Siamo gli studenti della IV D dell’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing dell’Istituto d’Istruzione Superiore Giancarlo Siani di Napoli.
Siamo venuti a conoscenza del progetto “OpenCoesione” già lo scorso anno scolastico, grazie alla nostra docente di matematica, monitorando il progetto “Completamento della linea 1 della metropolitana di Napoli”.
Il tema che abbiamo scelto quest’anno è intitolato “Interventi per la sicurezza, anche sismica e per il risparmio energetico delle scuole" (link al progetto: https://opencoesione.gov.it/it/dati/progetti/1misena-in-111/ ). Si tratta di un finanziamento pubblico di oltre 40 milioni di euro concesso dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione che vede come soggetto attuatore e beneficiario il Comune di Napoli.
Dal momento in cui negli ultimi mesi sono aumentati i fenomeni sismici nella zona dei Campi Flegrei, con ripercussioni anche sul territorio di Napoli, abbiamo deciso di intraprendere questo percorso di monitoraggio civico perché il tema proposto rappresenta un problema attuale che ci vede coinvolti in prima persona in qualità di studenti e cittadini attivi.
Uno dei nostri scopi è quello di garantire ai cittadini napoletani un’adeguata informazione soprattutto attraverso l’utilizzo dei nostri canali social.
Le problematiche che abbiamo riscontrato maggiormente sono:
- Mancanza di conoscenza delle fonti dalle quali attingere le informazioni;
- Mancanza di personale da adibire nelle situazioni di necessità ed emergenza affidato prevalentemente alla solidarietà sociale;
- Non sono state elaborate delle valide strategie di evacuazione;
- Per la maggior parte delle strutture non si è avuto ancora il tempo e le risorse economiche per adeguarsi ai criteri di sicurezza anti-sismica e per il risparmio energetico (ad esempio nella nostra classe c’è un continuo flusso di acqua dal termosifone a causa dell’impianto di riscaldamento datato);
- I continui fenomeni di bradisismo hanno provocato (e continueranno a provocare) innalzamento del suolo che a sua volta provoca enormi danni alle strutture urbane.
In classe abbiamo aperto un dibattito sulle possibili soluzioni alle problematiche precedentemente elencate e da quest’ultimo siamo giunti ad evidenziare alcuni possibili rimedi.
Per esempio creare un canale di informazioni ufficiale così da estendere la conoscenza del fenomeno e delle problematiche ad un numero sempre più esteso di cittadini e censire meglio i punti di raccolta dopo l’evacuazione delle scuole.
Il successo ed il completamento del progetto scelto, che concerne anche il risparmio energetico per le scuole, potrebbe comportare un risparmio anche in termini economici, quindi una riduzione del costo pubblico; dal nostro punto di vista, i fondi ricavati dal risparmio energetico potrebbero essere utilizzati per altre attività migliorative dell’istituzione scolastica e soprattutto bisogna garantire un adeguato sistema di controllo delle strutture e dei locali scolastici.
Durante il nostro monitoraggio contatteremo funzionari del comune di Napoli per ricevere le adeguate informazioni relative alle infrastrutture interessate in modo diretto a questo finanziamento pubblico e soprattutto ci piacerebbe proporre che una parte di questa somma di denaro venga investita nella formazione del personale scolastico al fine di dare loro le capacità per gestire una situazione di emergenza e garantire ordine e sicurezza negli istituti scolastici. Un’altra fonte dalla quale attingeremo le informazioni è il seguente sito: https://dati.istruzione.it/opendata/approfondimenti/statistiche/?catalogo=Istruzione