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Articolo di Data Journalism

LE RICCHEZZE DEL NOSTRO MARE

Il patrimonio storico-culturale italiano essendo molto vasto, ha permesso la creazione di innumerevoli musei sparsi in tutto il territorio. Inoltre, prende sempre più campo l’archeologia marina, con i suoi relitti in fondo agli abissi.

L’Italia, essendo la patria della cultura mondiale per via delle millenarie civiltà che   l’hanno abitata, è ricca di musei e relitti che espongono al pubblico le tracce della loro esistenza e le loro più tipiche realizzazioni. Inoltre, la Repubblicapromuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica e tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Il 18% del territorio italiano – più di 55.000 km2 – è soggetto ad attività di tutela da parte dello Stato. Basti pensare che sul territorio nazionale i musei archeologici sono centinaia. Da una disamina effettuata sui dati relativi alla distribuzione di musei ed istituti similari sul territorio italiano nell’anno 2019 presenti in tavole del sito dell’Istat ( https://www.istat.it/it/archivio/251882 )  le aree o parchi archelogici sono così suddivisi all’interno delle Regioni:

  • Sardegna, 63 (19,27%);
  • Lazio, 41 (12,54%);
  • Sicilia, 34 (10,40%);
  • Toscana, 26 (7,95%);
  • Lombardia, 23 (7,03%);
  • Campania, 18 (5,50%);
  • Marche, 14 (4,28%);
  • Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna e Calabria, 13 (3,98%);
  • Piemonte, 11 (3,36%);
  • Puglia, 10 (3,06%);
  • Abruzzo e Umbria, 9 (2,75%);
  • Basilicata, 7 (2,14%);
  • Valle d’Aosta, 6 (1,83%);
  • Molise, 5 (1,53%);
  • Trentino Alto Adige, Veneto e Liguria, 4 (1,22%).

I musei, in generale, attraggono ogni anno milioni di visitatori provenienti da tutte le parti del mondo. In Sicilia, nello specifico, esistono musei che espongono dall’arte medievale a quella moderna e contemporanea come la Galleria d’Arte Moderna (GAM) e il museo RISO, entrambi ricadenti nel territorio del Comune di  Palermo. A Palermo sono inoltre presenti il Museo archeologico regionale “Antonio Salinas” che possiede una delle più ricche collezioni archeologiche d’Italia e testimonianze della storia siciliana e dei Musei che sottolineano l’importanza del mare nel nostro territorio come il “museo del mare e della navigazione siciliana -Florio” presso l’Arsenale della Real Marina e l’ecomuseo “Mare Memoria Viva”, unico ecomuseo urbano del sud che, attraverso testimonianze, storie, immagini e memorie legate al mare di città, racconta le trasformazioni urbanistiche e sociali di Palermo dal dopoguerra a oggi. Oltre a ciò, interessanti sono le esposizioni sulla scienza, la religione e l’industria.

In particolare, da un’analisi dei dati presenti nel sito Istat nelle tavole precedentemente indicate, in Sicilia, le tipologie di musei si distribuiscono secondo le seguenti percentuali:

  • Archeologia (24,29%);
  • Religione e culto ed etnografia e antropologia (15,82%);
  • Arte moderna e contemporanea e Tematico e/o specializzato   (8,47%);
  • Dall’arte medievale a tutto l’800 (7,34%);
  • Storia naturale e scienze naturali (6,78%);
  • Storia (5,65%);
  • Casa museo e memoria (4,52%);
  • Scienza e tecnica ed industria e/o impresa (1,13%);
  • Altro tipo di museo (0,56%).

Grazie a questi dati siamo riusciti ad appurare che il maggior numero di siti/musei archeologici è presente in Sardegna mentre la nostra Sicilia si posiziona al terzo posto con 34 siti (10,40%). I musei archeologici sono, d’altra parte, quelli presenti in maggior numero nella nostra regione (con una quantità di 43 musei). 

Nell’ambito dell’archeologia, un patrimonio ricco di “storia” che merita di essere esposto, conosciuto, studiato e valorizzato è quello dei relitti marini. In particolare, dall’analisi dei dati relitti che sono stati catalogati (aggiornata al 2016) presenti nel sito http://www.datiopen.it/it/opendata/Mappa_dei_relitti_in_Italia, è emerso come gli stessi sono presenti in ogni regione in queste percentuali:

  • Sicilia (22,66%);
  • Liguria (13,96%);
  • Sardegna (10,34%);
  • Calabria (9,03%);
  • Puglia e Toscana (8,54%);
  • Lazio (7,88%);
  • Campania (5,58%);
  • Marche (5,09%);
  • Emilia Romagna (2,63%);
  • Veneto (1,97%);
  • Abruzzo (1,81%);
  • Friuli Venezia Giulia (0,99%);
  • Molise (0,66%);
  • Basilicata (0,33%).

A partire da questi dati è interessante osservare come la Sicilia, crocevia da sempre di rotte commerciali e teatro di scontri navali nelle acque che la circondano, vanti il più alto numero di relitti inabissati nei suoi fondali marini più precisamente 138 (22,66%). Si tratta di navi greco-romane, navi, aerei militari e cannoni da guerra (innumerevoli quelli del 2° conflitto mondiale), pescherecci e altro ancora. Un’interessante mappa dei Siti e degli itinerari archeologici subacquei in Sicilia è presente anche nel sito della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/archeologiasottomarina/itinerari.htm.

Tenuto conto dei dati sopra descritti, si pone in evidenza che il gruppo “MyTreasure“ ha trovato parzialmente risposte alle domande che inizialmente si era posto impegnandosi così alla ricerca di ulteriori informazioni relative al progetto. Il risultato della nostra ricerca ci ha consentito di scoprire come in Sicilia è localizzata una delle più elevate concentrazioni di patrimonio culturale dei beni archeologici marini rispetto al resto d’Italia. È bene, pertanto, promuovere iniziative quali la loro documentazione, informatizzazione, realizzazione di siti e musei adeguati per la loro custodia ad esposizione al pubblico, che consentono di valorizzarli e farli conoscere anche al di fuori del nostro territorio.