i Pitakroti a spasso per la città

Nonostante dal quadro esecutivo risultino completati impianto elettrico e di illuminazione, da una nostra supervisione sono emersi danni sostanziali. Ci sono stati altri atti vandalici?

Sì, gli atti vandalici continuano. Gli ultimi risalgono a pochi mesi fa. Ad esempio, i lampioncini erano completamente dimessi, buttati giù. Non ci sono barriere, è possibile con un minimo scavalcare per un ragazzino. I ragazzi sono stati ripresi dalle telecamere, ma per una cosa del genere è difficile riuscire a risalire ai colpevoli. In questi casi è solo una questione di buon senso.

Nonostante il progetto sia nato per mettere in sicurezza il parco e il museo dagli atti di vandalismo, questi continuano, infatti abbiamo avuto notizia di alcuni avvenuti pochi mesi fa. Allora quali misure di sicurezza si possono prendere e quali lavori di sensibilizzazione culturale si possono attuare affinché tali atti possano diminuire riconoscendo la preziosità che può rappresentare per tutta la popolazione questa struttura?

Immediatamente prima di avviare i lavori hanno rubato tutti i cavi elettrici, hanno rotto dei pali e hanno distrutto una passerella sul laghetto. Avevamo già fatto un intervento di ripristino a causa degli atti vandalici per cercare di mettere in sicurezza il parco; la presenza stabile del custode rappresenta una sorta di garanzia, perché in qualche modo preserva il patrimonio del parco. Stiamo pensando ad un sistema di videosorveglianza più efficiente, soprattutto nei varchi.

Recentemente siamo stati al parco Pitagora e abbiamo notato che la manutenzione era affidata a una sola persona che curava anche i giardini, vorremmo sapere se nel progetto iniziale c'è un piano di manutenzione sia ordinario che straordinario.

Il progetto non prevedeva una manutenzione ad oltranza ma semplicemente interventi che si aprono e chiudono all’interno dello stesso; l’intervento vero e proprio viene attuato da un geometra sull’opera, la manutenzione straordinaria del momento, la ristrutturazione, l’adeguamento, le norme di sicurezza ecc. Ben diversa è la gestione dell’area, affidata al consorzio Jobel (museo e parco), ma la convenzione al suo stato attuale va rivista, vanno riconsiderate le condizioni per cui è stata affidata a loro, in quanto il consorzio non dispone di grossi finanziamenti. Inizialmente, qualche anno fa, c’erano 5/6 persone che ci lavoravano settimanalmente. La manutenzione è da affidare a figure specializzate, spetterebbe al dott. Vazzano, a noi o eventualmente ad entrambi trovare coloro che possono intervenire in modo efficace ed efficiente sugli exhibit. Ci stiamo già lavorando, perché per noi il parco rappresenta un bene da tutelare e valorizzare.