Siamo le allieve e gli allievi della 3 G del Liceo Scientifico Tradizionale “Nino Cortese” di Maddaloni e Obiettivo zero è il nostro gruppo di lavoro nato grazie all’opportunità offerta da ASOC (A Scuola di Open Coesione) di occuparci come PCTO attraverso attività di ricerca e monitoraggio civico di finanziamenti pubblici europei e nazionali di un tema che sensibilmente sentiamo come prioritario: la violenza di genere.
Tra i diversi progetti presenti sul portale infatti, insieme con le docenti che ci accompagnano in questo percorso (Dafne Rapuano e Maria Rosaria Sarnelli), abbiamo scelto durante il primo incontro in maniera quasi immediata di monitorare due progetti A.B.I.T.A.R.E. (Accedere al Bisogno Individuale Tramite l’Abitare Responsabile ed Esigibile) in Fiorinda e ABITARE in Fiorinda per la tutela delle donne vittime di violenza mediante l’offerta di soluzioni abitative protette e il potenziamento di linee d’aiuto da parte delle istituzioni, mirando ad offrire alle loro utenti nuove opportunità di realizzazione della loro autonomia.
Nonostante fossimo stati colpiti anche da progetti di profilo culturale legati alla rigenerazione urbana e ambientale delle strade di collegamento tra il Real Sito di Carditello e “La Balzana” e al potenziamento del sistema di connessione tra il Belvedere di San Leucio e la Reggia di Caserta, ci è sembrato necessario dedicare le nostre attenzioni ad un percorso di stampo sociale che potesse permetterci di potenziare le nostre conoscenze sugli strumenti offerti dallo Stato a tutela delle donne vittime di violenza per poter mettere in campo poi una azione di sensibilizzazione sul tema partendo dai nostri compagni di scuola, giovani come noi, vittime di consolidate logiche prevaricatrici (il recente femminicidio di Giulia Cecchettin purtroppo lo ha dimostrato).
I progetti, l’uno continuazione dell’altro, programmati dal Comune di Napoli che è anche il beneficiario dei fondi, prevedono la realizzazione di case di accoglienza con lo scopo di ospitare donne maggiorenni vittime di violenza, sole e/o con figli minori, il cui nome ricorda Fiorinda Di Marino, giovane donna napoletana vittima di femminicidio, perseguendo le seguenti finalità: far recuperare alle utenti il livello di serenità psico-fisico necessario per programmare la propria vita futura; rafforzare le loro competenze sociali e lavorative; creare una rete di supporto; far sì che abbiano consulenza legale specialistica; avviarle al lavoro; tracciare possibilità concrete di soluzioni abitative.
Comprese le modalità di sviluppo del progetto col supporto delle docenti, siamo passati alla divisione dei ruoli in base alle nostre capacità: i project managers sono Gabriele Barletta, Maria Carmela De Lucia, Martina Santangelo, gli storytellers e i bloggers sono Alessio Cioffi, Giuseppe D’Addio, Michela Fanterelli, gli analisti e i coders sono Gemma Bove, Roberta Ciaravolo, Assunta Coda, Giuseppina Lo Regio, Antonio Sivo, i social media managers invece Claudia Briganti, Giulia di Iulio, Immacolata Palmieri, Rosaria Spalliero e le designers Maria Teresa Letizia e Federica Morgillo.
Durante il nostro secondo incontro ci siamo dedicati all’individuazione del nome del team e alla realizzazione del logo. Il nome del team è Obiettivo zero. Siamo stati tutti concordi sulla scelta perché ci siamo subito intesi sulla necessità di lavorare in funzione di uno scopo alto, anche utopico, ma che fosse realmente significativo. L’obiettivo comune che tutti dovremmo avere, lavorando ogni giorno per la realizzazione di un progresso che sia soprattutto umano e non tecnologico, è quello di ridurre a zero il numero dei femminicidi nella nostra Campania, in Italia e nel mondo. E lo 0 è il numero che viene anche prima dell’uno perché non c’è niente che sia più importante dell’eliminazione di ogni forma di violenza.
Il logo così, che reca in alto il nome del team, ha in sé dei riquadri che ricordano gli elementi strutturali di un’abitazione in richiamo alla finalità dei progetti seguiti e alla solidità interiore che può derivare in ogni donna da un percorso di ascolto e sostegno. I colori scelti sono il rosso, rappresentativo della violenza di genere, il rosa dell’alba e il bordeaux della terracotta dei mattoni. Il tutto è inscritto in un volto di donna, stilizzato, fiero, con lo sguardo rivolto verso l’alto a simboleggiare la forza della rinascita, del cambiamento, della dignità.
Dall’analisi dei dati sul portale di OpenCoesione abbiamo evinto che il Territorio di entrambi i progetti è Napoli, il tema è Inclusione sociale e salute e la natura è Acquisto di beni e servizi. Il primo progetto è finanziato dall’UE tramite FSE 2014-2020 con un costo pubblico di 1.350.527,69 euro, di cui spesi 1.252.062,03 euro, pari al 92%, un inizio previsto il 01/11/17 ed effettivo il 05/10/17 e una fine prevista il 31/12/19 e una fine effettiva il 02/01/21, mentre il secondo è finanziato dal PAC 2014-2020 e ha un costo pubblico di 500.000,00 e pagamenti effettuati pari a 228.945,11, il 45% del totale, con un inizio previsto il 02/05/22, un inizio effettivo il 30/11/20 e una fine prevista il 29/12/2023.