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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca

Eroe è essere umano, accogliere è tornare a casa
Le idee, come i diritti, non hanno colore né nazionalità

​Le idee, come i diritti, non hanno colore né nazionalità

  • La scuola, ITIS “Conte Milano”, partecipa, per la seconda volta, ad ASOC. Ha scelto di esserci in questa edizione anche sulla scorta del suggestivo percorso affrontato lo scorso anno, che ha condotto il team “OrgoglioSud” al quarto posto nazionale e al premio della regione Calabria, per una ricerca coraggiosa e stimolante sulle fusioni di comuni, che è consistito in un viaggio a Bruxelles per divulgare gli esiti della ricerca. L’Istituto, peraltro, da circa un decennio, è impegnato nella sperimentazione di “Cittadinanza e Costituzione”, e lo sviluppo di competenze di cittadinanza europea, di monitoraggio civico, sono ben chiari nel curricolo dell’insegnamento. Il team di quest’anno ha voluto proseguire sulla strada della contaminazione: due gruppi classe, di 22 allievi totali, provenienti dalle V E, indirizzo Grafica e Comunicazione, e V F, Informatica e Telecomunicazioni. La stessa scelta degli indirizzi non è assolutamente casuale, visto che garantisce la presenza di studenti che hanno dimestichezza con l’utilizzo delle nuove tecnologie e, contemporaneamente, sanno maneggiare gli strumenti grafici e multimediali.
  • Il team ha ritenuto, con grande onestà intellettuale, prima di confermare l’adesione ad ASOC, di voler valutare con attenzione se vi fosse, tra le centinaia di progetti presenti sul portale OPENCOESIONE, qualcuno che accendesse la fantasia, spingesse forte a riprovare la sfida. E, in effetti, sebbene non vicinissimo alla sede della scuola, questo progetto c’è. Si tratta di “Missione accoglienza”, che ha come soggetto il comune di Rizziconi e la tematica, assai attuale, dell’accoglienza. Parlare di accoglienza, di migrazioni e di politiche di inclusione e integrazione all’interno della Piana di Gioia Tauro, è davvero una sfida potente. Essa implica doversi occupare di un contesto sociale povero, di dover abbracciare temi come la criminalità, la solidarietà, il ruolo delle istituzioni e dei cittadini. E’, in buona sostanza, parlare di essere umani, cospargendo semi di solidarietà, come una scuola dovrebbe fare e come una generazione potrebbe fare per rappresentare la “meglio gioventù”.
  • Il nome del Team è humanITIS ed è l’unione della parola fondamentale umanità – che mai dovrebbe mancare in una società – con l’indirizzo della scuola. E’ anche giocare sulla parola inglese humanities (umanità al plurale), per evidenziare il pluralismo e la multiculturalità. Un concetto molto forte, quello di umanità che risale addirittura alla radice di eroismo, dal greco heros che identifica non una divinità, ma l’essere umano, cioè l’eroismo deriva dall’essere umani. Il logo scelto ha in sé l’elemento del mare, l’autostrada per la salvezza per coloro che attraversano il canale di Sicilia fuggendo dalle guerre e povertà, ed una nave sostenuta da due mani. Proprio il sostegno che una società matura e solidale dovrebbe avere affinché esseri umani non affondino.
  • Il team è, ovviamente, diviso in ruoli, con capi di ricerca (Pietro Iodice, Gianluca Multari e Katia Vinci) e project manager (Federica Alessi, Leonardo Aprile e Pier Francesco Luccisano) che si occupano non soltanto di coordinare il lavoro, interagire con le istituzioni ed essere frontman e frontwoman, ma anche di allestire l’ASOC Wall; gli analisti (Diego Russo e Gabriele Ventrice) che ricercano ed elaborano dati relativi al progetto; i designers (Ilaria Borgese, Francesco Insana, Miriam Pochì, Marinella Pochiero e Antonio Valenzise) preziosi per tutto ciò che concerne le illustrazioni e la grafica; i social media manager Giuseppe Chindamo, Alessia Galluccio, Paola Ligato, Dario Sterrantino) fondamentali per la comunicazione sulle tre piattaforme social, youtube e il sito web; gli storytellers (Domenico Berlingeri, Cristina Dodu e Michele Sicari) sono la chiave del racconto, in particolare sulla sua costruzione audiovisiva; ed infine i blogger Francesca Borgese e Antonio Manduci) che si occupano di scrivere i report e comunicare in maniera complessiva i lavori

 

  • Il Team si è riunito in plenaria, con il docente referente Domenico Mammola, utilizzando un ampio laboratorio informatico messo a disposizione dalla scuola. Dopo aver affrontato, tramite una lezione dinamica e veloce, il tema delle politiche di Coesione dell’UE, la struttura dei fondi, la piattaforma del sito Opencoesione, il progetto complessivo di ASOC, il gruppo è passato a individuare le possibili scelte per il monitoraggio. Come è stato spiegato precedentemente, il team si era detto disposto a iniziare ASOC soltanto se ci fosse stato un progetto di monitoraggio all’altezza delle motivazioni e delle ambizioni. Il team ha lavorato ad esclusione: scartati i progetti troppo lontani da monitorare, sia quelli che non hanno una ricaduta visibile sulla qualità della vita delle comunità. Il progetto scelto, su OPENCOESIONE, è “Missione Accoglienza”. Si tratta di un progetto ricadente nella programmazione comunitaria 2007-2013, il cui budget è poco superiore ai 340.000 euro, cofinanziato da UE e fondi del Ministero dell’Interno. L’intervento è la costruzione di un centro di accoglienza per migranti nel comune di Rizziconi. I fondi sono stati investiti ed il progetto è concluso, ma è fondamentale capire con quali risultati.
  • Si tratta di una sfida molto ambiziosa, attuale, e potenzialmente impopolare, visto che si tocca un nervo scoperto delle comunità: l’accoglienza dei migranti in un territorio già segnato da fragilità economiche e sociali.

 

  • Gli obiettivi, quindi, sono abbastanza chiari: capire come sono stati investiti i fondi e se davvero l’opera creata ha raggiunto la mission che veniva descritta in sede di progettazione. Sarebbe tuttavia un lavoro monco se la ricerca non avesse un suo profilo creativo. L’ambizione massima del team è partire dall’analisi del progetto e creare un dialogo con le comunità locali e la comunità migrante. Un dialogo fatto di proposte con l’obiettivo di armonizzare questi due mondi, senza tenere in disparte neppure l’universo dell’associazionismo laico e confessionale che, su questo tema, è stato sempre presente. I soggetti a cui è rivolta la ricerca sono: comunità della Piana di Gioia Tauro, comunità dei migranti, istituzioni (se ne parlerà con i comuni e la Regione Calabria), associazioni sindacali, mondo del volontariato, i singoli cittadini (verranno coinvolti nel dibattito intorno all’idea nuova di coesione) la comunità scolastica (che approfondirà il tema dell’accoglienza), Istat che fornirà dati e numeri sui flussi migratori e sul loro impatto locale.

 

  • Il team, con gli analisti in testa, si è dedicato, immediatamente, ad un lavoro capillare di ricerca. L’analisi di contesto è stata estremamente ampia: il tema della migrazione, unita al fattore accoglienza, ha una grande letteratura sia in termini di dati che di materiale online. A questo si unisca che il territorio della Piana di Gioia Tauro è una sorta di creatura bifronte: grande accoglienza in passato, ma anche rivolte dei migranti a Rosarno e San Ferdinando con annesse violenze e disordini con eco internazionale. La cosa più complicata è stata trovare dati sul progetto, report complessivi esaustivi. Sembra, quasi, che aleggi un silenzio omissivo sulla struttura e sul suo percorso. A parte Opencoesione, non vi è una grande quantità di siti ufficiali che diano dettagli, a parte qualche documento presente sull’albo pretorio del comune di Rizziconi che ha esperito la gara d’appalto. Da questo punto di vista ancora c’è molto da fare per quel che riguarda gli open data e la trasparenze e l’organizzazione dei dati dei progetti da parte delle pubbliche amministrazioni. Il team ha deciso, pertanto, di reperire dati e informazioni direttamente “in presenza” e cioè recandosi direttamente presso le istituzioni a chiedere informazioni e cifre. Saranno oggetto di interviste, peraltro, esponenti delle associazioni, del volontariato e del terzo settore, in generale, così come operatori dell’informazione che siano a conoscenza delle informazioni di contesto. Si tratta, dunque, di una prima e sommaria ricognizione, che proseguirà a breve con analisi precise e dettagliate, ottenute non solo con ricerche web e di archivi, ma anche con incontri e interviste.