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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca

I "Cappucci" di San Domenico

Noi ragazzi della classe 3B del liceo scientifico E.Torricelli di Somma Vesuviana siamo entrati in contatto con l’iniziativa “A Scuola di Open Coesione”.
ASOC è un percorso didattico con lo scopo di promuovere nelle scuole di secondo grado italiane principi di cittadinanza attiva e consapevole, grazie ad una serie di attività di ricerca e monitoraggio dei finanziamenti pubblici europei e nazionali, con protagonisti docenti e studenti.
Le classi partecipanti, che creeranno un team con proprio nome e logo, supportate da uno o più docenti, dovranno scegliere un progetto sul territorio, nel nostro caso si tratta di una struttura molto importante per noi studenti di somma vesuviana: la chiesa di San Domenico.
La chiesa di San Domenico fu costruita da Carlo II d’Angió nel 1294, al suo interno sono custoditi i ricordi di personaggi che nel corso della storia hanno contribuito alla fondazione di Somma Vesuviana.
Proprio per questo motivo abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione su questa struttura e di fare in modo che venga guardata con occhi diversi, che venga vista per quello che è realmente: una chiesa importante che provoca grandi emozioni all’interno dell’anima dell’osservatore.
La scelta di questa chiesa si basa anche sulla sua posizione, infatti essa si trova a pochi passi dalla scuola; noi studenti possiamo ammirarla ogni giorno prima di entrare nelle classi.
Parte fondamentale del progetto è la scelta di un nome per il nostro team che specifichi ciò che tratteremo e, in particolare che dia informazioni aggiuntive in quanto fornisce al lettore una prima interpretazione del progetto.
Il nome del nostro team è «“I Cappucci” di San Domenico”», esso fa riferimento al nostro abbigliamento, infatti nelle varie foto che troverete indosseremo cappucci per combinare la nostra identità con quella dei Domenicani.
L’abito domenicano, infatti, fin dalla sua forma più antica, si avvale di una tonaca di lana bianca cinta da una cintura di cuoio su cui si indossa una cotta di lino e, a coprire anche le spalle, sopra vi è un largo cappuccio.
Nel logo abbiamo voluto concentrare le finalità e l’essenza del progetto, scegliendo un disegno fatto da noi della chiesa di San Domenico e l’immagine di un ragazzo con il cappuccio, simbolo che ci accompagnerà durante questo nuovo percorso.

Nel momento in cui la nostra professoressa ci ha proposto di “scendere in campo”, con un’opera di ricerca relativa ad un progetto sostenuto dalle politiche di coesione sul nostro territorio, abbiamo immediatamente accolto con entusiasmo l'iniziativa.
Ci siamo, dunque, dedicati all’esplorazione del portale di OpenCoesione, meravigliandoci dell’elevatissimo numero di progetti destinati al territorio campano.
Divisi in vari gruppi per effettuare la data expedition, abbiamo preso in considerazione, con la compilazione dei Canvas, punti di forza e criticità dei progetti che hanno catturato maggiormente la nostra attenzione, in quanto possibili promotori di un’attività di valorizzazione del nostro territorio e dopo alcuni momenti di confronto, abbiamo orientato la nostra attenzione al Recupero del complesso monumentale di San Domenico ed aree limitrofe, una caratteristica chiesa che si erge nel centro di Somma Vesuviana, un progetto teso a riqualificare tutta l’area urbana che circonda il complesso monumentale, per offrire servizi migliori alla cittadinanza. Urge, infatti, un intervento risolutore che elimini le erbe infestanti che stanno colonizzando il campanile e l’oratorio del SS.mo Rosario, e l’attivazione del quadro elettrico del sistema orologio. L’orologio, inoltre, della torre campanaria, fermo alle 9.31, è un dispositivo a cui tutti i sommesi sono affezionati, soprattutto gli anziani. Sotto quell’orologio- ‘o scium sotto ‘o campanaro – si sono incontrati generazioni sommesi, e dove oggi, scorre la vita cittadina.
Ad attrarre la nostra attenzione sono stati proprio l’oggetto del progetto e l’ambito di riferimento: la corretta ristrutturazione di un monumento che porta dentro di sé una grande storia, oltre che una grande attrattività e un grande valore sentimentale.
Un modo magari per noi ragazzi per approfondire e per comprendere il legame di questo luogo sacro con il territorio circostante e i suoi cittadini, un tempo considerato un centro culturale molto attivo, da cui la velocità dell’avanzamento tecnologico ci porta progressivamente ad allontanarci.
Esplorando il sito di Open Coesione, abbiamo così cominciato a scoprire gli strumenti del monitoraggio civico. Dividendoci in gruppi, abbiamo iniziato a raccogliere dati per ricostruire la storia amministrativa del progetto scelto. Individuando i vari ruoli, in base ad attitudini e interessi di ciascuno, abbiamo poi iniziato a raccogliere dati e costruire la nostra ricerca avendo come obiettivi quelli di monitorare l’avanzamento del progetto con gli strumenti di Open Coesione, di valutarne la ricaduta ai fini della formazione di competenze specializzate e di opportunità per il territorio.

La Chiesa di San Domenico sorge nel centro di Somma Vesuviana, commissionata da Carlo II D’Angiò nel 1294 e successivamente affidata ai Padri Predicatori dell’ordine dei Domenicani. Con il tempo, il complesso monastico che si affermò divenne sede delle più importanti transazioni economico-patrimionali dell’area, costituendosi come centro di gestione delle rendite frutto dalla sua estesa proprietà immobiliare accresciutasi grazie a donazioni e vari acquisti. Al suo interno vengono tutt’oggi conservati i ricordi dei personaggi che hanno contribuito alla fondazione di Somma Vesuviana; le pietre tombali sul pavimento servono a ricordare la sepoltura di tali personaggi. Il chiostro ha molti legami con il territorio circostante, avendo provveduto acqua per la popolazione locale ed essendo stato luogo di riunioni del parlamento cittadino e del Sindaco. Come è accaduto agli edifici storici di Somma Vesuviana, anche il destino della Chiesa di San Domenico si è intrecciato con eventi catastrofici, come l’eruzione del Vesuvio nel 1631. Ciò causò diversi crolli a seguito dei quali furono necessari cambiamenti che non sempre sortirono effetti positivi: a causa di molti interventi le strutture gotiche sottostanti diventarono “illeggibili”. Nel 1794, un’altra eruzione determinò il crollo di altre strutture: nel successivo restauro fu realizzata l’attuale facciata. Negli anni in cui furono aboliti gli ordini religiosi (1861-1866) la chiesa e il convento diventarono proprietà del comune di Somma Vesuviana. A seguito del forte sisma del 1980 la chiesa fu dichiarata inagibile e solo recentemente sono stati eseguiti dei lavori di risanamento statico e di restauro.
Il progetto Recupero del complesso monumentale di SanDomenico ed aree limitrofe (C.U.P. D99G13001990006) attualmente in corso, presumibilmente è iniziato il 15/12/2014, con fine prevista per l’11/12/2015. Finanziato nell’ambito del ciclo di programmazione 2007-2013 del PROGRAMMA PAC CAMPANIA, è inerente il tema Inclusioni Sociali che prevede la manutenzione straordinaria per le infrastrutture. Un finanziamento per attività di inclusione sociale sul territorio di Somma Vesuviana, di cui il principale beneficiario è il COMUNE DISOMMA VESUVIANA e il soggetto programmatore la REGIONE CAMPANIA.
Il progetto è teso ad elevare le capacità delle amministrazioni ed accrescere i livelli di legalità, a rafforzare il coinvolgimento del partenariato ed a contribuire all'apertura dei mercati dei servizi per una programmazione e gestione più efficace ed efficiente della politica regionale aggiuntiva. Il costo è di 325.490,00 euro, di cui sono effettivamente stati pagati 0 euro.