Mappina nasce alla fine del 2013 con l'obiettivo di utilizzare le tecnologie per far raccontare ai napoletani un’immagine culturale diversa della città, attraverso la georeferenziazione di fotografie, audio, video e racconti.
Lanciata con il sottotitolo Mappa Alternativa di Napoli si trasforma velocemente in Mappa Alternativa delle Città, iniziano così a collaborare abitanti di altre città, viaggiatori, studenti di università lontane e la mappa si allarga: da Napoli a Roma e Milano, poi l’Italia, l’Europa e il resto del mondo.
Quando nel 2015 Mappina lancia un crowdfunding per raccogliere 30.000 euro, raggiunge la cifra di 44.700 e viene così l’idea di sviluppare una piattaforma che fa “fare le Mappine a tutti”.
Nasce così CityOpenSource, ora in accelerazione al PoliHub, che si rivolge principalmente a quelle organizzazioni, associazioni, fondazioni che promuovono la costruzione di mappe di storytelling e di community per supportare progetti di rigenerazione urbana, che attivano progetti di esplorazione, riappropriazione, riconquista dei territori, che organizzano eventi diffusi (festival), iniziative di monitoraggio civico e di advocacy, contest fotografici e campagne di segnalazione rivolte a condividere esperienze e punti di vista utilizzando immagini per raccontare il territorio.
CityOpenSource è una SaaS (Software as a Service) che permette a tutti di realizzare progetti collaborativi di digital storytelling localizzando contenuti multimediali e dati su mappe interattive. La piattaforma stimola la condivisione, il riutilizzo e la personalizzazione dell’esperienza e gioca sulla possibilità di integrare, in una unica soluzione, servizi aggiuntivi quali le notifiche push e gamification insieme a strumenti di analisi di user e contenuti basati su AI (Identifying landmarks & Text, Labelling Image). Permette inoltre l’import e l’export dei dati e il loro riutilizzo su piattaforma, presentandosi anche come DaaS (Data as a Service) di digital commons e open data.
“Mappina è animata da una cultura openness, promuove l’incremento della consapevolezza nell’uso delle tecnologie digitali come dei loro prodotti: open data come dati pubblici e quelli prodotti da tutti i cittadini. Si muove lungo quel crinale che stimola alla riappropriazione dei beni comuni digitali attraverso pratiche, come il monitoraggio civico, che incoraggiano il protagonismo i cittadini (soprattutto dei giovani abitanti) nel raccontare i loro territori, le loro visioni, desideri, esperienze“
Nel 2018 Mappi[na] ha lavorato insieme a Save the Children al progetto Corso Malta SottoSopra – Mappatura dell’area di Corso Malta nella periferia Napoletana. Un progetto di narrazione e reimmaginazione dello spazio urbano che coinvolge gli abitanti (giovani e meno giovani, stabili e temporanei) nel raccontare con nuove categorie interpretative il territorio e promuovere progetti di microtrasformazione degli spazi interstiziali. Progetto svolto con i ragazzi di SottoSopra – Movimento giovani per Save the Children, per Atlante dell’infanzia a rischio – Le periferie dei bambini di Save The Children 2018
Il progetto è stato presentato a Montecitorio il 15 Novembre 2018.
Mappi[na] ci regala uno Slogan per ASOC: “I ragazzi di ASOC sono i fiori che germogliano dalle bombe di dati, che come guerrilla, abbiamo lanciato in questi anni. Viva ASOC!”