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Team RIVERSIDE TEAM 1819
Report Lezione 3
Titolo dell'evento #SAA2019
BoCs Art. Riqualificazione e valorizzazione del tessuto urbano
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Breve descrizione dell'evento realizzato
L’intervento di riqualificazione dell’area non è ancora entrato nel tessuto cittadino che non conosce il progetto e le sue finalità. Il convegno ha permesso di far conoscere agli studenti del nostro istituto, a gli insegnanti e alle famiglie presenti il valore di questo intervento di “rifunzionalizzazione” di un’area periferica il cui valore potrebbe coinvolgere l’intera città ed il suo indotto.
Immagine rappresentativa dell’evento organizzato per #SAA2019
Link rassegna stampa (1)
Link rassegna stampa (2)
Immagine rassegna stampa (1)
Titolo del Report di Monitoraggio
RIQUALIFICAZIONE E RIFUNZIONALIZZAZIONE RICREATIVO-CULTURALE DEL PARCO FLUVIALE
Link a Report di monitoraggio pubblicato su Monithon.it
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Blog Post di racconto
Immagine in evidenza
Domanda 1
Abbiamo raggiunto le 3 aree con difficoltà perchè sono in un’area periferica. Anche la strada presenta segni di cedimento, con una pista ciclabile non percorribile per tutto il tragitto. Perché non si è intervenuti anche su alla viabilità visto che l’area è a rischio idrogeologico? (Ing. Maddalena Fioriello, direttore dei lavori)
Risposta 1
Il progetto prevedeva la realizzazione di questi Bocs art, sulla viabilità sono stati fatti dei piccoli interventi di ripristino, ma l’idea progettuale non era quella di intervenire sulla viabilità ma solo di riqualificare l’area dal punto di vista urbano e anche sociale per dare comunque una connotazione un po’ particolare. I bocs art sono stati realizzati comunque per strutture che non hanno alcun impatto con il contesto, è stata scelta proprio questa zona per la sua peculiarità paesaggistica anche per la vicinanza del centro storico, sono strutture modulari e sono strutture realizzate in legno e completamente realizzate in fabbrica e assemblate qui in cantiere quindi potrebbero essere un domani anche smontate e lasciare quindi un impatto nullo sull’area dove sono state realizzate e dove hanno vissuto per tutto questo tempo sono sviluppati come avete visto su tre aree: la prima area, la seconda è questa terza area dove si è creato questo piccolo borgo. Sono delle strutture molto innovative dal punto di vista tecnologico perché comunque rispondono bene ai requisiti di garanzia dal punto di vista sismico e dal punto di vista energetico, anche di isolamento, sono stati realizzati come ho già detto in legno e quindi un materiale abbastanza naturale, un materiale che dialoga benissimo con il paesaggio. Sono stati fatti anche degli interventi di ingegneria naturalistica soprattutto nella prima area come dicevamo prima, per questo diciamo che ci sono dei perimetri, con problemi idrogeologici. Abbiamo fatto degli interventi di ingegneria naturalistica, siamo andati a consolidare il versante sempre con degli interventi utilizzando materiali naturali, come i pali di castagno che sono stati posati longitudinalmente e trasversalmente proprio per andare ad irrigidire il versante, sono state piantate poi delle piante proprio per consolidare o per meglio trattenere il terreno, per contribuire meglio con il sistema palificato. Il cantiere è iniziato più o meno nel 2014 nel giro di un anno i box sono stati completati e nel corso di questi anni non sono stati necessari interventi se non interventi di manutenzione ordinaria visto l’utilizzo comunque che se ne fa. Gli artisti, durante l’anno, occupano i box quindi vivono in questi ultimi. Si organizzano delle residenze e gli artisti vivono e producono appunto l’arte in queste “casette“. (Ing. Maddalena Fioriello, direttore dei lavori)
Domanda 2
L’amministrazione ha una strategia precisa da attuare per attingere dai fondi europei con priorità su settori specifici e su questo in particolare? (Ing. Francesco Caruso, Assessore alla Riqualificazione Urbana del Comune di Cosenza)
Risposta 2
L’amministrazione ha una strategia politica che riguarda varie tematiche di attuazione sul territorio. Attingere poi ai finanziamenti diventa un fatto consequenziale, la priorità è senz’altro da attribuirsi ad una politica chiara, fatta di scelte strategiche sul tessuto urbano, diciamo che, nella dimensione progettuale, è fondamentale che un comune abbia delle idee chiare su quella che è la visione del territorio, una visione che è un connubio tra la percezione reale, quello che noi vediamo intorno a noi e l’immaginazione culturale, la dimensione progettuale deve essere ontologica rispetto a qualsiasi approccio politico e amministrativo del territorio. Quando abbiamo pensato alla realizzazione dei BoCs Art, l’idea era quella di un intervento che fosse sintesi di due tematiche strategiche fondamentali , seguite dalla nostra amministrazione, da una parte la rigenerazione del tessuto urbano, e dall’altra l’individuazione di strategie e di elementi innovativi di sviluppo che vedano nella cultura il vettore di nuove occasioni di progresso del territorio e anche di inclusione sociale e di valorizzazione di quello che è in senso identitario per la comunità. I BoCs Art sono l’intreccio tra il territorio, l’arte, la cultura e il paesaggio, un intreccio virtuoso che nel momento in cui riesce a coinvolgere le funzioni organiche del territorio diventa un valore aggiunto, perché attraverso l’integrazione di questi fattori crea nuovi elementi di sviluppo e nuove opportunità di crescita economica, è un progetto che si è integrato nel territorio e ha coinvolto la comunità, è stato occasione di partecipazione e di interazione tra i cittadini e gli artisti che nelle loro varie forme espressive si sono cimentati, nella realizzazione di opere, influenzati dal respiro della nostra città, trovando appunto ispirazione e suggestione vivendo i nostri luoghi. Tra la comunità locale e gli artisti si è sviluppata un’interazione che ha consentito ad entrambi di contribuire a quel processo di recupero, di appropriazione del senso identitario e delle memoria storica che poi è stato dagli artisti stessi rivisitato e rielaborato filtrandolo sulla base di nuove idee, di nuovi concetti, nuove visioni scevre anche da distorsioni legate a una visione stereotipata che viene dall’appartenenza, dal vivere questi luoghi nella quotidianità. Abbiamo una visione esterna che guarda la città e attualizza quelli che sono gli aspetti dell’evolversi della città nel tempo e ci da anche delle informazioni importanti. Detto questo, una volta che si sono stabilite le strategie da attuare, noi abbiamo pensato come poter attingere alle varie fonti di finanziamento, e i finanziamenti in Italia ci sono. Quello che manca riteniamo sia proprio la progettualità. Abbiamo lavorato ad un progetto di rigenerazione del territorio che fosse mirato a recuperare anche un corridoio ecologico come quello del fiume, che fungesse da collegamento, da ricco elemento di ricucitura tra il centro storico, la porta sud della città, e il tessuto urbano di più recente costruzione. L’abbiamo fatto attraverso politiche di strategia integrata turistico-culturale che sono quelle che attualmente danno un notevole valore aggiunto alle politiche sulla città e consentono anche di rendere la città attrattiva. Oggi il successo nella competizione tra le diverse aree urbane si gioca sulla capacità di attrarre: attrarre investitori, attrarre attività, attrarre residenti e fornire dall’altra parte servizi, infrastrutture, anche amenità per un livello di qualità di vita notevolmente più alto. Noi abbiamo puntato su Cosenza città della cultura e città dell’arte ma anche città votata al benessere e alla salute dei cittadini. Siamo avanti in termini di interventi che guardano la sostenibilità ambientale, dobbiamo riconoscere che la rigenerazione richiede una progettualità più complessa rispetto all’idea di sostenibilità ambientale, energetica e sociale perché, inevitabilmente, questi spazi che si rigenerano diventano elemento catalizzatore. Sono luoghi pubblici che diventano spazi di relazione. E’ fondamentale garantire qualità architettonica e contemporaneamente creare possibilità di relazione e di interazione con la comunità che ne acquista in termini di coesione sociale e di inclusione. (Ing. Francesco Caruso, Assessore alla Riqualificazione Urbana del Comune di Cosenza)
Domanda 3
Come è nata l’idea del progetto dei BoCS Art? (Arch. Mario Occhiuto, Sindaco della Città di Cosenza)
Risposta 3
Intanto grazie per essere qui e per aver intrapreso questa iniziativa che è importante perché avvicina i cittadini alle istituzioni, io dico che questa idea è nata dalla mia esperienza precedente (professionale), che mi ha messo in contatto con molte realtà, anche urbane nel mondo. Ho visto che c’erano per esempio a Pechino, a Dublino degli insediamenti di artisti nelle città che avevano creato un clima di innovazione. Poi l’innovazione porta anche allo sviluppo economico al progresso sociale, quindi ho pensato che fosse opportuno investire nella cultura e soprattutto nelle attività culturali che in qualche modo possano creare una contaminazione con le persone, in questo caso abbiamo immaginato di progettare questo distretto degli artisti di residenze per artisti in modo tale da ospitare degli artisti contemporanei che successivamente abbiamo ospitato, provenienti da tutto il mondo questo per creare una sorta di fabbrica creativa(come l’abbiamo chiamata), un processo di innovazione culturale della città che potesse coinvolgere anche i cittadini, in questo caso tra l’altro coinvolge anche i cittadini del centro storico, gli operatori delle cooperative sociali e tutto quelli che sono stati coinvolti. la cultura e la creatività migliorano la vita delle persone e quindi in qualche modo rispondono alle esigenze importanti come la respirazione che noi abbiamo e come essa abbiamo bisogno anche della cultura, della bellezza. Questa è un’iniziativa per la quale siamo stati premiati anche allo SMAU 2015 di Napoli come città innovativa nel campo della produzione culturale. (Arch. Mario Occhiuto, Sindaco della Città di Cosenza)
Video del Monitoraggio Civico
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Edizione ASOC: 1819
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COSENZA (CS)
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