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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca di dati e informazioni

InBoscati

Il tema che abbiamo scelto è l’ambiente. Il nostro obiettivo è lavorare sul territorio per renderlo un posto migliore, più vivibile e accogliente, un posto in cui la convivenza con la natura sia un'esperienza quotidiana per tutti gli abitanti, per ritrovare il loro habitat ideale e la loro dimensione naturale.

Attraverso questa esperienza vorremmo avere la possibilità di confrontarci con persone e saperi diversi, di conoscere l'ambiente che ci circonda non come semplici spettatori ma come protagonisti e come ragazzi attivi e presenti, sempre attenti ai cambiamenti e anche ai pericoli che possono minacciare la ricchezza e la bellezza del nostro territorio, per preservarlo e mantenerlo per le generazioni future.

Per questo abbiamo deciso di approfondire e monitorare il finanziamento stanziato ed erogato per gli interventi di rimboschimento e tutela delle biodiversità delle superfici boschive ricadenti nei territori comunali di Alcamo, Castellammare del Golfo e Balestrate.

Come nome del team abbiamo scelto GLI IMBOSCATI per vivere il bosco dal suo interno ed immedesimarci in osservatori non visti. Questo nome lo intendiamo derivato da imboschimento, con una accezione positiva che contrasta fortemente con l'accezione negativa data dall'imboscarsi, nascondersi, a cui di solito si fa rifermento. Al contrario, noi vogliamo mostrarci e difendere a spada tratta la natura dando al nome un secondo e più pregnante significato, sfruttando l'assonanza con il termine “InBoscati” ovvero quello di “dentro il Bosco”, di coloro che lottano per la salvaguardia dell’ambiente e la creazione di zone boschive che la mano criminale dell'uomo ha distrutto con improvvide opere di urbanizzazione e  incendi, impoverendo e di fatto rendendo pericoloso (perché suscettibile ai dissesti idrogeologici) tutto il territorio.

 

Dalle ricerche effettuate su internet abbiamo scoperto che:

<<I primi lavori di conservazione del territorio di Monte Inici risalgono agli anni venti e ci sono testimonianze che i prigionieri austriaci abbiano "corretto" gli argini di "Vaddunicchio" costruendo briglie in pietra per frenare la furia delle acque.

Un altro intervento di forestazione risale al 1925 ad opera di un certo Andrea Macaluso di Petralia Sottana e del castellammarese Antonino Furco che reclutavano manovalanza locale pagando loro una diaria di lire 8,50; tali lavori hanno interessato prevalentemente le specie quercine di contrada Tre Portelle e di contrada Macchie Nere, proseguendo sin oltre il 1927 ed intervenendo anche in contrada Fossa del Bue.

Dopo un lungo periodo di stasi, per gli interventi forestali sul Monte Inici bisogna aspettare il 1953 allorquando l'ispettorato Distrettuale delle Foreste istituì il primo cantiere forestale che realizzò un massiccio rimboschimento in contrada Vaccheria e poi a seguire nelle contrade Caprarello, Curtigghi, Fornazzo, Pizzo Sella, Teleffio, Costa Lunga e la zona di Madonna della Scala>>.(Fonte www.isaporidisicilia.com/demani/monteinici/rimboschimento.htm)

Oltre queste notizie abbiamo appreso che la Regione Siciliana, nel suo ultimo documento relativo al Piano Forestale Regionale – Linee Guida, pone molta attenzione alle tematiche di rimboschimento, infatti in premessa afferma: ”Si deve attivare la “gestione forestale sostenibile” dotando la Sicilia di uno strumento programmatorio che consenta di pianificare e regolamentare le attività forestali e montane allo scopo di perseguire la tutela ambientale attraverso la salvaguardia e il miglioramento dei boschi esistenti, l’ampliamento dell’attuale superficie boschiva, la razionale utilizzazione dei boschi e dei pascoli di montagna, la valorizzazione economica e l'ottimizzazione dell’impatto sociale. Per raggiungere l'obiettivo prefissato occorre realizzare una sorta di rivoluzione culturale non solo per sensibilizzare i cittadini alla questione ambientale, ma anche per far loro comprendere che i modelli di sviluppo prevalsi in passato sono ormai tecnicamente, socialmente ed economicamente insostenibili.

Tutto questo si può conseguire a patto che ci sia una forte mobilitazione di tutte le istituzioni, in primo luogo di quelle che vantano competenze dirette nel settore forestale e che hanno il contatto più immediato sia col territorio che coi suoi fruitori.” (Fonte Linee Guida Piano forestale Regione Siciliana- Dipartimento Assessorato Agricoltura e Foreste).

Altri dati interessanti presenti sul sito dell’assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana sono relativi ai finanziamenti, finalizzati al rimboschimento e alla tutela delle biodiversità, erogati negli ultimi anni.

Inoltre, abbiamo constatato che diverse associazioni ambientaliste, una per tutte il “Coordinamento Salviamo Monte Inici” si è mossa e si impegna tutt’ora nell’attività di rimboschimento e salvaguardia del patrimonio boschivo del territorio in generale e di Monte Inici in particolare, organizzando ogni anno giornate dedicate alla salvaguardia e alla difesa ambientale, coinvolgendo cittadini e scuole nelle attività programmate.

Il monitoraggio civico che intraprenderemo è volto ad approfondire e monitorare il finanziamento stanziato ed erogato per gli interventi di rimboschimento e tutela delle biodiversità. Cercheremo anche di scoprire, analizzare e capire le motivazioni per le quali la data di completamento dei lavori sia stata abbondantemente superata e il progetto non sia ancora arrivato al suo completamento.

Inoltre, l’analisi delle informazioni che via via andremo recuperando ci permetterà di adottare, o far adottare, eventuali provvedimenti per esaltare e difendere le bellezze del nostro territorio.

L’opera di monitoraggio cercherà di coinvolgere le istituzioni e le amministrazioni locali e contestualmente anche la popolazione, spesso ignara di quanto si muove attorno ad essa e non cosciente della propria forza quando si tratta di valorizzare o godere della bellezza dei territorio in cui è nata e continua a vivere. La nostra opera di cittadinanza attiva mira a rendere coscienti i nostri concittadini della propria appartenenza al territorio; quando il territorio viene violentato, deturpato, dissestato, inquinato o impoverito nessuno di noi deve più assistere con un senso di impotenza e rassegnazione a certi accadimenti ma deve in tutti i modi e con tutti i mezzi di cui è in possesso scendere in campo per difendere la “cosa pubblica”, mosso da un sentimento di indignazione e di non rassegnazione che purtroppo in tante situazioni ha caratterizzato la nostra amatissima terra.