La realizzazione della pista ciclopedonale Aci Greenway si è conclusa a fine ottobre 2020, dopo circa un anno dall’inizio dei lavori. La pista ad oggi non è ancora fruibile. E’giunto il momento di occuparsi della gestione e della pubblicizzazione del percorso e, per comprendere meglio quali strategie adottare per garantire tutto ciò, Aci Greenway è stata confrontata con altre rail-trails . Trattasi di piste realizzate quasi tutte nell’ultimo decennio utilizzando tracciati ferroviari in disuso così da recuperare identità locali perdute, promuovendo la mobilità dolce e valorizzando le specificità culturali e paesaggistiche del territorio. Soltanto confrontando piste dalle stesse caratteristiche potranno emergere quei fattori che le rendono particolarmente interessanti. Parallelamente, è stata condotta un’indagine sul cicloturismo e sul suo impatto sull’economia di un Paese. I dati del cicloturismo in Italia sono stati confrontati con quelli di altri Paesi europei, per comprendere se quest’ultimo possa ritenersi un ambito in cui vale la pena investire.
Come evidenzia il grafico statico, le piste esaminate sono:
- La nostra Acigreenway
- La Greenway delle Zolfare
- La Greenway degli Erei
- La ciclabile “R. Maiorca” a Siracusa
- La ciclabile di Menfi
- La Greenway di Pantalica
- La ciclabile di Linguaglossa- Castiglione di Sicilia
- Il parco lineare Caltagirone - S. Michele di Ganzaria
Aci Greenway, la più giovane tra queste, con una lunghezza di 3 km è la più breve, nonché la pista che ha avuto meno fondi per la realizzazione; infatti l’affidamento dei lavori è avvenuto con un forte ribasso. Nonostante ciò le opere più importanti sono state ultimate con materiali “green” a basso impatto e recuperando parte del materiale in situ. Mentre le altre piste sono gestite da Enti pubblici (Comuni, Regione o Corpo forestale) la pista acese verrà affidata ad una società privata, la Wishing Sicily, che dovrà occuparsi della manutenzione e della gestione. Il percorso, realizzato su un ex tracciato ferroviario, come molti in Sicilia e in Italia, ricade invece, come pochi, in una Riserva Naturale (quella della Timpa).
La pista ha molti punti di forza e specificità: la presenza, lungo il percorso, di una grotta di scorrimento lavico (ETNA), di gallerie in muratura di fine ottocento (su cui si è intervenuto durante i lavori realizzando una idonea illuminazione) e di particolari sistemi di scolo delle acque. La vista panoramica, la flora e la fauna ammirabili lungo tutta la lunghezza del tracciato, il suo inserimento nel tracciato della Ciclovia della Magna Grecia la rendono unica nel suo genere. Però l’analisi dei dati raccolti rileva anche delle criticità:
- assenza di collegamenti diretti con altre ciclovie o punti di interesse delle città limitrofe;
- difficile accessibilità per mancanza di segnaletica di avvicinamento;
- mancanza di un parcheggio annesso, di aree di sosta e di ristoro lungo il percorso;
- l’eventualità di poter accedere al percorso solo nel fine settimana.
Infatti, la Wishing Sicily, nel rispetto del bando di assegnazione, potrà realizzare un chiosco, attrezzare aree di ristoro, installare giochi e mantenere la pista aperta al pubblico anche solo due-tre giorni a settimana, causando così non pochi disagi per i turisti e cicloturisti che, arrivando sui luoghi durante la settimana, non potranno godere appieno delle bellezze del percorso. La conseguenza sarebbe una diminuzione dell’afflusso di visitatori e una ricaduta sull’incremento economico che questa pista potrebbe favorire con una corretta gestione e valorizzazione.
I dati visualizzati dimostrano che in Italia il cicloturismo non riscuote l’interesse e l’importanza che meriterebbe in ambito turistico: dal grafico statico si nota che, nonostante le sue enormi potenzialità in un territorio come quello italiano, non ricopre che l’8,4% de turismo nazionale (con un impatto nel turismo di 3,2 miliardi di euro annui), percentuale inferiore rispetto a quelle di molti altri Paesi europei, come la Germania che è arrivata 10%, percentuale sempre in crescita.
Dal primo grafico dinamico si può notare come la Germania sia il primo Paese in Europa per lunghezza di linee ferroviarie trasformate in greenways (5000 km), mentre l’Italia è l’ultimo con soli 600 km. Come emerso dalle nostre ricerche, il totale annuo dei ciclisti, sia turisti che urbani, in Italia ammonta a 6,73 milioni, che hanno un impatto sulla PIB (Prodotto Interno Bici) di circa 12 miliardi di euro annui (dato del 2019, secondo grafico dinamico), mentre potrebbe arrivare anche a 23 miliardi ogni anno. A livello europeo il PIB arriva anche a 44 miliardi di euro all’anno, motivo per cui si stima che entro il 2030 verrà acquistato un totale di bici di 10 milioni di euro, con una crescita pari a +47%.
Ci auguriamo che verrà fatto tutto il possibile affinché questa previsione si avveri; sarebbe un enorme passo in avanti verso la diminuzione dell’inquinamento e quindi verso un futuro più consapevole e sostenibile!