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Pirateria audiovisiva, in Italia numeri in salita

1. Il nostro punto di partenza è dato dalla tanto attesa legge regionale (n.30 del 17 ottobre del 2016) su cinema e audiovisivo, una grande realtà nella Campania. Si tratta del primo provvedimento organico della Regione Campania in questo settore. Essa riconosce le attività cinematografiche e audiovisive come fattori decisivi di sviluppo economico, coesione sociale, innovazione culturale e promozione culturale, nonchè quali elementi con forte valenza identitaria. La legge prevede strumenti di programmazione, il Programma triennale di interventi ed il Piano operativo annuale di promozione per l’attività cinematografica e audiovisiva ed istituisce il Fondo regionale per l’attività cinematografica e audiovisiva finanziato con mezzo milione per l’anno in corso e cinque milioni per gli anni 2017 e 2018. Il fondo sostiene interventi funzionali allo sviluppo e alla realizzazione di opere cinematografiche e audiovisive e concede sovvenzioni, contributi, agevolazioni per promuovere e sostenere le opere cinematografiche e audiovisive e le manifestazioni di preminente interesse per la vita culturale e la crescita sociale, economica e turistica della Campania. In particolare, i festival, le rassegne, le iniziative e i premi di carattere nazionale e internazionale che si svolgono stabilmente sul territorio regionale, reti e circuiti di carattere regionale tra enti culturali stabilmente operanti in Campania per la realizzazione di eventi di qualità del cinema e dell’audiovisivo, le associazioni culturali, i cine-circolo ed i cine-studio che operano per la diffusione del cinema e dell’audiovisivo con attività di formazione del pubblico, in particolare quello giovane, attraverso azioni innovative anche in collegamento con le istituzioni scolastiche e universitarie. La legge definisce il ruolo e le funzioni della Film Commission della Regione Campania per l’attività regionale di promozione della cultura cinematografica e audiovisiva, istituisce la Mediateca Regionale per la conservazione, salvaguardia deposito legale e promozione del patrimonio cinematografico e audiovisivo di interesse regionale. Le nostre motivazioni invece sono riconducibili ad un dato statistico molto significativo, che riguarda il nostro mondo, il mondo dei giovani e gli audiovisivi. Infatti se vogliamo capire come sta cambiando il mondo, dobbiamo analizzare le tendenze dei giovani, grandi consumatori di film e contenuti audiovisivi. Solo uno su cinque va al cinema più di una volta al mese, gli altri utilizzano mezzi diversi, come gli “smartphone”(fonte: Demografia e Statistica Sociale all’Università Cattolica). Il Rapporto Giovani è stato promosso dall’Istituto Toniolo con il sostegno della Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo. L’indagine è stata commissionata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, ed è stata condotta su un campione di 2045 giovani tra i 20 e i 34 anni. I risultati dimostrano che i giovani vorrebbero andare di più al cinema, ma il prezzo del biglietto e la difficoltà, talvolta, di raggiungere le sale, rappresentano una barriera.

2.
• Oltre un terzo degli italiani adulti pirata contenuti audio-visivi: si tratta del 60% degli user abituali di internet in tale fascia d’età (anno 2018).
• Rispetto allo scorso anno è stabile l’incidenza complessiva (+1%) con un lieve aumento legato ai soli pirati di film (+3%), che si confermano il contenuto audio-video piratato dai più (il 33% degli adulti); tale aumento non sembra legato ad una specifica modalità di pirateria.
• Relativamente alle modalità di pirateria non si rilevano scostamenti di rilievo nella loro incidenza complessiva, mentre si conferma un trend generalmente negativo in termini di frequenza degli atti di pirateria, soprattutto tramite download ed in particolar modo legata ai programmi che fanno segnare il calo più vistoso degli atti di pirateria «in differita» (a differenza di quanto emerso lo scorso anno quando era proprio il download a segnare la maggiore crescita).
• Nel 2018 si conferma il trend decrescente della pirateria audiovisiva in termini di atti (-8% nell’ultimo anno; -14% vs. 2016), ma, a differenza dello scorso anno: →la pirateria di programmi appare in flessione (-15%) a causa di una ridotta frequenza degli atti illegali (soprattutto «in differita») tra i pirati; →si conferma il calo della pirateria di film e serie in termini di atti (rispettivamente, -7% e -4%), seppure l’incidenza del fenomeno non mostri arretramenti negli ultimi 12 mesi (anzi, per i film appare in crescita).

3.Non si ferma la pirateria audiovisiva in Italia. Secondo uno studio triennale di Ipsos per FAPAV, la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, l’attvità illegale è infatti ancora praticata dal 38% degli italiani sopra i 15 anni (pari a circa il 60% della popolazione se consideriamo i soli utilizzatori di Internet, dove l’illecito è molto più attivo). Se la buona notizia è che il fenomeno pare essere in diminuzione – meno 16% in tutto dal 2016 ad oggi, con una crescita del 53% per quanto riguarda gli abbonamenti o streaming legali di contenuti su piattaforme – è altrettanto vero che nuove forme di illecito stanno emergendo, forti di un mercato in evoluzione: destano particolare preoccupazione il ripido aumento (+52%) della pirateria collegata agli sport dal vivo, favorito dalla natura “live” del fenomeno, e le IPTV pirata, abbonamenti online “fasulli” utilizzati da 5 milioni (1 in più del 2016) di italiani. Anche il cinema continua a essere colpito dalla pirateria attraverso pratiche come il “camcording” (registrazione del film/documentario durante la proiezione cinematografica),che causano quasi 600 milioni di mancati incassi e mettono a rischio migliaia di posti di lavoro ogni anno. La battaglia è ancora lunga e passa attraverso molteplici azioni, ma la pirateria si può e si deve combattere, per cambiare l’opinione pubblica su un fenomeno sottostimato. Una consapevolezza e un approccio critico maggiori nei confronti della pirateria audiovisiva, non dando più per scontato che i film si possano guardare liberamente in streaming o tramite downloading illegale. E’ questo il bagaglio che rimane ai ragazzi che hanno partecipato al progetto di educazione alla visione legale del film promosso da ANEC, ANICA, FAPAV e UNIVIDEO e realizzato da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. I risultati del progetto sono stati presentati oggi a Roma, presso Casa Alice, sede di Alice nella Città, sezione autonoma del Festival del Film di Roma, dai ragazzi di alcune scuole romane che hanno preso parte all’iniziativa e che sono stati coordinati da Flavia Montini e Ludovica Ioppolo, curatrici per Libera del progetto. Il progetto è stato realizzato nel corso degli ultimi tre mesi dell’anno scolastico 2012-2013, in 11 regioni italiane, 43 classi di scuole superiori di secondo grado e 5 gruppi informali, per un totale di 900 ragazzi tra i 15 e i 20 anni. I ragazzi hanno risposto ad un questionario e hanno partecipato ai laboratori proposti dagli operatori di Libera. L’indagine, frutto del progetto, si intitola Oltre la pirateria. I film, il cinema e i giovani: tra web, dvd e grande schermo. La percezione del fenomeno della pirateria audiovisiva tra gli studenti italiani ed è pubblicata da Edizioni Gruppo Abele della Collana Quaderni di Narcomafie.