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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca di dati e informazioni

La ricerca in 3 mosse
  • PUNTO DI PARTENZA

Dieci anni dopo il crollo di una frazione del nostro cimitero, il team Upsidedownfc ha scelto di trattare il dissesto idrogeologico che interessa il nostro territorio. La nostra volontà di conoscere il territorio ci ha spinto nella scelta di questa ricerca. Numerosi luoghi sono stati interessati da crolli e smottamenti causati da abusi edilizi e deforestazione. Spesso viene indetta l’allerta meteo quando invece si dovrebbe pensare alla prevenzione e alla bonifica delle aree a rischio. Si è instaurato uno strano gioco di responsabilità in cui ognuno pensa a dare la colpa a terzi, quando basterebbe solo comprendere le problematiche e intervenire in anticipo.

  • DATI E INFORMAZIONI TROVATE

In questi giorni il team si è occupato di trovare dati e informazioni specifiche riguardanti la nostra area e quelle limitrofe. Analizzando le province calabresi abbiamo individuato che le zone a rischio idrogeologico sono 17 nella zona di Crotone, 18 nella zona di Vibo Valentia, 33 nella zona di Reggio Calabria, 34 nella zona di Catanzaro e infine 70 nella zona di Cosenza. Il territorio cosentino, dunque, è quello maggiormente interessato, si tratta anche del territorio più esteso (6710 km²). Il progetto attuato per risanare la località Madonna delle Grazie è stato realizzato circa 4 anni fa, nel 2015, quando finalmente sono arrivati i fondi dagli enti finanziatori.

  • PROSSIMI PASSI

Sono tante all’interno del nostro paese le zone interessate dal rischio idrogeologico in quanto vi si trovano numerose abitazioni costruite alle pendici delle montagne. Queste aree potrebbero essere bonificate anche grazie all’aiuto dell’uomo, il quale non dovrebbe intervenire in queste aree con deforestazione e altri interventi. Il nostro intento sarebbe quello di incentivare il nostro comune e, allo stesso tempo, la Regione Calabria (soggetta maggiormente al dissesto) a chiedere maggiori fondi per tutelare le zone pubbliche e allo stesso tempo proteggere i cittadini. Ci prefiggiamo il compito educativo del rispetto della natura, tenendo in considerazione l’attualità della tematica ambientale; le politiche devono essere di prevenzione e non bisogna intervenire solo quando, ormai, le aree sono state oggetto di danni.