Obiettivo della nostra ricerca è il monitoraggio del progetto relativo al restauro del palazzo Nola di Cassano allo Ionio. Grazie alla lettura del testo “Palazzo Nola: il nuovo museo di Cassano allo Ionio” a cura dell’architetto Mariagrazia Cinelli, del professor Giacomo Martines dell’università di Bari e di S.E. Mons. Francesco Savino, abbiamo ricavato le informazioni necessarie per lo svolgimento delle nostre attività di analisi e di ricerca.
Il Palazzo Nola risale all’epoca barocca e trae origine da un modello d’importazione napoletano con corte quadrangolare centrale; sviluppa 730 mq complessivi, suddivisi su tre livelli (piano terra, primo piano e sottotetto). Sulla corte dovevano affacciarsi diversi locali, quali magazzini, depositi, cucine e dispense; il primo piano, vicino alla scalinata d’ingresso, doveva ospitare gli spazi di ricevimento e di rappresentanza; nella parte più interna, dovevano esserci le camere da letto e i salottini privati; il sottotetto, invece, era riservato alla servitù. I piani erano collegati, oltre che dalla scalinata principale, da una scala interna a rampa unica. Il palazzo risulta molto particolare per la tecnica usata nella realizzazione della parte basamentale. Le maestranze locali hanno realizzato un falso bugnato con la creazione di una cassaforma in laterizi riempita con pietrame di grandi e piccole dimensioni e con residui di epoca medievale. Il primo piano e il sottotetto, invece, evidenziano la tipica tecnica costruttiva della zona, con alternanza di filati in laterizio e campi di opus incertum con inclusi di dimensioni più costanti o ghiaia di fiume. Sulla muratura esterna si conservano le tracce dell’intonaco bianco; il tetto è a falde e segue lo sviluppo della struttura interna. L’assenza di manutenzione della struttura ha permesso alle infiltrazioni d’acqua di colpire la struttura lignea, causando così il crollo delle coperture stesse e rendendo il sottotetto inagibile; uno dei crolli ha colpito il vano scala ostruendo il passaggio e danneggiando le balaustre; la presenza di una grande quantità di umidità ha causato una serie di danneggiamenti alla struttura che si trova adesso in una condizione di degrado. Nel 2016, il Vescovo della Diocesi di Cassano allo Ionio, Mons. Francesco Savino coglie l’opportunità di acquistare Palazzo Nola, a lungo abbandonato e ridotto ad un rudere e, decide di farlo divenire il Nuovo Museo della città di Cassano. È nata così l’idea di un progetto atto a restaurare i vecchi spazi per allestirne di nuovi inseriti in un contesto culturale più ampio. Secondo l’ipotesi progettuale, curata dall’arch. Mariagrazia Cinelli, Specialista in Beni Architettonici e del Paesaggio presso l’Università di Bari, il restauro di Palazzo Nola è finalizzato alla creazione di uno spazio che possa accogliere, in primis, il nuovo Museo Diocesano e possa essere, inoltre, un luogo di comunione per realizzare eventi di altro genere, quali convegni, conferenze o manifestazioni organizzate in collaborazione con le scuole. Alla luce di queste riflessioni si è deciso di collocare un ascensore esterno sul lato destro della facciata posteriore per non arrecare danno agli spazi interni e di ridurre al minimo gli interventi di ridistribuzione interna. Il piano terra dovrebbe ospitare uno spazio riservato all’accoglienza dei visitatori, una sala dedicata a mostre contemporanee ed ambienti dedicati alla gestione del Museo, quali gli uffici o il laboratorio di restauro. Il primo piano, nella parte sinistra, dovrebbe ospitare l’archivio storico della Diocesi (141 pergamene e 50000 volumi che risalgono ad un periodo temporale che va dal XII al XXI secolo) con annessa sala lettura e spazi di gestione dell’archivio; nella parte destra, invece, sarà predisposto l’allestimento multimediale di tre sale dedicate alla storia della città(Storia antica, storia medievale e moderna, storia contemporanea), con videoproiettori, casse acustiche, tavoli con piani touch screen, pannelli multi-sensoriali e copie in scala di alcuni oggetti. Il secondo piano, invece, ospiterà la collezione del Museo Diocesano di Cassano, una collezione fatta di dipinti, di statue, oggetti in metallo ed arredi liturgici. Il progetto mira alla costruzione di un polo culturale che possa sensibilizzare i cittadini a diffondere la conoscenza del patrimonio della Diocesi e del patrimonio culturale, sociale, artistico, produttivo ed enogastronomico del territorio, aumentando la consapevolezza dell’importanza della loro conservazione. Un progetto del genere propone uno spazio che possa avere un ritorno economico utile sia all’ente promotore che a tutto il circuito turistico, artigiano e terziario del territorio.
Per proseguire nella nostra ricerca, sicuramente avremo bisogno di ulteriori informazioni o dati. Pensiamo di raccoglierli con delle interviste ai soggetti interessati, con sopralluoghi e con visite sul campo. C’è tanto ancora da scoprire e da analizzare! Attendiamo con impazienza l’inizio dei lavori!!!