Il gruppo Edu.genz ha la priorità di valorizzare l’inclusione sociale, le esperienze degli allievi e i relativi ambiti di apprendimento; inoltre ha l'obiettivo di concentrarsi sulle competenze che fanno crescere le persone, per apportare un significativo miglioramento nella loro vita.
Per parlare di valutazione e certificazione delle competenze, però, occorre prima definire “le competenze”, poi lavorare per promuoverle.
Le competenze indicano la capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche in situazioni di lavoro o di studio. Il risultato dimostrabile ed osservabile di questo comportamento competente è la prestazione o la performance.
Nello specifico, il nostro gruppo ha deciso di soffermarsi sulle competenze alfabetiche (individuare, comprendere, creare, esprimere e interpretare), quelle matematiche (sviluppare, applicare e analizzare), quelle trasversali (civiche, sociali, spirito di iniziativa e imprenditorialità) e linguistiche, per far fronte ai rapidi e imprevedibili cambiamenti sociali.
È bene ricordare che, per preparare i giovani al loro futuro, la scuola deve trasformarsi in una palestra, nella quale i giovani allenano e sviluppano le competenze, per imparare a risolvere i problemi della vita quotidiana.
Ecco alcuni dati ISTAT utili a stimare i traguardi raggiunti dalle scuole nelle diverse aree del Paese: nella zona nord-ovest dell’Italia, in particolare a Torino, gli iscritti alla scuola secondaria di secondo grado dal 2015 (89431) al 2018 (91576) sono in costante crescita.
Questo incremento di iscritti è un dato positivo, se associato alla diminuzione degli studenti che abbandonano gli studi in età precoce (dal 23,10% nel 2004 al 14,47% nel 2018). Tuttavia questi dati quantitativi non indicano lo sviluppo effettivo delle competenze, poiché in tale zona territoriale le competenze raggiunte sono minori rispetto al livello italiano (Infografica 1).
I dati analizzati suggeriscono che lo sviluppo delle competenze è un processo continuo; infatti, anche l’Europa intende investire nel miglioramento delle competenze e dell’istruzione.
Anche il nostro progetto: “Le competenze che fanno crescere”, ora già concluso, è stato finanziato grazie a fondi messi a disposizione dall’autorità di gestione del PON FESR FSE per cui sono stati spesi circa 20.914,80 euro, volti a migliorare le competenze di base degli allievi.
A fronte del budget corrisposto all’Istituto Norberto Bobbio di Carignano e della popolazione studentesca coinvolta pari a 107 studenti effettivi, la percentuale di raggiungimento delle competenze è pari al 55%, (59 su 107 studenti hanno ricevuto l’attestato di frequenza).
Se la massa di dati offerti dall’ISTAT richiede uno studio lungo e approfondito, alcune macro-conclusioni si possono già trarre. Nonostante l’impegno economico del nostro Paese, il livello di competenze degli alunni italiani rimane più basso rispetto agli altri Paesi europei. L’analisi dei dati statistici, inoltre, evidenzia che la scuola è chiamata a preparare a un mondo in cui la conoscenza conterà sempre di più: saranno importanti le cose che sappiamo, ma soprattutto le competenze trasversali e non, come l’informatica. La scuola può promuovere l’educazione digitale come strategia di innovazione della scuola italiana, intesa come spazio aperto per l’apprendimento, e come piattaforma che metta gli studenti nelle condizioni di sviluppare le competenze per la vita.
La scuola ha sempre nuove sfide da affrontare e studenti da allenare.