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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca

Per qualche audiovisivo in più

Descrizione del logo.
Il nostro logo racchiude tre immagini significative: le colonne simbolo del Museo Buonarroti di Caserta, utilizzate per il film Mission impossible e custodite nella nostra scuola; il Vesuvio, simbolo di una Campania, che, attraverso due nastri affida al cinema il rafforzamento del settore turistico. Con contenuti diversi, Let’s Movie2, rispetto a Let’s Movie1, l’altro team del Buonarroti, effettuerà un monitoraggio civico, il cui punto di forza sarà quello di far emergere il modo dell’illegalità, che gira intorno agli audiovisivi.
Ci siamo tutti: il docente referente, Prof. Elio Bove, le Proff. Enza Dammiano e Gabriella Gabriele, la VA turistico e la IVB sempre del turistico dell’ITS “Michelangelo Buonarroti” di Caserta. E’ il giorno 23.11.19 e siamo riuniti in Aula Magna a scrivere e raccontare della nostra prima esperienza del progetto “OpenCoesione”. Quella che viviamo è una situazione particolare, perché come prima cosa si dovrà scegliere se condividere il monitoraggio del progetto con la classe VA tur oppure proseguire da soli. Già prima di partire avevamo posto il quesito al Team Asoc e ci è stato assicurato che due classi possono lavorare sullo stesso intervento finanziato con i fondi coesione. Non è da escludere però che si proceda da soli, con il l’appoggio della Prof.ssa Gabriella Gabriele. Fatta salva la premessa, seguirà successivamente la decisione dell’intera IVB. Prima di entrare nel vivo delle questioni riguardanti la scelta del progetto da monitorare, sono prese in esame le differenze che si riscontrano non solo tra gli Stati europei, ma anche le problematiche all’interno degli Stati stessi: è il caso delle Regioni e dei territori dell’Italia, ma anche di quelli di altri Paesi quali, ad esempio, la Germania, la Spagna o il Regno Unito. Da ciò deriva la necessità di una politica di solidarietà che miri a ridurre il divario esistente tra le regioni europee, per raggiungere uno sviluppo economico, sociale e territoriale equilibrato in tutti i Paesi e le regioni dell’Unione. Tale politica viene definita politica regionale o politica di coesione, come ci tiene a far sapere il Prof. Elio Bove. La politica di coesione viene realizzata attraverso lo stanziamento di specifici fondi, definiti Fondi Strutturali e di Investimento Europei o più semplicemente Fondi Strutturali. I Fondi Strutturali vengono utilizzati per finanziare progetti e interventi nelle regioni europee. Non si sostituiscono alle azioni e ai finanziamenti nazionali e regionali, ma si associano ad essi per migliorarne i risultati nell’ottica più generale degli obiettivi dell’Unione. La loro caratteristica principale è quella di coinvolgere in modo particolarmente pieno e completo gli attori nazionali e regionali nella loro gestione e nel loro utilizzo. Interessante passaggio fatto dai nostri docenti, ma da questo momento si lavorerà sulla scelta del finanziamento ricaduto sul nostro territorio. D’accordo con la classe V, stabiliamo dei criteri comuni, per poi puntare diritto al progetto, che ci terrà compagnia fino a maggio. Puntiamo così su alcuni criteri di scelta: i fattori di carattere locali, il turismo, le ricadute economiche e la fruizione dei servizi grazie al finanziamento ricevuto. Niente da fare. Nasce così un gruppo di lavoro per stabilire criteri certi su cui discutere, perché la prima scelta operata, non ci ha convinto. il progetto preso in esame, “Reggia di Caserta completamento di restauro e valorizzazione di Reggia e parco monumentale riqualificazione urbana di piazza Carlo III”, da noi è stato valutato come progetto “ideale ma non reale”, in quanto i dati ricavati dai costi pubblici stimati in 39.500.000,00 e i pagamenti effettivamente erogati 35.722,38 sono risultati essere fortemente contrastanti. Pertanto, abbiamo rilevato una incongruenza, che porta ad agire ed operare realisticamente nel completamento del progetto di valorizzazione ulteriore della nostra Reggia. Probabilmente avremmo corso il rischio di trovarci di fronte solo ad incarichi dati per la realizzazione dell’opera, non ancora partita. A distanza di un’ora nascono nuovi e più circostanziati criteri:
1. fattori decisivi di sviluppo economico, coesione sociale
2. innovazione culturale e promozione territoriale
3. rafforzamento delle competenze tecnico-artistiche di giovani professionisti
4. innalzamento e la crescita delle competenze gestionali e manageriali per rafforzare il sistema delle imprese locali
5. creazione di nuove imprese e figure professionali, in un’ottica di internazionalizzazione e multimedialità
Adesso le idee sono più chiare e non corriamo più il rischio di farci condizionare dalla Reggia di Caserta, soprattutto quando si parla di turismo. Il ritorno al sito OpenCoesione è necessario per esaminare un nuovo progetto, che ingloba i nuovi criteri. Ci siamo e all’unanimità viene scelto il progetto “Le nuove strategie per il cinema in Campania”. La regione Campania ha individuato nell’audiovisivo un volano di sviluppo dell’industria culturale e la promozione del territorio attraverso la fondazione Film Commission. Tutti d’accordo, ma soprattutto le classi concordano sulla necessità di come sono formati i profili professionali del settore, sottolineando l’importanza della multimedialità e l’audiovisivo. Chiuso il capitolo della scelta del progetto, si passa alla definizione dell’organigramma, che risulta composto nel modo seguente:
Project manager: Joyce Santos Cardoso.
Designer: Ciro Costa, Benedetta Esposito, Aurora De Crescenzo, Ida Ricci, Amy Ndiaye.
Social media coder: Joyce Santos Cardoso, Lucia Lerro, Laura Zampella, Daniela De Lucia, Nadia Decurione, Chiara Attanasio.
Storyteller: Alessia Casella, Carmela Toscano, Elisabetta Gargiulo, Serena Martucci, Antonio Pietropaolo, Gabriele Stefanizzi,
Blogger: Carlo Marcellinaro, Amerigo Ramirez, Antonella Iannelli, Gianfranco Iannotti.