione può portare alla disoccupazione o a difficoltà nello studio scolastico). Sono inoltre minacciati i diritti fondamentali e le responsabilità, spesso dati per scontati ma significativi per la persona, perché comportano una sempre maggiore esclusione dalla società e dai suoi progetti. Il nostro desiderio è che nessuno sia escluso.