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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

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Il sistema economico internazionale, è stato caratterizzato, negli ultimi anni, da profonde trasformazioni. L’ Europa e anche l’Italia, stanno vivendo un processo di cambiamento molto problematico.

Le politiche per la coesione territoriale relative al ciclo di programmazione 2007-2013 finanziate sia da fondi europei, con un co-finanziamento nazionale, sia da fondi nazionali, sono intervenute con risorse finanziarie per un ammontare di 94,9 miliardi di euro.

Dall' ultimo  quadro aggiornato di opencoesione.gov, che tiene conto di modifiche nelle assegnazioni finanziarie intervenute nel tempo, risulta che in Campania, sono stati monitorati 71.075 progetti con un costo pubblico di 38,6 miliardi di euro.

Il Mezzogiorno e la Campania, evidenziano difficoltà dal punto di vista strutturale del settore economico industriale.La situazione è quella di una base industriale molto debole dal punto di vista organizzativo e dimensionale con una crescita esponenziale di piccole e medie imprese innovative. Sul piano settoriale questi processi hanno riguardato quasi tutti i comparti ed attività ed hanno determinato un arretramento delle produzioni più radicate e caratteristiche del modello industriale regionale. Il 56% delle start up innovative è localizzato al Nord, il 22% al Centro, il 22% nel Mezzogiorno. Sei regioni ospitano oltre il 60% delle start up innovative totali: Lombardia (21,5%), Emilia Romagna, (7%)), Lazio (9,3%), Veneto (7,9%), Piemonte e Toscana (entrambe 7%). La dinamica nel Mezzogiorno si è intensificata e inizia a rilevarsi una discreta presenza, soprattutto in Campania e Puglia. Sono imprese piccole (nel 94% dei casi microimprese) con in media 2 dipendenti e un valore della produzione di 131milaeuro (a fronte di 2,49 milioni delle società di capitali). Operano soprattutto nei settori della: consulenza informatica e produzione di software (circa il 40% del totale), ricerca scientifica e sviluppo (il 17%), industria (16%). 

Il Mi.SE ha finanziato una serie di interventi di rilancio delle aree colpite dalla crisi industriale dimostrando attenzione rispetto alle urgenze manifestate dal tessuto produttivo. Attraverso la programmazione dei fondi PAC, la Campania ha potuto contare su un rilevante sistema di azioni finalizzato a rimettere in moto i processi di sviluppo competitivo e nuovi investimenti produttivi che potessero creare nuova occupazione. E’ stato stimolato l’avvio di nuovi programmi di investimento di ricerca e sviluppo contribuendo con il coinvolgimento delle aree interessate.

in questo quadro si inserisce il progetto monitorato Italrobot SRL, cofinanziato dal Mi.SE attraverso Invitalia ed il bando Smart&Start. Dal portale di opencoesione.gov risulta, infatti, un finanziamento di 170.534.00 euro provenienti dal Fondo di Rotazione (Piano di coesione), integrato da 91,826 euro da fondi privati.

La Italrobot SRL è una start up casertana tra le prime nel 2013 ad accedere al finanziamento di Smart&Start Italia: Il bando, finanziato dal fondo europeo per l’Innovazione Tecnologica, fu vinto dalla TEA Impianti di Caserta, l’azienda di famiglia che opera nel settore dell’Automazione Industriale, per costituire, al suo interno, una divisione di Robotica Industriale. L’idea nasce nel 2008 con Arque, un progetto di ricerca applicata del Mi.SE per l’assemblaggio robotizzato di Quadri Elettrici, per la progettazione e la costruzione della prima cella robotizzata al mondo in grado di assemblare quadri elettrici e di automazione.Obiettivo principale dell’azienda è portare le competenze sviluppate in ambito industriale in settori ad oggi ancora lontani dalla Automazione e dalla Robotica.

Smart&Start Italia è lo strumento pensato dal Mi.SE per sostenere le start up innovative nel nostro Paese. Il programma, infatti, ha una duplice finalità: da un lato, quello di promuovere le condizioni necessarie per la diffusione di nuove start up innovative; dall’altro, quello di sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati prodotti dal sistema italiano della ricerca (pubblica e privata).

Al primo bando di Smart&Start sono stati ammessi 191 progetti su un totale di 503 domande presentate, con 35 milioni di euro di finanziamenti e con l’attivazione di 39 milioni per nuovi investimenti.

 I settori finanziati sono stati E-commerce, Turismo e beni culturali, Smart cities, Life sciences, Internet of things, Cloud computing, ICT Infratstructure, Green, Materiali innovativi, Aerospazio, Nanotech, Trasporti, Automazione industriale.

Dai documenti esaminati risultano delle variazioni apportate al piano di investimenti previsto nel corso dell'attuazione del progetto, che hanno generato una riduzione della spesa originariamente prevista in un'ottica di efficienza e di validità. Il passo successivo sarà quello  di verificare l'incidenza di tali variazioni rispetto al progetto iniziale.