Una situazione ancora da chiarire, di cui il nostro Team si sta occupando, è il progetto di “Recupero della Torre costiera San Giovanni la Pedata”, che dovrebbe essere destinata a centro museale e didattico. L’inizio effettivo del progetto, che coincide anche con l’inizio previsto, è stato il 26/05/2010; invece la fine effettiva è avvenuta, con un lieve ritardo, il 15/07/2013, mentre era programmata per il 30/03/2013. Dunque, il progetto è concluso.
Esaminando le informazioni presenti nel file CSV e confrontandole con quelle ottenute sul sito di opencoesione si nota una discordanza della data prevista ed effettiva dell’inizio del progetto. Il punto dal quale siamo partiti è stato l’analisi dei finanziamenti attuati. Consultando i dati presenti su OpenCoesione si può notare come il totale finanziamenti è stato di 272.033,71€ di cui 55.494,88 € (20,4%) stanziati dalla Regione Puglia, 31.555,91€ (11,6%) dal Fondo di rotazione e 184.982,92€ (68%) dall’Unione Europea. Un altro aspetto che abbiamo analizzato è quello dei pagamenti, rilevando gli importi liquidati nei diversi anni e che sono sotto riportati:
- nel 2010: 16.000,00 € (5,88% del totale);
- nel 2012: 114.253,66 € (42% del totale);
- nel 2013: 141.780,05 € (52,12% del totale).
Esaminando i dati presenti su www.opencoesione.gov.it relativi alla Regione Puglia e al tema Cultura e turismo, emerge che la Provincia di Lecce si colloca al primo posto per numero dei progetti finanziati, ma con riferimento all’ammontare dei fondi stanziati, si trova al secondo posto.
Il tema in esame è il legame tra patrimonio culturale e turismo; nella banca dati dell’Istat (I.Stat) sono disponibili informazioni sulle destinazioni turistiche italiane nel corso degli anni, suddivise in base alla motivazione del viaggio (vacanza e lavoro). E’ evidente che il numero dei viaggiatori che hanno scelto la Puglia come meta turistica per viaggi di vacanza è tendenzialmente in aumento nel periodo compreso tra il 2014 e il 2019, anche se non è facilmente dimostrabile il legame tra questo dato e il patrimonio culturale della Regione.
Dall’indagine rivolta alla popolazione attraverso un questionario, somministrato a più di 400 persone, sono emerse le diverse opinioni sulla realizzazione di questo progetto. La torre è conosciuta dalla maggior parte degli intervistati (quasi l’80%), ma molti di loro non l’hanno mai visitata e vorrebbero poterlo fare. Salta all’occhio il fatto che anche chi ha già avuto la possibilità di vedere l’interno della torre vorrebbe farlo ancora. E’ opinione diffusa che attualmente la torre non sia aperta al pubblico.
Un dato sorprendente è sicuramente che la quasi totalità degli intervistati non sia a conoscenza del progetto di recupero e della destinazione della torre a centro museale e didattico. Ciononostante il 64% degli intervistati ritiene che l’intervento di restauro sia stato utile, allo scopo di valorizzare un bene che appartiene al patrimonio storico e culturale del nostro territorio e che può certamente essere considerato un’attrazione turistica.
Di seguito si riportano alcune delle più significative risposte alla domanda riguardante l’utilità di questo intervento di restauro:
- “credo sia importante conoscere il proprio territorio e le bellezze della nostra terra che spesso non vengono valorizzate”
- “è una bella iniziativa per la salvaguardia della storia della nostra città”
- “il recupero e la fruibilità del patrimonio storico culturale permette una maggiore offerta di eventi turistici”
- “in generale trovo utile recuperare beni pubblici che sono simboli storico-culturali e che ricordano ad un popolo quali sono le sue radici”
- “perché destinare un bene storico e culturale alla fruizione della comunità locale e turistica è sempre un’alternativa migliore all’uso privato o all’abbandono”.
E non sono mancati neanche i complimenti per il nostro lavoro: “perchè è bello vedere come a qualcuno interessino le "bellezze" del nostro territorio”.
Le torri costiere del Salento rappresentano, infatti, un fiore all’occhiello del territorio: costruite nella prima metà del XVI secolo e ben integrate nel paesaggio circostante, erano poste a difesa dei paesi dagli assalti provenienti dal mare. La Provincia di Lecce ne conta 57, distribuite lungo tutta la costa adriatica e jonica, molte delle quali in pessime condizioni.
Nonostante il fatto che il progetto di finanziamento sia stato completato, la torre non è ancora utilizzata e non è aperta al pubblico. Ci chiediamo: perchè? Eppure c’è un grande interesse verso questa costruzione, anche perché si trova in una zona molto frequentata da turisti e cittadini locali.
Il prossimo step prevede le interviste, in presenza o a distanza, con i funzionari e/o gli amministratori del Comune di Gallipoli, che è il soggetto attuatore del progetto, e con quanti altri possano contribuire a chiarire i dubbi. A loro chiederemo come sono stati impiegati i finanziamenti destinati al restauro della torre e perchè mai non è ancora utilizzata come museo e centro didattico.