Parte 1 Descrizione progetto scelto e motivazione
Il progetto da noi adottato Potenziamento Tecnologico del Nodo di Napoli è stato scelto soprattutto per la enorme importanza che rivestono le infrastrutture nella moderna realtà , Il progetto coinvolge 11 territori e il costo pubblico previsto di € 55.004.443,00, i pagamenti effettuati € 44.812.634,78. Lo scopo che ci siamo posti è stato quello di monitorare il progetto, verificare la corretta gestione dei Fondi impiegati e analizzarne gli eventuali benefici garantendo la realizzazione di un’opera coinvolgente le comunità interessata e rispettosa dell’ambiente
Parte 2 Descrizione fasi significative della ricerca
A causa della pandemia non è stato possibile effettuare la visita di monitoraggio civico per cui siamo stati costretti ad esaminare , mediante i tratti salienti del progetto e siamo risaliti alla documentazione del Ministero dell’Ambiente del dicembre 2020 che mostra la scarsa partecipazione ex L.50 del 2016 delle comunità interessate e alcune informazioni di monitoraggio ambientale sono risultate non acquisite da RFI nella relativa attività di accertamento. A questo punto abbiamo cercato indizi e riscontri, ma con notevole difficoltà. Le informazioni assunte, ma non confermate, abbiamo invano cercato di trovarne riscontro dal MIT e da RFI S.PA. Abbiamo contattato la dott. ssa Daneo del MIT quale strumento di collegamento con l’Autorità di gestione e quella esecutiva,ma è stato difficile,ripetiamo, reperire altri dati oppure smentite in quanto la maggior parte dei soggetti interessati era ed è in smart working.
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Parte 3 Proposte e Follow up
Giunti alla fine del monitoraggio, abbiamo compreso che il Potenziamento Tecnologico del Nodo di Napoli porta innumerevoli vantaggi in diversi ambiti come ad esempio lâaumento della sicurezza con la netta diminuzione degli incidenti gravi causati da guasti tecnici, collisioni e passaggio a livello. Inoltre il Potenziamento Tecnologico ha avuto effetti positivi sulla economia nazionale e forse anche locale. Il monitoraggio ha evidenziato che tutto avvenuto forse con scarso rispetto della sostenibilità ambientale e l’assoluta assenza del dibattito pubblico previsto dalla L. 50 del 2016 per le grandi opere. In conclusione, vista la presenza di tutti questi fattori veri e presunti non possiamo affermare di trovarci di fronte ad un uso veramente virtuoso di Fondi Europei in quanto sarebbe necessario,cessata la criticità della pandemia, approfondire e rinvenire risconti acquisiti in maniera indipendente ed in parte con la fattiva collaborazione della dott.ssa Daneo considerando che la Dott.ssa Poso non è stato possibile contattarla , forse ,perché in smart working.