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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca

"Non scopriremo mai niente se ci accontentiamo delle scoperte già fatte" (Seneca) #TransquasTeam4ASOC#

Transaquas Team

2B Istituto Comprensivo Trasacco

 

"Non scopriremo mai niente se ci accontentiamo delle scoperte già fatte"

(Seneca)

#TransquasTeam4ASOC#

Quando la nostra English Teacher ci ha proposto la candidatura a questo progetto non abbiamo subito mostrato interesse o entusiasmo… ma di che si tratta? Cosa dobbiamo fare? Cos’è ASOC? Che significa OpenCoesione?

Insieme alle docenti coinvolte nel progetto abbiamo iniziato ad esplorare il sito https://www.ascuoladiopencoesione.it/ e pian piano ci siamo appassionati.

Le prime domande che ci siamo posti sono state: che cos’è ASOC? Davvero nel nostro territorio ci sono progetti finanziati che possiamo analizzare e monitorare nell’ambito della nostra ricerca?

Prima di scegliere il progetto da monitorare, abbiamo creato quattro gruppi con funzioni, obiettivi e quesiti a cui trovare delle risposte:

  1. Creazione del logo e ricerca del nome per il nostro team;
  2. Documentazione anche fotografica delle attività;
  3. Ricerca delle parole chiavi;
  4. Gestione della piattaforma ASOC.

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Cos’è ASOC?

ASOC è un percorso finalizzato allo sviluppo nelle scuole italiane dei principi di Cittadinanza attiva e consapevole. OPENCOESIONE è l’iniziativa di open government sulle politiche di coesione in Italia. Il progetto permette di sviluppare competenze digitali, statistiche e di educazione civica, per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare.

La politica di coesione avviene attraverso i fondi FESR e FSE.

La prima, ovvero FESR si occupa di favorire gli ambienti di apprendimento, mentre FSE si occupa di finanziare interventi nel campo sociale.

I fondi strutturali sono i principali strumenti finanziati dalla politica regionale dell’UE e possono variare in base al territorio nel quale si trovano.

  1. Cosa significa monitoraggio civico?

Monitoraggio civico significa verifica, controllo, raccolta di idee e proposte dalle comunità civiche nei confronti delle decisioni pubbliche, a partire dai dati e dalle informazioni rese disponibili dalle Amministrazioni responsabili.

Qual è il suo obiettivo?

Il monitoraggio civico si propone di raccogliere dati, evidenze, informazioni, news, intervistare attori coinvolti, visitare luoghi e cantieri, favorire la trasparenza, la collaborazione e formulare proposte. Questi dati servono a favorire l’uso delle informazioni raccolte da parte delle Amministrazioni centrali e locali, per sostenere, orientare e influenzare l’attuazione della politica e la successiva programmazione. È una partecipazione attiva alla vita pubblica, che rende consapevoli che a scuola di OpenCoesione si promuove e ci si concentra sugli interventi territoriali finanziati da risorse pubbliche. Fare monitoraggio civico ai progetti che ricevono sostegno vuol dire raccogliere dati, informazioni, news, intervistare gli attori coinvolti nell’ideazione, visitare luoghi e cantieri, favorire la trasparenza e la collaborazione e infine formulare proposte. Inoltre, il monitoraggio civico sensibilizza le comunità locali su tematiche che riguardano il territorio dove vivono e rafforza i legami sociali al suo interno.

Questi dati vengono raccolti dal web e visualizzati per favorire il riutilizzo delle informazioni raccolte da parte delle amministrazioni centrali o locali, di giornalisti, ricercatori e persone coinvolte a migliorare la qualità, sostenere, orientare e influenzare l’attività politica e la successiva programmazione.

2. Che cos’è la politica di coesione?

Essa è una politica che ha obiettivi che coinvolgono diversi livelli di governo, attribuendo un ruolo formale e fondamentale alla collaborazione e finanziando piani e singoli progetti. Le politiche di coesione nascono a Roma nel 1957.Tra gli obiettivi di queste politiche vi sono: la riduzione dei divari economici e sociali tra i territori, ed esse si sviluppano su cinque obiettivi strategici sia di carattere infrastrutturale e sia di carattere immateriale. I fondi strutturali si dividono in:

  1. Il fondo europeo di sviluppo regionale
  2. Il fondo di coesione
  3. Il fondo sociale
  4. Il fondo europeo agricolo
  5. Il fondo europeo per gli affari marittimi.

Esse sono gestite dalla commissione europea e gli stati membri dell'Unione Europea.

  1. Cosa si intende per Opendata?

Il termine Opendata si riferisce ad alcuni tipi di dati (informazioni, dati numerici, ecc…) che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e distribuiti secondo le indicazioni presenti nella licenza d’uso. Gli aspetti più importanti sono disponibilità e accesso: i dati devono essere disponibili nel loro complesso, per un prezzo non superiore ad un ragionevole costo di riproduzione. Essi devono essere disponibili in un formato utile e modificabile, in quanto consentono la rielaborazione delle informazioni ed i loro utilizzi per creare servizi innovativi. I singoli cittadini e le imprese possono ad esempio trasformare le banche dati della pubblica amministrazione in app per dispositivi mobili, immediate e facili da usare, come già avviene in numerosi casi sia all’estero che in Italia.

Un contenuto o un dato si può definire aperto se chiunque è in grado di utilizzarlo, riutilizzarlo e ridistribuirlo.

 

Una volta chiariti tutti i nostri dubbi, ci siamo buttati nella ricerca del progetto da monitorare. Sul sito https://opencoesione.gov.it/ ne abbiamo trovati diversi relativi al territorio di Trasacco e alle zone limitrofe, ma quello che ci ha visti tutti d’accordo è il progetto che riguarda la messa in sicurezza della nostra montagna. Il titolo è: Lavori di mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio comunale di Trasacco Lotto 1. Il progetto riguarda la realizzazione di interventi di messa in sicurezza e di consolidamento del versante di Monte Alto che prospetta sulle abitazioni ed infrastrutture del capoluogo di Trasacco. Dall'analisi dei caratteri morfologici caratterizzati dai dissesti gravitativi in atto sono state previste le seguenti opere di mitigazione: bonifica e disgaggio di massi in condizioni di crollo, realizzazione di ancoraggi passivi, fornitura e posa in opera di barriere paramassi posa in opera di barriere protettive adeguatamente ancorate e rinverdite.

A tal proposito, abbiamo fatto delle ricerche relative al rischio idrogeologico.

Che cosa è il rischio idrogeologico?

Il rischio idrogeologico corrisponde agli effetti introdotti sul territorio dal superamento di livelli pluviometrici critici lungo i versanti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua.

Quali eventi scatenano il rischio idrogeologico?

Le manifestazioni più tipiche di fenomeni idrogeologici sono: frane, alluvioni e valanghe. Tutta l’Italia, a causa delle sue caratteristiche geologiche, morfologiche e idrografiche, è predisposta a fenomeni di frane e alluvioni, ma e zone più a rischio sono: Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Campania, Liguria, Veneto.

Qual è il rischio in Abruzzo?

In Abruzzo poco più del 15,4% del territorio è a rischio medio alto per frane e

dissesti idrogeologici. È quanto emerge dal rapporto Ispra Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio del 2021, ripreso dall’agenzia Dire. In pratica, 1.699 chilometri quadrati di superficie su 10.831 possono essere soggetti ad eventi franosi. Aree in cui risiede il 5,6% della popolazione regionale, cioè circa 73mila persone. La percentuale di territorio a rischio sale al 22,9% considerando nel complesso le aree a pericolosità da frana, ovvero considerando anche il rischio “medio” e “moderato”, zone in cui vive il 7,7% della popolazione, con oltre centomila persone. Se si considera il rischio molto elevato ed elevato, il dato scende all’8%.