Il progetto che abbiamo deciso di monitorare, si propone la valorizzazione del sito archeologico di San Miceli nel territorio di Salemi. La nostra scelta risponde alla finalità del nostro team che è quella di mettere in risalto le risorse naturali, culturali e paesaggistiche del nostro territorio, trasformandole in vantaggio competitivo per aumentare l’attrazione turistica.
Dalla piattaforma www.opencoesione.it abbiamo raccolto il maggior numero di dati sul finanziamento e la realizzazione del progetto. Dalla ricerca (dati aggiornati al 31/12/2020) emerge uno stato di avanzamento “concluso"; i pagamenti si sono conclusi in data 22/12/2016, per un finanziamento netto pari a € 497.206,86. Il progetto ha visto come soggetto programmatore, attuatore e beneficiario la Regione Sicilia.
Le ricerche sul sito di San Miceli ci hanno tenuti impegnati per mesi.
Il nostro team, trovandoci in pieno lockdown, ha effettuato interviste in video conferenza, confrontandosi con esperti del territorio, archeologi e Istituzioni Pubbliche nella persona del Sindaco e dell’Assessore al Turismo di Salemi.
Da un sondaggio è emerso che il sito non è molto conosciuto e non garantisce un’apertura regolare per le visite per mancanza di personale addetto e di una biglietteria.
Momento saliente della nostra ricerca è stata la visita al sito, possibile grazie al “Gruppo archeologico XAIPE”, di Salemi, che offre gratuitamente la possibilità di visitarlo con l’ausilio di una guida. La visita è stata fondamentale per conoscere informazioni preziose e completare il nostro lavoro di monitoraggio civico.
La nostra caccia, quindi, si è conclusa con la migliore delle prede: la consapevolezza del valore e delle bellezze del nostro territorio.
Fiduciosi nelle parole degli intervistati, vigileremo perchè questo luogo, carico di storia e arte, non venga dimenticato ma, al contrario, sia dotato di tutti gli strumenti adatti a renderlo un polo di attrazione turistica. Intanto un passo avanti è stato fatto in quanto è divenuto uno dei siti archeologici afferenti al Parco Archeologico di Segesta.
Secondo l’opinione comune, con un’adeguata valorizzazione e una manutenzione particolare, il sito potrebbe sicuramente rappresentare una risorsa economica per il territorio. I “Cacciatori d’arte”continueranno, pertanto, ad operare per diffonderne la conoscenza e promuoverne la bellezza e il valore.