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Raccontare la ricerca

IL CANTIERE MUSEO: UNA STORIA MILLENARIA

Dopo l'ultima esperienza di monitoraggio civico, la nostra classe ha deciso di costituire un nuovo team di lavoro dal nome “ART WAYFARERS”. Il team nella fase preliminare, tenuto conto del fatto che già nelle precedenti edizioni di ASOC è stata monitorata da parte di team della nostra scuola la maggior parte dei progetti finanziati con fondi europei sul nostro territorio comunale, ha deciso di dedicare la propria attività di ricerca ad uno dei progetti più significativi della provincia di Siena.

L'intervento sul Museo del Santa Maria della Scala è finalizzato nello specifico alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico del periodo medievale, correlato al miglioramento ed alla razionalizzazione dei percorsi di visita dei centri della Via Francigena ad elevato grado di attrazione turistica. Il progetto ha come obiettivo la messa a norma dell'impianto elettrico, l'adeguamento antincendio e in generale il recupero e restauro del complesso.

Il primo step è stato l'attribuzione dei ruoli all'interno del team: i project manager saranno Alessia Cauteruccio e Kevyn Pintore, lo storyteller Ruben Tinti e la blogger Agnese Vannetti. A seguire i coder, Rebecca Lacchini, Emanuele Adamo e Matteo Castaldo, che durante il percorso raccoglieranno, interpreteranno e rappresenteranno in forma grafica i dati con il supporto degli analisti Chiara Bendoni e Ludovico Innocenti. Il ruolo di designer sarà ricoperto da Alice Baldanzi, affiancata da Francesco Mulinacci, Davide De Vito, Ginevra Viciani e Alessia Ingrassellino. Per concludere, Gioela Baze e Pietro Settefonti, i nostri social manager, terranno attive le nostre pagine social.

É arrivato il momento di spiegarvi la scelta del nome e logo. Com'è nato il nome? Art Wayfarers è un'espressione inglese che in italiano significa viandanti dell'arte. Il motivo per cui abbiamo utilizzato il termine Art è legato alla natura del progetto che si occupa di un museo, luogo di tutela di dipinti e oggetti d'arte. Wayfarers, invece, deriva dal fatto che l'antico Spedale, oggi museo, era ricovero e luogo di cura per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena.

Il nostro logo, moderno nelle sue linee essenziali, rappresenta l'immagine di un pellegrino posto davanti ad una scala e al di sotto di esso vi è il nome del team. La figura del pellegrino simboleggia l'importanza dei percorsi della Via Francigena tuttora riconoscibili all'interno della struttura. L'altro elemento che compone il logo è la scala che rielabora l'emblema medievale dello Spedale. Il Santa Maria della Scala nasce come ospedale medievale e ha assolto nei secoli molteplici funzioni, legate all'accoglienza di viaggiatori e pellegrini, di malati e bisognosi e di bambini abbandonati alla famiglia ospedaliera. Sul finire del secolo scorso, esaurite le funzioni sanitarie al servizio della città contemporanea, è divenuto oggetto di un grandioso progetto di recupero, non ancora ultimato, che ha permesso di mantenere l'antica vocazione all'accoglienza del Santa Maria della Scala, oggi complesso museale in cui è possibile ripercorrere una storia architettonica, artistica, sociale, politica ed economica millenaria. Le potenzialità e la complessità dell'ospedale hanno infatti dato vita, fin dagli anni Ottanta del secolo scorso, ad un intenso dibattito attorno alle possibilità di recupero e riuso dell'imponente struttura ospedaliera e hanno visto lo svolgimento di interessanti laboratori di ricerca al suo interno fino al concorso internazionale di idee voluto dall'amministrazione comunale nel 1992, che ha assegnato il progetto di recupero allo studio Canali di Parma. La storia e la vocazione della struttura spingono oggi la Direzione Musei verso il recupero delle aree ancora dismesse del Santa Maria, nella prospettiva di un'evoluzione del Complesso da spazio museale a Centro di produzione culturale e creativa, in dialogo e relazione con l'attività museale, ma aperta ad altre forme espressive, artistiche e culturali. 

Oggi è possibile visitare il prezioso e vasto patrimonio artistico (il Pellegrinaio, la Cappella del Manto, la Sagrestia Vecchia, la Cappella della Madonna, la Chiesa della Santissima Annunziata, gli oratori di Santa Caterina della Notte e di Santa Maria sotto le Volte) e numerosi percorsi museali: il Museo d’Arte per Bambini, il Centro d’Arte Contemporanea/SMS Contemporanea, la Biblioteca e Fototeca d’Arte di Giuliano Briganti, le sculture originali della Fonte Gaia di Jacopo della Quercia che si trovavano originariamente in Piazza del Campo, le reliquie e gli ori del Tesoro del Santa Maria della Scala, il Racconto della città sulle origini di Siena fino al Medioevo. I sotterranei ospitano il Museo archeologico in un “labirinto” di sale e cunicoli scavati nel tufo. Vi è poi una parte destinata ad ospitare esposizioni temporanee e convegni.

L'obiettivo della nostra ricerca è quello di verificare se l'intervento ha prodotto miglioramenti sia in termini di fruibilità del polo museale sia in termini di flussi turistici. I soggetti che contiamo di coinvolgere nella nostra ricerca sono sia le amministrazioni locali (Comune e Regione) sia quelle che presiedono alla gestione e valorizzazione del patrimonio artistico-culturale (Soprintendenza Archeologica e alle Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Siena), nonché la collettività. Dal sito di Opencoesione (https://opencoesione.gov.it/it) sono reperibili i dati relativi ai pagamenti, che risultano effettuati dal 2015 al 2018: infatti il progetto è ancora in corso di realizzazione. Altri dati utili sul santa Maria della scala, nonché sull’offerta culturale che propone,  li abbiamo ricavati dal sito ufficiale dell'ente (www.santamariadellascala.com), dal sito del comune di Siena e da quello della Rete dei Musei Senesi (http://www.museisenesi.org). Ulteriori informazioni sul numero di accessi alle strutture museali del territorio e alla loro incidenza sul turismo e l'economia locale si possono reperire sul sito della Regione Toscana e dell'Istat (www.istat.it). Informazioni e notizie sugli interventi strutturali nonché sulle iniziative culturali promosse dal museo sono reperibili negli archivi della stampa locale, sia online che cartacei (http://www.ilcittadinoonline.it; https://corrieredisiena.corr.it; http://www.sienafree.it).