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Articolo di Data Journalism

Una connessione per tutti o per pochi?

Il 30 settembre 2017, la Regione Veneto ha avviato ufficialmente il Piano di Sviluppo della Banda Ultra Larga, finanziato dall’Unione Europea, dalla stessa Regione Veneto e dal Fondo di rotazione, per un totale di 40 milioni di euro. Con questo progetto si vuole garantire a tutti una migliore connessione, per ridurre il divario tra i comuni ed eliminare le aree bianche, ossia quei territori in cui non è presente la Banda ultra larga e non sono previsti investimenti di privati. Tra le province coinvolte, Treviso e in particolare i comuni di Casale sul Sile, Quinto, Silea, Villorba e Zero Branco, tutti egualmente coinvolti nel progetto, ma eterogenei per popolazione e densità.                     

(Fonte: OpenCoesione)

Perchè sviluppare la banda ultra larga?

L’obiettivo è quello di ridurre il digital divide che oggi, in Italia, colpisce il 37% della popolazione. Anche se nel Veneto la situazione è leggermente migliore, in quanto interessa solo il 33% della popolazione, rimangono pur sempre 9625 aree bianche da eliminare. Di queste, 1654 si trovano nella Provincia di Treviso, variamente distribuite tra i diversi comuni: in particolare, 33 a Casale sul Sile, 19 a Quinto di Treviso, 25 a Silea, 17 a Villorba e 43 a Zero Branco.

(Fonte: Regione Veneto)

Quanto è fondamentale, oggi, essere dotati di connessione a banda larga veloce e stabile?

La connessione è, soprattutto oggi, un alleato importante per studenti e lavoratori, in quanto consente loro di utilizzare modalità di smart working e Dad, laddove necessarie. In uno Stato come quello italiano, che riconoscere il principio di uguaglianza sostanziale, diventa fondamentale “eliminare gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, di fatto, impediscono l’uguaglianza tra le persone”; è necessario, quindi, fornire ai soggetti più deboli i mezzi per esercitare il diritto al lavoro e il diritto all’istruzione, realizzando l’uguaglianza nelle opportunità. Ad esempio, durante il periodo del lockdown, da un sondaggio promosso da Skuolanet e riportato da Tecnicadellascuola del 27 marzo 2020, emerge che almeno un alunno su quattro non disponeva di un’adeguata connessione ad internet; inoltre, il 23% delle famiglie aveva ancora problemi di rete e il 24% accedeva ad internet da hotspot mobile.

Questo progetto, che fa parte dell’Agenda digitale Italia, può, dunque, rappresentare una risposta concreta al problema del digital divide nel territorio regionale. La sua realizzazione procede tuttavia in modo differenziato: 70 comuni della provincia di Treviso hanno già aderito, ma, di questi, il 50% non ha ancora concluso i lavori o, addirittura, non li ha effettivamente iniziati, come Silea, Quinto e Villorba. D'altra parte, Casale sul Sile e Zero Branco hanno già terminato l’installazione.

(Fonte: www.tecnicadellascuola.it; Istat)

Popolazione vs internet

In Veneto, nel 2019, la popolazione era di 4.879.133 di abitanti (dati censimento Istat 2019); di questi, il 73,1% ha dichiarato di utilizzare internet e la percentuale di persone che ne usufruisce è in costante crescita; infatti tra il 2018 e il 2019 si è registrato un aumento di circa il 2%. Di queste, più del 50% lo utilizza regolarmente tutti i giorni; mentre le famiglie che possiedono la banda larga fissa e/o mobile raggiungono quasi l’80%. Tuttavia questo non basta, perché, per risolvere veramente i problemi, bisognerebbe raggiungere una percentuale maggiore.

(Fonte: Istat)

Com’è la situazione demografica nei 5 comuni?

Nei cinque comuni gli occupati e gli studenti sopra i 15 anni, rispetto alla popolazione, rappresentano circa il 53% (28.146) e l’8% (4.259); quest’ultima percentuale risulta maggiore rispetto alla media regionale che è del 7,5%. L’indice di vecchiaia della regione Veneto è pari a 179,2%; dati differenti li abbiamo per due dei cinque comuni sopracitati, dove questo indice è notevolmente maggiore, per esempio a Villorba dove raggiunge 210,2% e Silea con 191,4%.

Invece nei restanti tre comuni l’indice è inferiore alla media regionale, soprattutto a Zero Branco dove ammonta a solamente al 112,3%.

(Fonte: Regione Veneto; Istat)

In questi cinque Comuni, che incidono per il 7% della popolazione della provincia, si trova l’8% delle aree bianche, dato destinato a migliorare grazie a questo progetto.

Siamo però vicini al termine previsto per la fine dei lavori e ci sono Comuni che non hanno nemmeno approvato il progetto: ritardi da imputare all’emergenza Covid o a problemi burocratici?

A queste domande sono chiamate a rispondere le amministrazioni dei Comuni coinvolti, mentre le famiglie potrebbero essere interpellate con un questionario, per avere informazioni aggiornate sull’avanzamento dei lavori e verificare eventuali potenziamenti. La digitalizzazione sembra, dunque, un miraggio per i molti che ancora non hanno una connessione stabile. Ecco perchè è quanto mai urgente che il "Piano di sviluppo della Banda ultralarga" diventi realtà dovunque e al più presto.