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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca

La nostra Taranto è Differente

Raccolta differenziata a Taranto

Siamo gli alunni della 3 A Specializzazione Chimica dell’IISS “ A. Pacinotti di Taranto, abbiamo appreso del percorso didattico A SCUOLA di OPEN COESIONE (ASOC) dalle nostre prof.sse Maria Russo e Erminia Corrado. Sapere che avremmo svolto attività di ricerca e di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici europei e nazionali ci ha entusiasmato. Tutto interessante, ma ci siamo chiesti da dove incominciare? Quale potrebbe essere il punto di partenza?

Abbiamo allora iniziato a navigare sul portale OPEN COESIONE che tratta le risorse programmate e spese, localizzazioni, ambiti tematici, soggetti programmatori e attuatori, tempi di realizzazione e pagamenti dei singoli progetti. E’ possibile valutare come le risorse vengono utilizzate rispetto ai bisogni dei territori.

Dopo ci siamo guardati intorno: la nostra città Taranto, capitale del mare, tanto bella . . . la luce , i colori, il clima, l’affabilità della gente, la storia, la cultura, la posizione geografica, il mare: sono mille e mille gli elementi che concorrono a fare di Taranto un luogo inimitabile e pieno di fascino. Nonostante tutto ciò resta ancora non risolto il problema dei rifiuti. Basta pensare che nella XII edizione dei Comuni ricloni della Regione Puglia che fa il punto sulla gestione del ciclo dei rifiuti nei Comuni pugliesi, conferendo un riconoscimento alle Amministrazioni che si distinguono per alte percentuali di raccolta differenziata e attività di controllo e contrasto dell'abbandono dei rifiuti, la nostra città è fanalino di coda con solo il 17,8% di raccolta differenziata.

Pertanto effettuando una ricerca più accurata sul portale, la nostra attenzione si è rivolta al progetto “PROPOSTA INTERVENTI POTENZIAMENTO RACCOLTA DIFFERENZIATA COMUNE DI TARANTO” svolto nell’ambito di programmazione Fondi Europei di Sviluppo Regionale (FESR) Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2007-2013 che è iniziato nel mese di giugno 2014 e si è concluso nel mese di gennaio 2015.

Prima di iniziare il lavoro di ricerca sono stati assegnati i compiti ai componenti del team:

BLOGGER Andrisani, Luccarelli, Margarese, Vozza

STORYTELLER Carrino, Latanza, Santovito

ANALISTA Candelli, Salinaro

CODER De Giovanni, Lentini

DESIGNER Adamo, Lincesso, Pelizzoni

SOCIAL MEDIA MANAGER Forleo, Merlo

La scelta del progetto ha condizionato sia il nome del team e che il logo.

Al team è stato dato il nome “AKIAPPA….RIFIUTI” in quanto nella nostra città serve ridurre la produzione dei rifiuti, interrompere l’uso delle discariche, realizzare gli impianti di riciclo, di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti, a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio,  per rendere virtuosa e circolare l’economia, ma soprattutto per responsabilizzare i cittadini con una capillare informazione per avere una città “ differente” .

E’ stato scelto come logo :  fondo azzurro e il dio TARAS che, a cavallo di un delfino, pulisce il mare dai rifiuti, con il suo tridente per sottolineare l'importanza di rendere DIFFERENTE la nostra città. Il dio Taras allontana le nubi scure dell'inquinamento

Scelto il progetto abbiamo effettuato una ricerca sul web per conoscere quale sia attualmente la situazione in merito alla raccolta differenziata nella nostra città. Perché interessarci di rifiuti?

Abbiamo affrontato sin dal primo anno di scuola superiore di secondo grado le tematiche relative agli obiettivi dell’agenda 2030. Pertanto tutti noi cittadini dobbiamo tenere presente:

Obiettivo 11 Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.

Traguardo 11.6 Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro-capite delle città, prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti urbani e di altri rifiuti

Obiettivo 12 Garantire modelli sostenibili di produzione e consumo

Traguardo 12.3 Entro il 2030, dimezzare lo spreco pro capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto

Traguardo 12.5 Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti.

Inoltre dobbiamo tenere presente gli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) che rappresentano uno strumento da affiancare a quelli di natura economica, ad esempio il PIL, per restituire una visione d’insieme più completa delle reali condizioni in cui versa la popolazione italiana. Nel nostra progetto dobbiamo tener presente in modo particolare il dominio 10 ossia Ambiente.

Un ambiente naturale vitale e resiliente costituisce un requisito essenziale per garantire un autentico benessere per tutte le componenti della società. Acqua pulita, aria pura e cibo non contaminato sono possibili solo in un contesto ambientale “sano” in cui le attività umane produttive e sociali si combinino con la natura rispettandone l’integrità strutturale ed evitando che il metabolismo socio-economico (i flussi di materia ed energia attivati dall’uomo) ecceda le capacità di fornitura di materie prime e di assorbimento dei residui dell’ambiente naturale. In sintesi: se le nostre società non riescono a vivere entro i limiti di un solo Pianeta (i planetary boundaries di Rockstrom), il benessere non può essere né per tutti né duraturo.

Quindi è necessario promuovere la sostenibilità ambientale, economica e soprattutto sociale nel mondo. Occorre rendere migliore il nostro mondo e garantire un futuro alle prossime generazioni.

Stabilito quindi che il compito di ognuno di noi è quello di contribuire al raggiungimento di tali obiettivi e tenendo conto il progetto scelto sulla piattaforma OPEN Coesione abbiamo indagato su come sono stati utilizzati i fondi assegnati, quali le iniziative avviate, quali le buone pratiche.

Ci siamo informati e abbiamo potuto constatare che le iniziative del Comune sono state molteplici.

L’amministrazione comunale di Taranto, nell’ambito del contratto di servizio (giugno 2014), ha finanziato ed implementato con l' AMIU Taranto SpA, azioni concrete tese a ridurre la quantità di rifiuti solidi urbani da conferire al servizio pubblico di raccolta. Il cronoprogramma dei servizi di raccolta integrata dei rifiuti solidi urbani e speciali assimilati è stato implementato nel territorio della città di Taranto in attuazione con quanto previsto dal Piano Comunale di Raccolta Differenziata approvato giusta Deliberazione di Giunta Comunale 24/06/2011, n.105.Il piano prevede di estendere a tutta la città la raccolta integrata di rifiuti solidi urbani nell’arco di 4 fasi e la contestuale messa a regime dell’intero sistema in un arco temporale di 9 anni a partire dal 2015.

L’obiettivo del primo anno di attuazione del piano è stato quello di elevare il tasso di raccolta differenziata nel capoluogo jonico al 40% in modo da rispettare  gli obiettivi fissati dalla Regione Puglia ex DGR 30 novembre 2010, n. 2641recepiti  nel Piano Comunale di Raccolta Differenziata approvato giusta Delibera della Giunta Comunale 24 giugno 2011, n.105. Purtroppo tale obiettivo non è stato centrato nonostante il contribuito del primo progetto di raccolta integrato in città, portato avanti dal Comune di Taranto e l’AMIU SpA e  partito dal mese di giugno 2012 nel territorio della VI Circoscrizione “ Talsano San Vito Lama” e portato avanti dal Comune di Taranto e l’AMIU SpA. seguito dall'estensione progressiva negli altri quartieri della città entro il IV anno di sevizio.

Attualmente è in atto una campagna informativa e di sensibilizzazione in merito alla raccolta differenziata nei quartieri Paolo VI, Tamburi e Lido Azzurro il 3 febbraio 2020. Si tratta di uno dei tasselli più importanti del piano di transizione ecologica ed economica denominato “Ecosistema Taranto”, strategia complessiva che secondo quanto dichiarato dal sindaco Melucci «porterà un cambiamento nei nostri stili di vita a vantaggio dell’ambiente, della qualità della vita e soprattutto delle generazioni future, allineando i nostri indicatori alle migliori pratiche nazionali ed europee.