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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca di dati e informazioni

astArte: Per gli studenti sardi la cultura non si spreca
  1. Il punto di partenza della ricerca: motivazioni e obiettivi

Il comune di riferimento è Macomer, 9786 abitanti, capoluogo della Regione Storica del Marghine, in Provincia di Nuoro. Un territorio dalla forte vocazione agro-pastorale (patria delle prime grandi esportazioni di pecorino romano nel mondo) e storico-culturale (sede della più alta concentrazione di monumenti megalitici e nuragici dell’isola). Una vocazione che tuttavia, negli ultimi 50 anni, fu messa in secondo piano rispetto ad uno sviluppo industriale che, nel suo fallimento, ha lasciato il territorio in forte crisi demografica e occupazionale (abbiamo perso il 12% degli abitanti dal 2001). Per tali ragioni in seguito alla spiegazione del progetto ASOC e l’analisi dei progetti su OpenCoesione, ci siamo resi conto che ragionare sul mancato sviluppo culturale e turistico del nostro territorio avrebbe potuto rappresentare un forte elemento di ripartenza per la nostra comunità, particolarmente in un periodo di crisi, emergenza e difficoltà socio-economica come quello attuale.

Nello specifico ci concentreremo sul Polo museale del Marghine, un progetto discusso e finanziato da decenni ma mai realmente avviato o implementato, tramite l’analisi di due progetti: il Museo Etnografico di Macomer e il Museo Archeologico del Marghine, i quali nell’ultimo ciclo hanno ricevuto finanziamenti per un valore di 353 mila euro allo scopo di “Valorizzare le risorse naturali, culturali e paesaggistiche locali, trasformandole in vantaggio competitivo per aumentare l'attrattività turistica”. 

 

2. Dati e informazioni trovate: descrivere i dati e le informazioni trovate in classe. Specificare: come intendete usarli o analizzarli? Di quali ulteriori informazioni o dati avete bisogno? Come intendete raccoglierli?

Una delle principali ragioni che ci ha spinto a scegliere questi progetti è stata relativa alla prima fase di Analisi e Coding. Abbiamo infatto notato come dei 125 milioni di euro destinati al territorio negli ultimi due cicli di programmazione, solo l’1% delle risorse siano state destinate al settore Cultura e Turismo di Macomer. Tramite la piattaforma di OpenCoesione, abbiamo scoperto che il finanziamento relativo alla Museo Etnografico è stato liquidato completamente, €203.074,74, di cui: UE (50.769 euro); Fondo rotazione (102.057 euro); RAS (50.249 euro).L’ inizio previsto del progetto era fissato per il 31/03/2015 ma in realtà l’inizio effettivo risale al 14/07/2015; mentre la sua realizzazione prevedeva una fine per l’11/11/2015, ma venne terminato il 25/11/2015.

Invece, per il finanziamente relativo al Museo Archeologico non è stato ancora stato speso un euro, nonostante siano stati stanziati €150.000,00 di cui: UE (75.000 euro); Fondo rotazione (52.500 euro); RAS (22.500 euro). Nonostante l’avvio dei lavori previsto per il ottobre 2020 e le problematiche relative alla pandemia, l’apertura del museo è attesa da oltre 30 anni, con rinvii al 2008, poi al 2013 e ora al 2020. L’edificio è stato edificato attraverso finanziamenti precedenti ai cicli monitorati da OpenCoesione, e fu progettato allo scopo di ospitare la celebre Venere di Macomer (statua più antica del mediterraneo raffigurante la Dea Madre, risalente al 10 mila a.C.). Tuttavia, il Museo non venne mai effettivamente ultimato ne aperto poiché attualmente la Venere si trova presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

La raccolta dei dati di contesto tramite Istat e altri portali ufficiali, ci ha inoltre permesso di verificare il rapido spopolamento delle nostre comunità, ma anche di evidenziare enormi lacune tra percezione dei fatti e la loro realtà. Dall’analisi del capitale privato IRPEF è infatti emerso come nonostante la riduzione del numero di contribuenti il nostro gettito sia cresciuto nell'ultimo decennio, contrariamente a quanto ritenuto dalla maggioranza dell’opinione pubblica. Allo stesso modo ci siamo resi conto di come i problemi della nostra cittadina non dipendano dalla carenza di risorse economiche, quanto piuttosto dalla scarsità di proposte progettuali valide o dall’incapacità di portare a termine i progetti avviati.
 

3. Prossimi passi: Qual è il punto d’arrivo della vostra ricerca? Cosa volete scoprire o analizzare?

Il progetto astArte nasce da un gruppo di studenti dell’IIS Satta di Macomer, per tutelare la cultura del territorio, contrastare lo spreco di denaro e informare i cittadini attraverso il monitoraggio civico di due progetti europei relativi al mai implementato polo museale del Marghine.

 In particolare andremo ad agire su:

  • Riduzione gap tra percezione e realtà nella comunità
  • Potenziamento dialogo intergenerazionale tra le diverse fasce
  • Potenziamento dialogo e cooperazione tra scuole e istituzioni
  • Contrasto all’analfabetismo funzionale, digitale e al digital divide tra gli studenti, le famiglie e le fasce deboli coinvolte
  • Comprensione delle criticità e potenzialità del territorio
  • Crescita della partecipazione, della trasparenza e del ruolo attivo di cittadini e studenti nel monitoraggio e nel benessere comunitario
  • Promozione del territorio e della sua storia e cultura, nella comunità e nel mondo
  • Coinvolgimento tessuto economico nella riflessione pubblica sulla valorizzazione della comunità

Oltre ai dati secondari già raccolti, relativi alla popolazione, al capitale privato, ambientale e archeologico, ci concentreremo sul reperimento di dati primari qualitativi (interviste) e quantitativi (questionari). Utilizziamo questi dati per:

  • Chiedere ai soggetti coinvolti nel progetto (amministratori, imprenditori ecc) lo stato dei lavori e il mancato impiego delle risorse
  • Indagare e approfondire le motivazioni che hanno portato al blocco dei lavori
  • Informare e rendere conscia e partecipe la comunità a proposito della spesa pubblica non utilizzata e delle potenzialità e criticità del territorio
  • Avere la possibilità di mostrare alla popolazione come sarebbe potuto essere il museo sfruttando le competenze del nostro corso grafico, strutturando una ricerca iconografica e andando ad animare digitalmente il museo e i suoi spazi, con la speranza che il progetto possa presto ripartire.
  • Tradurre le info sul territorio in lingua straniera per accrescere l’interesse turistico