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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

REPORTiamo l'acqua pura

Stiamo continuando con grande entusiasmo il monitoraggio del progetto scelto, determinati a ricevere qualche riscontro dalle istituzioni. Innanzitutto, con l’ausilio dei nostri prof, abbiamo svolto gli homeworks, visionato le pillole slide, le video pillole e le interviste ai vari esperti del settore “Analisi Dati”, presenti sul portale ASOC. Per entrare ancora meglio nell’ottica degli Open Data, il 13/01/2021, su Meet ci siamo riuniti in videoconferenza con Andrea Fama, giornalista che ha collaborato con importanti testate e promotore in Italia della legge FOIA. Ci ha spiegato che gli Open Data dovrebbero essere inseriti in una forma di governo più ampia, Open Government, per essere più efficaci. L’esperto ci ha illustrato la differenza tra la legge FOIA, legata al concetto di trasparenza reattiva, ognuno può accedere ai dati che richiede, e Open Data, correlati alla trasparenza proattiva, in cui è l’amministrazione che sceglie i dati da pubblicare. Ci ha parlato anche dell’analisi dei dati e della loro ricerca: devono essere oggettivi e presi da fonti veritiere, originali e istituzionali, ma ciò che è importante è soprattutto la loro interpretazione, pertanto ogni dato va filigranato considerando le circostanze. Ci ha spiegato il modo in cui la tecnologia aiuti ad avere dati più veritieri, e alla nostra domanda “Quali strumenti possiamo utilizzare per leggere i dati?” ha risposto che è conveniente utilizzare strumenti semplici e chiari per far parlare le informazioni raccolte. Questo incontro ci ha permesso di comprendere al meglio il valore fondante dei dati, usati anche come strumento di potere, e le metodologie più idonee per cercarli e analizzarli. Per continuare al meglio la nostra ricerca, abbiamo creato un sondaggio on line, utilizzando un campione variegato. Analizzando questi primi dati, possiamo dire che hanno partecipato al sondaggio per lo più studenti e lavoratori, mentre la percentuale di pensionati è stata piuttosto bassa, il 63,9 % del campione è costituito da femmine, infine il 98,3% è di cittadinanza italiana. Tra le altre, abbiamo inserito domande particolari per capire la sensibilità della popolazione rispetto al tema dell’inquinamento. A questo proposito, analizzando le risposte ottenute e confrontandole tra loro, abbiamo evidenziato una contraddizione, perché il 44,5% ha risposto che l’ambiente nella sua zona è sufficientemente tutelato, nello stesso tempo il 49,5% crede che ci sia abbastanza da fare su questa strada e il 28% molto. Un altro dato incoerente lo otteniamo comparando la risposta sempre alla domanda ”Pensi che l'ambiente nella zona in cui vivi sia sufficientemente tutelato?” con quella al quesito ”Secondo te, gli impianti di depurazione della zona in cui vivi funzionano adeguatamente?”, a cui il  40,7% ha cliccato su in parte, scegliendo tra le alternative: si, no, in parte, solo alcuni, non sono informata, non lo so. Facendo queste considerazioni, abbiamo dedotto che c’è una scarsa consapevolezza da parte della popolazione, infatti emerge un'insufficiente disponibilità a capire, monitorare, per dare una spinta alle istituzioni in merito al controllo di un impianto, che dovrebbe garantire sviluppo sostenibile e salute. Gli altri due quesiti sono: Pensi che la scuola in generale e i progetti come Asoc possano dare un contributo importante? il 77% pensa di sì, è Ritieni auspicabile la realizzazione di un depuratore consortile, che serva, cioè a più comuni? l’89,5 % ha risposto sì.

Altri dati che abbiamo trovato on line -vedi infografica dinamica 1-  si riferiscono alla qualità delle acque nel Comune di Scalea e ai flussi turistici nella Costa altotirrenica, in particolare a Scalea - vedi infografica dinamica 2.

Solo in un secondo momento, però, ci siamo resi conto purtroppo che sul sito OpenCoesione - Home sono presenti due progetti con lo stesso nome: ”ATO 1 CS - ADEGUAMENTO IMPIANTO DI DEPURAZIONE REALIZZAZIONE OPERE DI COLLETTAMENTO DEL COMUNE DI SCALEA”  OpenCoesione - 1CL203257, e lo stesso CUP  G23J12000310004. Il primo, quello che abbiamo scelto noi, presenta come dato 0% di pagamenti effettuati e un costo pubblico pari a € 2.600.000. Nell'altro abbiamo riscontrato un'incongruenza, in quanto la data d'inizio lavori risulta essere uguale a quella di fine fissata per il 31/12/2018, il costo pubblico è di € 3.600.000 e sono stati effettuati il 40% dei pagamenti. Per chiarire la situazione, il nostro coder si è recato due volte al Comune, per un incontro con il sindaco e il responsabile dell'ufficio tecnico. Ci avevano assicurato di fornirci i dati richiesti, ma nel frattempo è partita l'ennesima indagine giudiziaria che pare abbia coinvolto proprio l’ufficio tecnico. . Al momento quindi non abbiamo ancora chiarito i nostri dubbi.