Noi ragazzi della classe 3 Bes del Liceo Carducci-Dante di Trieste, indirizzo scienze umane con opzione economico-sociale, come progetto di OpenCoesione abbiamo scelto di intraprendere l'iniziativa porto vecchio di Trieste: il restauro del pontone gru Ursus.
Il nostro nome per il team è BES(T), il motivo è molto semplice... siamo i migliori! (e in occasioni normali anche modesti!). Potremmo anche avere molti difetti, ma sicuramente sappiamo mettere entusiasmo e innovazione in tutto quello che facciamo e non ci fermiamo mai davanti ad un ostacolo, piuttosto lo abbattiamo! Sappiamo lavorare in squadra e siamo molto curiosi, per questi motivi abbiamo scelto tale progetto. Pensiamo che sia un ottimo modo per favorire il turismo nella nostra splendida città e inoltre vogliamo valorizzare questo meraviglioso “monumento” per far sì che non venga dimenticato.
Siamo rimasti tutti affascinati dall'iniziativa perchè è un ottimo modo per sensibilizzare i ragazzi della nostra età all'idea di lavorare ed impegnarsi per uno scopo comune e, in questo caso, grazie al progetto del restauro dell'Ursus siamo molto entusiasti di poter prendere parte ad un'iniziativa così importante per la nostra città.
Siamo convinti che sia interessante rinnovare e restaurare, contribuendo al progetto in questione, un importante pezzo di archeologia industriale e valorizzarlo per renderlo più facilmente agibile, mantenendo però il suo fascino, che ha segnato una parte della storia di Trieste. Ad un primo impatto, potrebbe sembrare una semplice gru, ma la sua storia dice il contrario! I lavori per la costruzione cominciarono nel 1914, durante un periodo storico complesso per la nostra città, dal momento che non era ancora una città italiana, bensì faceva parte dell'Impero AustroUngarico, infatti si bloccò il completamento della costruzione nel 1914 a causa dello scoppio della prima guerra mondiale che rese impossibile il compimento dell’opera, che riprese appena nel 1925. La struttura è costituita da ferro, mentre il ponte galleggiante è di acciaio e, inizialmente, si ipotizzava che potesse sollevare addirittura 300 tonnellate, teoria data per falsa dopo l'inserimento di una piattaforma girevole che permise di elevare un carico di 150 tonnellate.
Un ulteriore avvenimento degno di importanza è la pericolosa e non facile rimozione dei relitti di navi e sommergibili nell'Adriatico che l'Ursus ci aiutò ad affrontare. Fu un intervento parecchio sofferto dal momento che vi era un alto rischio che le mine rimaste intatte dalla Seconda Guerra Mondiale potessero esplodere. Fortunatamente ciò non accadde e andò tutto a buon fine, merito di una gigantesca gru, che ha un cuore altrettanto grande. Infatti il nostro “gigante gentile” pesa complessivamente ben 2008 tonnellate di acciaio e si estende per 53,67 metri in lunghezza e 23,9 in larghezza!
Ha fatto anche da scenario a numerosi film e serie tv, quali ad esempio “La Porta rossa”, “Il ragazzo invisibile”.
Per questo abbiamo deciso di far “spiccare” ancora di più l'Ursus, perchè siamo sicuri che merita molte più attenzioni e considerazioni di quante ne abbia già avute.
La sua storia, però, ha inoltre molti lati quasi divertenti!
Infatti possiamo citare l'avvenimento molto particolare che nel 2011 vide l'Ursus “a spasso per il golfo”, per via della famosissima bora di Trieste che staccò gli ormeggi, permettendo così alla nostra gru di navigare spensierata nel mare. Le immagini che riprendono la scena sembrano quasi finte e sembra che qualcuno, per scherzo, abbia usato il photoshop!
Un'altra situazione che non si può non raccontare è quando venne usata come palcoscenico per la manifestazione dei tuffi da grandi altezze nel 2019 durante “Mare Nordest”.
Sempre recentemente, iniziò la “strana” storia del titolare di un famoso locale situato sul lungomare triestino di Barcola che in seguito a un incendio fu obbligato a chiudere, facendo perdere così al povero uomo tutto ciò che possedeva. Lui, per protesta, si trasferì tra i tralicci della gru in cui visse per ben 116 giorni lo scorso anno.
Attualmente l’Ursus è situato presso l'arsenale di San Marco, in Porto Nuovo per manutenzione e restauro.
Quindi la decisione di scegliere il progetto di ristrutturazione dell'Ursus non è unicamente collegato alla fantastica iniziativa, bensì anche ad un fattore più “profondo”. La gru in questione rappresenta, grazie alla sua storia, il carattere della nostra città e soprattutto della nostra classe, dal momento che possiede un passato importante ma, allo stesso tempo, riesce a farci sorridere per via della sua forte testardaggine e determinazione. Il nostro obiettivo è quello di far ritornare l'Ursus uno dei simboli della regione e soprattutto di Trieste, in modo tale che la città possa essere riconosciuta ovunque, grazie all'immagine della struttura del pontone-gru che è unica in tutta Europa.
L'Ursus detiene il titolo di Bene di interesse culturale dal 2011 e nel 2014 ha superato il primo secolo di vita e noi intendiamo dargli forza vitale ancora per un bel po'! Durante la Seconda Guerra mondiale, nel maggio 1945, mentre Trieste era sotto l'occupazione delle truppe titine, ci fu un tentativo di trafugamento del nostro pontone-gru, al fine di trasferirlo nei Paesi dell'ex Jugoslavia; ma l'Ursus non si arrese e fortunatamente fu intercettato nelle acque dell'odierna Croazia (precisamente al largo di Salvore) da una cannoniera inglese e fu riportato nella nostra città.
Stiamo lavorando in modo da rendere finalmente reale un progetto che ci sembrava un sogno, il fatto di poter aiutare la nostra città a diventare ancora più bella di quanto lo sia già! Abbiamo voluto che il logo del nostro team fosse semplice, ma allo stesso tempo di facile comprensione e molto chiaro. Noi siamo esattamente come ci vedete e vogliamo provare ad essere dei cittadini responsabili e che hanno uno sguardo proiettato sul futuro, in questo caso di Trieste, ma dev'essere solo un primo piccolo passo che darà inizio ad un cambiamento comune. Nel nostro piccolo proviamo a fare la differenza mettendoci “in gioco” con qualcosa che finora non avevamo mai provato. Ovviamente non è solo un gioco, ma un lavoro che vogliamo portare a termine nel migliore dei modi; per questo motivo ci siamo suddivisi i compiti in base alle qualità di ognuno di noi, in modo da rendere più accurati i risultati e poter dare il meglio di sé.
La ristrutturazione del pontone-gru è diventato un modo per interfacciarci con una realtà che prima non ci era nota e ci siamo chiesti:
“Qual è il miglior modo di far sentire la nostra partecipazione e presenza a tutta la città e allo stesso tempo riuscire a valorizzarla un passo alla volta?”. La risposta è stata immediata. Non c'è modo migliore che “ringiovanire” ciò che ha segnato la storia di Trieste e che ha aiutato i triestini, ma non solo, a trovare in esso un punto di riferimento, nel passato. Noi per questi motivi vogliamo rendergli omaggio, provando ad utilizzare ogni nostra singola conoscenza, che unita a quelle di tutti gli altri, può formare qualcosa che potrebbe davvero aiutare a fare la differenza. Tuttora stiamo attraversando un periodo molto difficile e tutto il mondo sta unendo le forze per abbattere questo terribile virus ed è proprio adesso che anche noi ragazzi della 3 Bes vogliamo dare una mano a ritrovare quel “punto di riferimento”, per sentirci tutti più uniti. Nonostante l'obbligo di mantenere le distanze, arriverà un giorno in cui tutta la città si affaccerà alla finestra e potrà vedere l'Ursus che, nonostante tutte le difficoltà, è rimasto in piedi e, probabilmente, ci sentiremo più vicini di quanto lo siamo mai stati.