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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca di dati e informazioni

Be young, watch a film and check data!

Il punto di partenza della nostra ricerca è stata la legge della Regione Campania n. 30 del 17 ottobre 2016 denominata “Cinema Campania. Norme per il sostegno, la produzione, la valorizzazione e la fruizione della cultura cinematografica ed audiovisiva”.
Con questa legge la regione ribadisce l’importanza delle attività cinematografiche e audiovisive nello sviluppo economico,promozionale,culturale e nell’evoluzione della coesione sociale.
Di conseguenza la legge è finalizzata a sviluppare tali attività nella cinematografia per valorizzare il territorio regionale.
Le motivazioni nascono da una ricerca condotta dalla Fondazione Ente dello Spettacolo all’Istituto Toniolo su un campione di 2045 persone tra i 20 e i 34 anni. Le statistiche dimostrano come
il 91% dei giovani sia abituato a vedere almeno un film a settimana e il 62% più volte a settimana.
Inoltre emerge che il 18,6% degli intervistati si reca al cinema due volte al mese, tuttavia con la diminuzione del prezzo dei biglietti aumenterebbe notevolmente il tasso di persone disposte a prendere posto in sala.
Oltre a quanto già detto la Campania è stata la prima regione ad istituire tale normativa per favorire la nascita e l’espansione di un’industria che esalti il territorio rendendolo motivo di attrazione turistica.

Le informazioni da noi ottenute sulle Fondazioni FilmCommission riguardano la distribuzione dei fondi stanziati dall’Unione Europea per favorire le relazioni sociali,economiche e culturali tra i paesi membri .Per realizzare ciò assicura ad ogni componente i mezzi necessari per l’abbattimento dei divari di ogni genere . Lo studio dei dati ha una duplice finalità: fornire un quadro esaustivo delle funzioni e delle attività svolte dalle Fondazioni FilmCommission attive in Italia. Si tratta di un’operazione che consente di prendere atto dell’evoluzione territoriale sotto il profilo normativo, gestionale e produttivo tenendo conto dell’effetto che produce sulla circolazione del denaro.
La qualità e l’affidabilità dei servizi alle produzioni restano punti di forza della FCRC, riconosciuti anche a livello internazionale, ma non meno importante è la progettualità ampia e articolata che, di concerto con la Direzione Generale Politiche Culturali e Turismo della Regione Campania, la FCRC ha messo in campo, in attuazione della Legge Regionale 30/16 “Cinema Campania” e del progetto “Nuove Strategie per il Cinema in Campania” finanziato con il POC 2014-2020.
Coerentemente con quanto finora ricercato, l’analisi può essere basata in particolare sui seguenti aspetti:
 - filiere: macrosettori audiovisivo e tv, sottosettori (lungometraggi,film e serie per la TV,documentari,docufiction,multimediale,cortometraggio,mediometraggi,web,serie web, programmi TV: informazione, viaggi & turismo e reality; videoclip,spot pubblicitari, promozione istituzionale), generi (documentario, animazione,poliziesco,commedia).

 - numerosità, valore aggiunto e occupati delle imprese attive nei singoli territori (ADVANCING SKILLS – Azioni mirate all’accrescimento ed all’aggiornamento di competenze dei professionisti campani; ENHANCING CREATIVITY– Interventi a sostegno di autori campani per lo sviluppo di sceneggiature originali).

 - offerta di formazione regionale iniziale e continua (Terza edizione di “A Scuola di Cinema: raccontando un monumento” Concorso riservato alle scuole secondarie di II grado della Campania per raccontare i monumenti, i beni culturali, anche immateriali, o siti poco conosciuti del nostro territorio).

 - innovazione (ENHANCING CREATIVITY– Interventi a sostegno di autori campani per lo sviluppo di sceneggiature originali. Progettazione per la realizzazione del “Distretto campano dell’audiovisivo-polo del digitale e dell’animazione creativa con realizzazione di un cineporto,di un polo produttivo di eccellenza per i settori del digitale e dell’animazione,di un centro studi e documentazione digitale).

- livello di internazionalizzazione (Universiadi, Presentazione di opere audiovisive campane a Festival di rilevanza nazionale e internazionale, corsi di lingua inglese per professionisti dell’audiovisivo presso il British Council di Napoli).

 -attività svolte e servizi offerti dalle Fondazioni Commission (Film e serie per la TV, ad esempio Gomorra e l’Amica Geniale.
Lungometraggi, tra cui Il Giorno più bello del mondo. Cortometraggi quali Dolce Far Niente e Bambini a Natale. Documentari, i più noti Io Caravaggio e The Story Of God. Programmi TV, come Pizza Hero e La Clinica per rinascere. Spot, in particolare Chanel e Nespresso).

 - quantificazione delle risorse pubbliche a sostegno del comparto (Concessione di incentivi a sostegno delle produzioni di serie televisive e cinematografiche, Finanziamenti: € 2.176.000,00; Pagamenti monitorati: €929.209).

La lettura dei dati del 2018 agli eventi di spettacolo e di intrattenimento in particolare del cinema e dell’audiovisivo. Quest’anno nelle nostre sale cinematografiche sono stati staccati quasi 8 milioni di biglietti in meno rispetto all’anno precedente (- 7,96%). Sommati al dato negativo del 2017, risulta una perdita in valore assoluto di oltre 22 milioni di biglietti facendo un confronto con il 2016 (-19% in due anni). Quanto questo dipenda dalla concorrenza di altri canali di diffusione delle opere cinematografiche, quanto dalle aspettative in tema di benessere e qualità della vita e quanto, infine, dal minore gradimento dei film proposti in sala, è presto per dirlo. Tuttavia, gli italiani restano legati al cinema che si conferma lo spettacolo più diffuso (oltre il 73% degli eventi offerti nel 2018 erano spettacoli cinematografici), più seguito (quasi il 40% del totale dei biglietti e abbonamenti venduti), più economico (il prezzo medio praticato per biglietto nel cinema è tra i più bassi). Al netto della débâcle del cinema, tutti gli altri settori dello spettacolo e dell’intrattenimento hanno registrato una costanza nella partecipazione del pubblico (+ 0,10% i biglietti staccati): nelle disaggregazioni per genere gli italiani non rinunciano alle partite di calcio, e ancor meno ai concerti di musica leggera, comparto, quest’ultimo, che ha visto crescere gli spettatori del 12% rispetto all’anno scorso pur in presenza di una diminuita offerta di eventi (- 1,42%). Di segno completamente opposto gli indicatori economici: a parte il settore cinematografico, gli italiani hanno speso più dell’anno precedente per partecipare agli eventi, sia per l’acquisto di biglietti e abbonamenti (+ 5,90% sul 2017), sia per i servizi accessori loro offerti dagli organizzatori (+5,70%). Sembra, insomma, che, nell’ambito dei comportamenti di spesa delle famiglie resta confermata – ed, anzi, continua a rafforzarsi – la propensione a destinare una sempre maggior quota verso i consumi culturali.