
Il progetto di riorganizzazione e allestimento della
Biblioteca Astense, attuato con finanziamenti pubblici è concluso, ma molto rimane ancora da fare per l’utilizzo degli ampi locali del Palazzo del Collegio dove il bene è ora collocato. Per quanto riguarda la nostra indagine riteniamo di essere giunti ad traguardo dettagliato di analisi che ci consentirà di giungere ad una valutazione finale del progetto con il confronto dei diretti interessati (abbiamo in programma un evento in Blibloteca
al 7 aprile 2016: Presidente e Direttrice della biblioteca incontreranno gli studenti della città di ASTI).
La Biblioteca ad Asti è pubblica, ma è attualmente gestita da una Fondazione e per accedervi bisogna acquistare una tessera al costo di 10 euro all’anno. Uno dei problemi principali è quindi legato alla tipologia di gestione della struttura; a fronte della richiesta di acquisto di una tessera dovrebbero essere garantiti non solo l’ingresso alla struttura, ma anche alcuni servizi, quali l’utilizzo delle tecnologie presenti, attualmente in numero insufficiente. E’ essenziale la disponibilità dei volumi, l’utilizzo gratuito di tutti i servizi e la presenza delle tecnologie: stampanti, computer e rete internet.
Con il nostro studio abbiamo pensato di andare incontro alle esigenze di chi usufruisce della Biblioteca: studenti e scuola. Da subito siamo stati attratti dalla storia della nostra Biblioteca che recentemente è stata coinvolta in opere di ristrutturazione grazie anche a finanziamenti europei.
Indubbiamente la nuova sede appare ben ristrutturata. I locali sono accoglienti, ma come hanno anche evidenziato i nostri interlocutori e la stessa Direttrice, durante la nostra visita del 18 febbraio 2016, la Biblioteca necessita di ulteriori finanziamenti per poter continuare ad erogare i servizi offerti. Il nostro lavoro è stato utile per far chiarezza sul dettaglio dell’allestimento tecnologico della biblioteca, informazioni non note ai cittadini che difficilmente avrebbero potuto conoscere e comprendere i dettagli delle scelte operate.
La nostra impresa a caccia di dati e informazioni è partita dal
contatto con le persone, con alcuni esponenti della nostra città che fossero a conoscenza delle origini della biblioteca e del percorso storico nel quale è stata coinvolta. Il primo nostro interlocutore è stato il prof.
Francesco Antonio Lepore, docente del nostro istituto, ma anche giornalista, scrittore ed ex consigliere comunale. Il prof. Lepore ha così a noi illustrato la
storia di un patrimonio a noi caro che via via abbiamo iniziato a conoscere nei suoi aspetti più nascosti:
“
La Biblioteca Astense è nata alla fine del 1800, era intitolata a Vittorio Alfieri e se non sbaglio proprio agli inizi del ‘900, con le celebrazioni Alfieriane, nel clima di entusiasmo generale, la Biblioteca trovò sede nella casa natale del poeta nei locali dove è stata, storicamente, per decenni. So che alcuni personaggi della storia di Asti si sono occupati della storia della Biblioteca in passato, tra questi Nicola Gabbiani, un grande storico che ha lasciato gran parte del suo patrimonio di testi (circa 8000 volumi) alla nostra Biblioteca”
“
Dal 1961 e fino al 2011”, continua Lepore
, “la Biblioteca è stata gestita nella forma di Consorzio tra Amministrazione Comunale e Provinciale. Dal 1° gennaio 2012 il Comune ha istituito la Fondazione Biblioteca Astense, alla quale ha aderito la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, il cui finanziamento è essenziale per la sopravvivenza della struttura. La sede della Biblioteca è rimasta la stessa dal 1903 al 2014, quando si è trasferita nella sede originale di Palazzo del Collegio, in via Goltieri 3a, opportunamente ristrutturata. La nuova sede, inaugurata nel gennaio 2015, è stata intitolata allo scrittore astigiano Giorgio Faletti, presidente della Biblioteca dal settembre 2012 al luglio 2014”.
Ecco allora che il nostro TEAM ha iniziato a focalizzare l’attenzione proprio sulle motivazioni del cambio di sede, sulle opere di ristrutturazione, sulle spese sostenute (il finanziamento
DB0800_PAR-FAS_2012_DB18_01_ASTI_BIBLIOT pari a 100.000 euro appare di notevole entità) e sulla scelta di introdurre una tessera annuale di 10 euro per l’utilizzo da parte dell’utente.
Abbiamo voluto vederci chiaro e grazie alla disponibilità del dirigente
Gianluigi Porro del Comune di Asti, intervistato presso gli uffici in prossimità del Teatro Alfieri all'11 febbraio 2016, siamo riusciti a chiarire alcuni aspetti, ma soprattutto ad ottenere
dati concreti di spesa, tabelle da comparare e analizzare.
Le nostre azioni hanno visto, quindi,
una serie di interviste, incontri finalizzati all’analisi di dati, pianificazioni e realizzazione di eventi
E’ stato decisamente proficuo e piacevole lavorare insieme per far luce su come vengono utilizzati i fondi pubblici; è stata un’esperienza positiva in quanto ha aperto una realtà a noi sconosciuta, ci ha consentito di acquisire nuove metodologie di lavoro e capacità critiche e di analisi. Per quanto riguarda l’indagine sulla realizzazione della nuova biblioteca abbiamo apprezzato la disponibilità del personale e dei funzionari intervistati. Il progetto realizzato ci ha consentito di conoscere nei dettagli la nuova biblioteca in occasione della
intervista alla Direttrice, dott. Donatella Gnetti.
Siamo stati favorevolmente impressionati da alcuni locali visitati in particolare, tra questi, lo
spazio destinato ai bambini e lo spazio destinato alla biblioteca antica, in precedenza collocata in uno scantinato.
Non sono mancate alcune difficoltà, per esempio quella di riuscire ad avere un quadro dettagliato ed analitico delle spese sostenute per l’allestimento della nuova biblioteca. Il nostro obiettivo, inizialmente molto ambizioso, prevedeva non soltanto una sterile analisi di dati, ma conoscere l’
opinione della cittadinanza, in particolare dei giovani, circa le scelte operate dall’Amministrazione comunale nella gestione di un bene comune e nell’utilizzo dei fondi europei.
L’intervista alla dott.ssa Gnetti è stata di particolare interesse, così come i dati ricavati. Comprendere le difficoltà finanziare in cui versa un bene così prezioso, essere informati che i
contributi della Regione Piemonte non rispettano le scadenze nei versamenti, ha allargato i nostri orizzonti, permettendoci di giudicare le scelte operate nella gestione della Biblioteca sotto punti di vista differenti.
Non nascondiamo che le interviste a funzionari comunali, a figure del mondo culturale, a cittadini comuni, i
questionari somministrati agli studenti delle scuole secondarie di II grado hanno richiesto tempi e sforzi considerevoli. La raccolta del materiale e l’organizzazione dello stesso in
digital object ci hanno impegnati più del previsto, ma non ci siamo mai arrese di fronte alla fatica e alle difficoltà.
Dalla raccolta dei dati abbiamo evidenziato la destinazione di fondi all’
acquisto di alcuni beni tecnologici che riteniamo non fondamentali per il funzionamento della biblioteca, considerato l’elevato costo e la mancanza di fondi per far fronte alle spese di routine. A tale proposito citiamo l’acquisto di 1 phone 6 (813 euro), 12 i-pad (7.379 euro), lettori multimediali Kindle (1.671 euro), 50 cartucce stampante Epson a colori (4.270 euro), installazione fibra ottica (11.224 euro), licenze software (circa 8.000 euro), distributore tessere cassa automatica (11.780 euro), ecc. Pur constatando la necessità di reperire fondi per il mantenimento dei servizi, riteniamo negativa la scelta di introdurre il tesseramento per anche il solo accesso ai locali. Ricaduta negativa su una parte della popolazione e dissuasore nei confronti dei giovani spesso poco attratti dalla lettura.
In occasione del nostro Open Data day, al 26 febbraio 2016, nel laboratorio di informatica, aula III16 del Castigliano, abbiamo avuto l’occasione di incontrare due giornaliste astigiane,
Manuela Caracciolo della Gazzetta d’Asti e Laurana Lajolo (intervistata al 25 febbraio 2016), scrittrice, direttrice della rivista ‘Culture’, presidente della Fondazione Davide Lajolo, titolare di una rubrica settimanale su La Stampa ed ex assessore del Comune di Asti per condividere con allievi e docenti della scuola il lavoro sino ad ora svolto, per ascoltare la voce di chi la biblioteca la vive ogni giorno e con i libri ha un rapporto molto stretto e per riflettere insieme.

Concludendo, possiamo dire che, la nuova sede a noi ha lasciato un’impronta nel cuore e ora ben sappiamo che la Biblioteca necessita di finanziamenti per poter continuare ad erogare i servizi offerti. Riteniamo che il nostro lavoro sia stato utile per far chiarezza sul dettaglio dell’allestimento tecnologico, in particolare.
Ora abbiamo ancora altri dubbi, in particolare su una cifra nuova che appare sulla
pagina di Opencoesione del progetto monitorato :
18.814 euro di finanziamento proveniente da altra fonte pubblica.
Chissà se le risposte arriveranno in occasione dell’incontro in biblioteca del 7 aprile 2016 con la Presidente Roberta Bellesini!
E per finire vorremmo fare nostra la risposta di
Laurana Lajolo, scrittrice e giornalista alla domanda: “Che cosa rimpiange di più della vecchia biblioteca?”
“
Sicuramente il calore. Oggi si incontrano per lo più giovani che studiano, che chattano, che utilizzano il loro computer e non assolutamente i libri della biblioteca. Mi manca quell’aria di festa che c’era nei vecchi locali”
Alla luce dei risultati sinora raggiunti noi proponiamo di farci carico del problema “funzionamento biblioteca” sensibilizzando esponenti della Regione Piemonte e soggetti privati che possano sponsorizzare e sostenere finanziariamente un bene pubblico di grande valenza. Idee nuove e soluzioni riteniamo possano nascere nel corso di incontri, che abbiamo programmato con studenti di altre scuole e figure di rilievo per la biblioteca, e dalle interviste fatte in strada, ancora in corso.
Continuate e seguirci sul nostro
BLOGBLOG
Abbiamo alcuni dati ancora da …”mettere sotto esame”,
le interviste alla popolazione da analizzare, i risultati del questionario proposto agli studenti da comprendere meglio,
insomma ….il nostro viaggio affascinante continua.
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