1. IL PUNTO DI PARTENZA DELLA RICERCA
Ad orientare il nostro interesse verso il progetto di riqualificazione della dogana sono stati il carattere innovativo, il tema e le finalità del progetto stesso, che pone attenzione alle esigenze dei giovani, promuove l’inclusione sociale e favorisce la valorizzazione dell’intero tessuto sociale.
Il momento di riflessione dedicato alle politiche di coesione e il dibattito scaturito dalla scelta del progetto da monitorare, ci hanno resi più determinati a sperimentare l’occasione di cittadinanza consapevole avanzata da ASOC, orientata a favorire il confronto con le problematiche della città e a contrastare il fenomeno, molto diffuso tra i giovani, del disinteresse e della disinformazione relativi alle dinamiche territoriali.
Il progetto scelto si inserisce in un programma di rinascita del centro storico della città, che non riesce ad offrire ai giovani, luoghi ed occasioni per trascorrere in compagnia i momenti di svago.
Per questi motivi, l’idea di recupero e riuso funzionale dell’antica dogana per destinarla a centro servizi per i giovani è stata accolta con entusiasmo dalla popolazione, ora molto preoccupata per la sua mancata realizzazione.
Noi del team I doganieri, cercheremo di far luce sui fatti, offrendo lo spunto per ulteriori indagini e approfondimenti da parte delle autorità competenti. L’obiettivo sarà quello di scatenare una sorta di “effetto domino”, coinvolgendo nella nostra ricerca istituzioni e cittadini.
2. DATI E INFORMAZIONI
La “data expedition” sul portale di Open Coesione ci ha guidato alla ricerca delle informazioni da raccogliere per costruire la ricerca. Procedendo nel monitoraggio, abbiamo cercato di integrare i dati proposti dalla scheda di progetto del portale OpenCoesione, con gli open data forniti dal sito web del Comune di Avellino.
Prima di addentrarci nella nostra ricerca, abbiamo ritenuto importante ricostruire la storia dell’Antica Dogana: un edificio ubicato in Piazza Amendola, sovrastato dalla presenza della Torre dell'Orologio e fronteggiato dall'Obelisco di Carlo II d'Asburgo. L'edificio, già emporio commerciale, da cui il nome di Dogana, fu uno dei primi edifici pubblici della rinnovata Avellino e sin dal Medioevo rappresentò un'importante struttura per la cittadina, dato che l'abbondanza di merci (cereali e legumi) che vi passavano, richiedeva la presenza di tanti dipendenti. Svolse in pratica le funzioni di "Borsa merci", visto che vi si formavano i prezzi da praticare anche su altri mercati e fu sede di importanti Fiere. Nel principio del XX secolo, il Palazzo venne comprato da privati, per ospitare successivamente i locali del Cinema Umberto, finché, il 17 novembre 1992 un incendio distrusse l'interno, lasciando in piedi solo le pareti perimetrali.
Dopo questa parentesi storica, attraverso il portale di OpenCoesione abbiamo raccolto una serie di dati di contesto sul progetto di riqualificazione della dogana: il riferimento al POR-FESR Campania del ciclo di programmazione 2014-2020 e all’asse strategico “Sviluppo urbano sostenibile”; i tempi di realizzazione (inizio previsto il 01/02/2020 e fine prevista il 30/11/2021); la quantificazione dei costi (3.500.000 euro); lo stato dei pagamenti effettuati (0); lo stato di avanzamento del progetto (non avviato);il soggetto programmatore e beneficiario (Comune di Avellino), oltre all’obiettivo specifico e alla sintesi del progetto.
Tali dati sono stati poi approfonditi e confrontati con quelli desunti dal POR FESR Campania 2014-20 e dal Programma integrato città sostenibile- AVELLINO SMART -2018.
A questo punto, per procedere nella ricerca abbiamo bisogno di approfondire e organizzare i dati reperiti ,facendoli interagire in aggregazioni statistiche ed integrandoli con ulteriori informazioni di carattere amministrativo. A tal fine abbiamo già avviato dei contatti telefonici con l’architetto del Comune di Avellino dott.ssa Giuseppina Cerchia, responsabile del servizio strategico Europa, e inviato PEC al Sindaco di Avellino, per chiedere la collaborazione dell'Ente.
Andremo anche alla ricerca di informazioni non indicate nei documenti, coinvolgendo i membri della pubblica amministrazione e le associazioni cittadine, usufruendo anche di articoli di giornali locali. All’analisi di tale documentazione sarà rivolta la nostra attenzione al fine di comprendere le criticità che hanno rallentato l’avvio ai lavori, in attesa che il progetto “pilota” di un tanto atteso programma di rivitalizzazione del centro cittadino possa finalmente “decollare”.
3. PROSSIMI PASSI
Attraverso l’analisi più approfondita della documentazione raccolta, cercheremo di far emergere come l’impegno del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione agisca con una serie di interventi finalizzati al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese, evidenziando nella fattispecie, l’impatto positivo che il recupero e il riuso funzionale dell’antica dogana potrebbe avere sulla cittadinanza e sul nostro territorio.
Per rilevare il grado di interesse dei giovani avellinesi alla realizzazione del progetto e valutare l’entità dell’impatto che potrebbe determinare, procederemo con un sondaggio su un campione significativo dei nostri coetanei, partendo dagli studenti della nostra scuola, che vivono con particolare sensibilità la mancanza di servizi efficienti per i giovani. Elaboreremo quindi delle statistiche in grado di evidenziare il grado di cittadinanza attiva e responsabile dei ragazzi del nostro territorio, rilevare il grado di consapevolezza del problema, raffigurare l’impatto del progetto sul territorio e la sua risposta alle esigenze dei giovani.
Tenteremo di valutare il ruolo che riveste ogni ente coinvolto nella realizzazione del progetto – Comune- Provincia- Regione- e le relative responsabilità. Per perseguire tale obiettivo, riteniamo che possa essere significativo attivarci al fine di realizzare alcune interviste a funzionari, amministratori, esponenti delle associazioni cittadine e a tutti coloro che potranno trarre beneficio dalla realizzazione di quest’opera.
Il nostro obiettivo costante sarà quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità competenti, diffondendo il più possibile i risultati della nostra ricerca attraverso i social.