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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

Non possiamo restare indifferenti!

Ci siamo voluti focalizzare sul tema dell’inclusione sociale degli ex detenuti perché, frequentando il Liceo delle Scienze Umane, troviamo che questa tematica non sia abbastanza trattata nella società e nelle scuole.

In una realtà come quella di oggi, dove avere una seconda possibilità è difficile, per gli ex carcerati è ancora più complicato a causa delle etichette imposte dalla società.

I dati su cui ci siamo basati per la nostra ricerca sono stati ricavati dal sito dell’Istat e da due interviste, da noi svolte, con la giornalista Alessandra Naldi, una sociologa che ha adoperato con l’associazione Antigone e Matteo Avalli di Fuoriluoghi, cooperativa sociale che si occupa di accoglienza e reinserimento lavorativo per persone fragili.

Considerando queste informazioni abbiamo creato dei grafici e abbiamo fatto ulteriori ricerche inerenti all’argomento sopra elencato.

I dati raccolti sono stati divisi in tre sezioni: frequenza dei reati commessi, detenuti secondo la nazionalità nel carcere minorile Beccaria di Milano e detenute e detenuti presenti nelle carceri lombarde.

Nella prima sezione sono presenti due  grafici a torta che rappresentano i reati per cui sono state condannate le persone recluse  nelle carceri milanesi: fra i reati maggiori il più frequente ,in viola con il 32,6%, è lo spaccio di stupefacenti e sostanze psicotrope.

Nel secondo grafico, in cui sono rappresentati i reati meno frequenti, in viola con il 11,8%, ci sono i delitti contro l'amministrazione pubblica.

Nella seconda sezione è riportato un grafico a torta che mostra la nazionalità dei detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano, dai quali si può vedere che il 26,9% dei detenuti è di nazionalità  Europea, in rosso con il 34,6% i Latino Americani, in giallo con il 30,8% gli Africani ed in verde con 7,7% i Medio Orientali.

Nella terza sezione sono presenti due istogrammi che rappresentano la capienza regolamentare dei carceri lombardi, nel primo grafico vengono rappresentati gli uomini e si può notare che la presenza maschile è aumentata notevolmente dal 2014 al 2018; mentre nel secondo grafico vengono mostrate le donne ed, a differenza dei maschi, la presenza femminile è diminuita dal 2014 al 2018.

Nella stessa sezione si trova un grafico a torta che mostra quanti sono gli adulti nelle carceri Lombarde nel 2018 e si nota che solo il  5,5% è costituito da donne.

Analizzando i dati precedentemente riportati e traendo spunto dalle informazioni raccolte da Alessandra Naldi, la quale afferma che: ” tantissime persone uscite dal carcere non sanno dove andare a dormire oppure a chi rivolgersi”, abbiamo dedotto che il reinserimento sociale degli ex detenuti è particolarmente complicato sia per le etichette imposte, come ad esempio riluttanza verso gli stranieri, sia per la reintegrazione nel mondo del lavoro.

Noi studenti siamo convinti che essere informati su un argomento così importante e attuale, come quello da noi trattato, sia molto significativo per combattere l’ideologia che sia sbagliato dare una seconda possibilità.