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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

L’EDILIZIA SCOLASTICA IN UN PAESE A RISCHIO SISMICO

“Ok ragazzi, il riscaldamento è finito!”

Così il professore ci ha accolto all’inizio della seconda parte del progetto. Ci fu subito chiaro che ci aspettava una salita faticosa. E noi che eravamo convinti di avere già lavorato tanto!

Il punto è che all’inizio non ci era ancora ben chiaro dove dirigere le nostre ricerche. Avevamo appreso dalla piattaforma di Opencoesione che la nostra scuola era stata destinataria di fondi europei per l’adeguamento alle normative antisismiche. Ma da questa prima scoperta ci erano sorte successivamente altre domande, a cui adesso volevamo trovare una risposta: qual è lo stato dell’edilizia scolastica in materia antisismica? Quanti fondi sono destinati per mettere in sicurezza le scuole?

Come prima cosa il Comune di Città Sant’Angelo ci ha fornito tutta la documentazione amministrativa riguardante il progetto finanziato per la nostra scuola.

Da lì abbiamo capito che il Comune aveva avuto accesso ai fondi partecipando ad un bando della Regione Abruzzo.

Abbiamo organizzato un incontro virtuale con una esperta dell’ISTAT, la dott.ssa Lorella Sicuro, la quale ci ha illustrato le tecniche con cui l’ISTAT raccoglie ed elabora i dati e ci ha fornito informazioni utilissime in merito alla nostra indagine.

Attraverso i dati reperiti, abbiamo fatto una ricerca approfondita sullo stato degli edifici scolastici in tutta Italia, le scuole progettate in maniera non conforme alla vigente normativa antisismica, i finanziamenti ottenuti, le scuole finanziate. Le fonti utilizzate per ricavare questi dati sono:

- il censimento dello stato dell'edilizia scolastica in riferimento alla presenza di vincoli idrogeologici e sismici prodotto da DGEFID, pubblicato il 04/03/2020;

- la piattaforma di OPENCOESIONE

- l'avviso pubblico della Regione Abruzzo per la concessione di contributi.

Sono stati analizzati 54.000 edifici scolastici di cui una grande percentuale non è conforme alle normative attualmente in vigore in materia antisismica.

Una volta eseguiti i calcoli sui dati raccolti, la palla è passata agli altri gruppi. Il quadro che ne è emerso è il seguente.

L'Italia è un paese ad elevato rischio sismico, ma nonostante ciò molte scuole non risultano essere conformi alle norme antisismiche attualmente in vigore, ovvero la L. n. 77 del 24/06/2009. Questo è ciò che risulta dal censimento sullo stato dell'edilizia scolastica pubblicato dal Ministero dell’Istruzione il 4 marzo 2020. Osservando nel dettaglio i dati contenuti nel censimento e focalizzandosi sulle regioni con più elevato rischio sismico, si può notare che molte regioni colpite in passato da forti terremoti presentano poche scuole progettate in conformità delle vigenti normative antisismiche, per esempio Emilia-Romagna (12,75% edifici scolastici conformi alla normativa) e Lazio (10,92% edifici scolastici conformi alla normativa).

In queste due regioni, il numero di scuole messe in sicurezza è relativamente basso rispetto al rischio sismico che si ha in quei determinati territori. Inoltre, in Emilia-Romagna si può notare che, nonostante un grande investimento per adeguare gli edifici scolastici alla vigente normativa (34.270.000 euro di fondi nazionali, dati presi dal MIUR) molte scuole non sono state ancora regolarizzate, per cui possiamo affermare che una grande fetta della popolazione scolastica passa ogni giorno molte ore della propria vita in edifici che non garantiscono il massimo della sicurezza in caso di terremoti.

Per quanto riguarda altre regioni soggette a rischio sismico, (Abruzzo, Umbria, Calabria e Sicilia) in Abruzzo solo il 23,85% degli edifici scolastici è adeguato alle norme antisismiche, nonostante i 17.611.000 euro di fondi pubblici stanziati, in Umbria solo il 22,86% è stato realizzato tenendo conto delle norme in vigore ad oggi, anche se sono stati stanziati 1.400.000 euro.

In Calabria solo il 16,76% delle scuole è conforme, percentuale molto bassa considerando gli elevatissimi finanziamenti di 95.123.000 euro. In Sicilia il 24,99% è conforme, ma si evidenzia anche qui che i finanziamenti, seppur ingenti (55.878.000 euro) non sono stati sufficienti a risolvere il problema.

Da questa analisi su alcune regioni con elevato rischio sismico emerge una situazione grave sotto questo punto di vista. Certo, il problema ha dimensioni gigantesche e non può essere risolto schioccando le dita. Basti pensare che in Italia abbiamo 54.910 edifici scolastici. E infatti, dai dati contenuti nel censimento ed esposti nei grafici prodotti, è possibile constatare che i fondi stanziati, seppur rilevanti, sono stati sufficienti ad adeguare solo una minima parte degli edifici che ne avevano bisogno. Ma se pensiamo che essi ospitano ogni giorno la bellezza di 7.599.259 ragazzi, è facile comprendere quanto sia importante intervenire per garantire a tutti il diritto di vivere tante ore della propria vita in luoghi che garantiscano il massimo della sicurezza.