1) Ad orientare il nostro interesse verso questo progetto sono stati sicuramente il tema e le finalità del progetto stesso che mirano all’inclusione sociale e hanno come obiettivo specifico l’incremento dell’occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili. Nella scelta del progetto abbiamo visto l’occasione di un monitoraggio che al tempo stesso potesse renderci partecipi di una realtà importante, che è quella dell’inclusione sociale. Ciò che ci proponiamo di fare per la comunità è di sensibilizzare su questo tema che dovrebbe interessare tutta la cittadinanza.
Il portale di OpenCoesione ha guidato la nostra ricerca e ci ha fornito una serie di dati di contesto riguardanti il nostro progetto e relativi al ciclo di programmazione 2014-2020.
Abbiamo preso nota dei tempi di realizzazione, dove il progetto è stato iniziato il 15-12-2016, la fine era prevista per il 31-01-2019 ma quella effettiva non è disponibile, proprio perché il progetto è attualmente in corso.
2) Successivamente ci siamo concentrati sui costi del progetto.Il costo pubblico del progetto ammonta a € 226.145,53, il maggior finanziatore è l’Unione Europea con un investimento pari a € 113.073, seguito dallo Stato con € 79.151 e dalla regione Lombardia con € 33.922. Per l’ufficio di Piano Lodi il costo pubblico del progetto ammonterebbe a € 261.580,20 con una differenza di € 35.434,67. Ad oggi è stato pagato solo il 39% del totale (€ 90.458,21) e l’ultimo versamento risale al 2017.
Il nostro progetto rientra nel programma “POR FSE LOMBARDIA”. FSE è modellato sulla strategia europea per l’occupazione e si concentra sull’inclusione sociale per un accesso al mercato del lavoro privo di discriminazioni di genere.I soggetti coinvolti nel progetto possiamo così riassumerli: il programmatore cioè la Regione Lombardia, l’attuatore, il beneficiario e realizzatore ovvero l’Azienda Speciale Consortile del Lodigiano per i Servizi alla Persona la quale promuove l’inclusione sociale e l’occupabilità, costruendo percorsi concreti di reinserimento lavorativo per persone sottoposte a provvedimenti penali che risiedono nella provincia di Lodi.
Il progetto promuove un cambiamento sociale e culturale coinvolgendo le scuole, la cittadinanza e il mondo del volontariato.
In un secondo momento ci siamo concentrati su altre fonti, attraverso le quali abbiamo conosciuto meglio progetto, come ad esempio l'Associazione Loscarcere che si occupa di assistenza sociale, formazione, orientamento e inserimento lavorativo. Essa crede nella necessità di dare concretezza alla funzione della rieducazione e del reinserimento, nella consapevolezza che il carcere sembra essere diventato la soluzione a problemi sociali quali emarginazione, immigrazione, dipendenze che meriterebbero altre politiche di intervento rispetto alla reclusione.
Loscarcere ha promosso, presso le istituzioni locali il Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, residenti, domiciliate e dimoranti nel territorio della Provincia di Lodi e ha organizzato, insieme al LausVol, un corso di formazione sul volontariato in carcere.
Inoltre, attraverso il sito del Ministro della Giustizia abbiamo raccolto informazioni sulla Casa Circondariale di Lodi, a cui il progetto era rivolto.
3) Il punto d’arrivo della nostra ricerca è quello di sensibilizzare su un tema così importante, come quello dell’inclusione sociale, cercando di coinvolgere le scuole, il mondo del volontariato e tutta la cittadinanza.
Vorremmo portare a termine il progetto dato che dal 2017 non è più stato finanziato. Inoltre vorremmo rendere partecipe tutta la cittadinanza per consolidare il principio di solidarietà contenuto nell’Articolo 2 della Costituzione Italiana.
Come la fenice nel nostro logo crediamo che tutti debbano avere una seconda opportunità per iniziare una nuova vita.
Per raggiungere il nostro obiettivo sarebbe bello fare un intervento al consiglio comunale di Lodi. In aggiunta, un nostro grandissimo desiderio sarebbe quello di conoscere i soggetti direttamente coinvolti e intervistarli, riportando il resoconto su una pagina di giornale.