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Articolo di Data Journalism

La Calabria delle meraviglie...ma non solo

La Calabria è uno dei posti più belli del pianeta, con paesaggi mozzafiato, coste che fanno invidia a tutto il mondo e che regalano emozioni a chiunque la visiti. Ma, purtroppo, noi stiamo rovinando la sua bellezza. In che modo? Mancanza di infrastrutture culturali o di manutenzione di opere pubbliche e nessuna attenzione alla depurazione delle acque reflue. Ed è proprio di quest'ultima problematica che noi andremo a parlare, ovvero a far luce sui fatti che riguardano la mala depurazione in Calabria, ed in particolar modo in provincia di Vibo Valentia. Nella infografica 1 è illustrato il monitoraggio delle acque di balneazione effettuato nel 2019 da Goletta Verde nella provincia  vibonese e in tutta la regione Calabria. Si vede facilmente che ci sono tre foci di torrenti fortemente inquinati nella provincia di Vibo Valentia: 

• Foce del torrente Ruffa; (tra Tropea e Nicotera) 

• Foce del torrente Murria; (tra Briatico e Portosalvo) 

• Foce del fosso Sant'Anna; (Portosalvo)

Nell’info dinamica 2 è riportata un’anologa ricerca effettuata dall’Arpacal che è l’ente istituzionalmente preposto ai controlli ambientali. Su 25 scarichi controllati, 17 sono risultati abusivi, 3 non conformi e solo 5 conformi alla normativa vigente. Nel 2016 sempre sullo stesso numero di scarichi controllati, quelli abusivi sono diminuiti (da 17 a 9) ma sono aumentati gli scarichi non conformi (da 3 a 11) mentre gli scarichi conformi sono rimasti stabili. E qui la prima domanda viene spontanea: Ma non esistono in Calabria depuratori attivi? La risposta è deprimente: di ben 442 depuratori in tutto il territorio,  solamente il 46% di essi funziona come dovrebbe, mentre gli altri sono o non idonei o del tutto abusivi. Infatti la Calabria dal 2012 è stata sanzionata dalla commissione europea già con tre procedure di infrazione per il mal funzionamento dei suoi depuratori. La commissione europea solo con la prima procedura ha inflitto 25 MLN di euro di multe più una penale di 30 MLN di euro per ogni semestre di ritardo per mettersi a norma; e adesso pensate quanti soldi dobbiamo pagare calcolando che adesso siamo nel 2020 e molti impianti ancora non sono stati adeguati. Eppure per la depurazione in Calabria sono stati spesi, come riferisce la stessa regione Calabria, 1MLD di euro. Ovviamente ci viene da pensare: che fine avranno fatto quei fondi? Perché i lavori si sono fermati? E perché si è arrivati a tal punto, a far impianti non idonei o persino abusivi e farci perdere la fiducia della commissione europea?  Per l’inquinamento delle acque reflue sarebbe facile incolpare le industrie ma pensate che solamente il 5% degli scarichi è di tipo industriale, il rimanente è civile. Dei 442 depuratori presenti sul territorio 254 effettuano trattamenti secondari e terziari e quindi sarebbero in grado di far fronte all’inquinamento di tipo urbano. (vedasi infografica 2 e info dinamica 1).

Analizziamo ora la provincia di Vibo Valentia: su 50 comuni vibonesi 20 sono completamente sprovvisti di impianti di depurazione e 30 possiedono impianti attivi. Come si può vedere nell’infografica 3, il comune di Vibo Valentia è dotato di 3 depuratori gestiti dal CORAP (Consorzio Regionale Attività Produttive): depuratore di Portosalvo (potenzialità 50.000  abitanti equivalenti), Piscopio (22.000 A.E.) e Silica (27.000 A.E.). Considerato che un A.E. (abitante equivalente) produce circa 200 litri di acque reflue al giorno e che, in caso di reflui civili gli a.e. coincidono grosso modo con gli abitanti residenti, c’e’ da chiedersi  perchè tale dotazione non sia in grado di soddisfare alle richieste di depurazione del nostro Comune. Ma siamo solo all’ inizio della nostra ricerca. Per concludere, con questi grafici abbiamo fatto un po’ di luce sulla verità, ma rimangono ancora tante domande che ci spingono a continuare ad indagare e far sì che gli errori commessi non si ripetano più.