"Il mio segreto non sono le gambe ma la voglia...”, diceva Gino Bartali. Un pensiero quantomai contemporaneo vista la difficile situazione ambientale globale.
Nello specifico il progetto si propone di approfondire la tematica della pista ciclabile che collega il comune di San Donato Milanese e Peschiera Borromeo, costruita tra il 2019 e il 2020, grazie ad un’intensa collaborazione tra le istituzioni europee e gli enti locali.
Dai dati che abbiamo ricavato dalla piattaforma di Opencoesione e da quelli forniti dall’assessore ai lavori pubblici del comune di San Donato, sulla distribuzione finanziaria relativa al progetto, si evince che il costo totale dell’opera è di circa 2.224.313 €, di cui più della metà è stata coperta da Regione Lombardia, mentre la quota restante è suddivisa tra i due comuni. Questo ci fa comprendere che l'Unione Europea è vicina a noi e ai nostri comuni che hanno fatto investimenti sulla mobilità sostenibile.
Da un primo contatto con l’assessore Battocchio è emerso che la pista originariamente avrebbe dovuto collegare l’ospedale di San Donato alla nuova zona commerciale di Peschiera Borromeo. L'impennata dei costi di costruzione ha portato le amministrazioni a lavorare sinergicamente per ridurli offrendo risposte ai bisogni e alle esigenze dei cittadini dei due comuni.
Il passaggio del fiume Lambro, che rappresenta il punto di confine tra i due comuni, è diventato così l’orizzonte della pista ciclabile che costeggia la storica Statale Paullese. Prima di allora risultava alquanto avventuroso, se non pericoloso, raggiungere a piedi uno dei due comuni.
I dati ricavati dall’Istat ci dicono che dal 2013 al 2018 si è evidenziato un incremento costante riguardante la presenza delle piste ciclabili nella città metropolitana di Milano: nel 2013 queste ammontavano a 92 km su 100 km², mentre nel 2018 se ne contavano 122 con un aumento del 32%. Questo conferma come le istituzioni locali si stiano impegnando affinché venga mantenuta alta l'attenzione sulla sostenibilità di una zona verde nell'hinterland milanese.
Un fattore non trascurabile è l’utilizzo della pista che vede coinvolte maggiormente le persone che si dirigono verso il luogo di lavoro. Secondo le statistiche dell’Istat, i lavoratori di genere femminile e maschile che vanno a piedi sono rispettivamente il 14,10% e il 10,50%, mentre coloro che utilizzano la bicicletta sono poco più del 3%. Anche se la percentuale risulta bassa, questa potrebbe alleggerire i punti di collegamento che attraversano la periferia di Milano.
Spinti dalla curiosità siamo entrati ulteriormente nel dettaglio soffermandoci in maniera puntuale sull’età di coloro che utilizzano quotidianamente la pista ciclabile: dai dati Istat, emerge che tra il 2018 e 2019 le persone che fruiscono della bicicletta sono diminuite di un centinaio.
La notizia positiva in questa rilevazione è il lieve (ma incoraggiante) aumento nell’uso della bicicletta da parte degli over 65 che passano da 10 unità nel 2018, a 18 nel 2019.
Essendo aumentato il divario tra la mobilità tradizionale, inquinante e quella green e smart, il nostro intento rimane quello di perseguire e promuovere l’utilizzo di mezzi non inquinanti, in maniera da invertire il trend negativo. Abbiamo voluto approfondire il tema della sostenibilità, la quale deve saper coniugare sia l’aspetto tecnologico che quello ambientale. Quindi ci siamo messi in contatto con il dottor Mussin, esperto dell’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) che ci ha illustrato tutti i fattori da prendere in considerazione per ottenere un risultato ottimale e soddisfacente riguardo l'ecosistema e la sua sostenibilità. La professionalità e l'esperienza del dottor Mussin ci ha aiutati a comprendere nozioni molto complesse, come la concentrazione di gas climalteranti, le emissioni di CO2 e la presenza di PM10 nell’aria.
In conclusione pensiamo che utilizzare la bicicletta abbia molti aspetti positivi, tra cui la riduzione del traffico, benefici sulla salute ma il principale è l’eco-sostenibilità poiché, come dice Greta Thunberg, “il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia oppure no”. Prendendo l’iniziativa, abbiamo deciso di agire nel nostro piccolo e contribuire a questo cambiamento facendo quello che era in nostro potere fare. D’altra parte a volte sembra difficile e impegnativo risvegliare la coscienza dei cittadini, ma sempre come dice la giovane moltiplicatrice di coscienze Greta, “non sei mai troppo piccolo per fare la differenza”.